SEMPRONIO DENSO - SEMPRONIUS DENSUS



ASSASSINIO DI SEMPRONIO DENSO
Sempronius Densus fu un centurione della Guardia pretoriana nel I secolo. Fu guardia del corpo del vice imperatore, ed è ricordato dalla storia per il suo coraggio e la sua lealtà nel difendere la sua carica di protettore dell'erede di Galba da decine di assassini armati, mentre tutti i suoi compagni avevano disertato o cambiato schieramento.

Il 10 gennaio del 69, l'imperatore Galba scelse un uomo come suo vice ed erede: Lucio Calpurnio Pisone, che discendeva sia dal lato paterno sia dal lato materno da alcune delle più antiche famiglie dell'aristocrazia romana.

L'adozione di Pisone, tuttavia, deluse Otone, il quale, avendo appoggiato sin dagli inizi l'ascesa di Galba, era convinto di essere il prescelto per la sua successione, ma, caduta la speranza, decise di ricorrere alla forza, sia perchè di carattere avido, sia per la sua pesante situazione debitoria, avendo sempre vissuto al disopra delle sue possibilità.

OTONE

OTONE

Di nobile famiglia etrusca, iniziò la sua carriera sotto il principato di Nerone, del quale diventò intimo amico. Il rapporto fra i due si ruppe quando Otone rifiutò di divorziare dalla moglie Poppea, che Nerone voleva sposare. Otone venne allora mandato come governatore nella lontana Lusitania, dove amministrò la provincia per dieci anni. Per vendicarsi nel 68 aiutò Galba a rovesciare Nerone e a prendere il potere imperiale, ma quando vide le sue speranze di essere designato erede andare in fumo, si rivoltò contro Galba. 

Svetonio descrisse l'adozione di Pisone in questi termini:
«... (Galba) si avvicinò improvvisamente, tra la turba dei cortigiani, a Pisone Frugi Liciniano, nobile ed egregio giovine già da lui tenuto in grande considerazione e sempre nel suo testamento dichiarato erede delle sostanze, del nome e, chiamandolo figlio, lo condusse agli accampamenti e lo adottò, pur non facendo neanche allora menzione alcuna di donativi
(Svetonio, Vite dei Cesari, Galba, XVII)

Uno dei consiglieri di Galba aveva indotto Marco Otone ad aspettarsi la nomina a questo ufficio, sembrava insomma un diritto acquisito, ma Galba scelse invece Piso Liciniano. Questa scelta inaspettata e odiata portò Otho a cospirare per assassinarli entrambi e a prendere il potere.

Per giunta il rifiuto di Galba di pagare il donativo promesso in suo nome di 15 mila sesterzi, così come l'imposizione di Galba secondo cui chiunque avesse ricevuto dei benefici da Nerone, li dovesse restituire trattenuta la decima parte, aveva esacerbato gli animi dei soldati inducendoli a tradire e a volgersi verso Otone.

Dopo pochi mesi di tranquillità e ordinaria amministrazione, iniziò una guerra con il ribelle Vitellio. Questi scese in Italia dalla Germania e sconfisse gli eserciti di Otone, che si suicidò per non cadere prigioniero.

MORTE DI SEMPRONIO

ASSASSINIO E MORTE

Il 15 gennaio Otho eseguì l'assassinio. Galba e Piso erano trasportati su lettighe per strada quando vennero avvicinati da una grande compagnia di pretoriani rinnegati alle dipendenze di Otho. I Pretoriani dovevano essere la guardia del corpo personale dell'imperatore, ma ora volevano la sua morte.

Di tutti i soldati presenti, solo Sempronio Densus rimase fermo, mentre i suoi colleghi si unirono all'omicidio o si defilarono. Pisone fuggiva in cerca di un nascondiglio sicuro, Sempronio gli fece guadagnare tempo per fuggire, prima rimostrando con gli assassini e poi combattendo con loro fino alla morte. Dopo la caduta di Sempronio, gli assassini circondarono Galba e lo uccisero.



DIO CASSIO 

Sempronio Densus, un centurione, lo ha difeso finché ha potuto, e infine, quando non ha potuto fare nulla, si è lasciato uccidere sul corpo di Galba.



TACITO

Tacito descrive però la morte di Galba come avvenuta prima nell'ordine degli eventi, seguita dall'ultima posizione del centurione, in cui Sempronio usa un pugio.

"XLlII. Vide l'età nostra quel giorno un memorevole uomo: Sempronio Denso, di Centurione di coorte pretoria, assegnato da Galba alla guardia di Pisone, sfoderato il pugnale, s'avventò alli armati, e chiamandoli traditori, e in sè rivoltandoli; e con le mani e con la voce sì fece, che Pisone, benchè ferito, fuggi nel tempio di Vesta, e da uno di quei ministri per misericordia ricevuto, s'allungava la morte, non con la religione, ma con l' aqquattarsi. Eccoti venir difilati a posta, mandati da Otone per lui ammazzare, Sulpizio Floro delle coorti britanniche, fatto poco innanzi cittadino da Galba, Stazio Murco alabardiere: dai quali Pisone fu tratto fuori e fattone pezzi in su la porta del tempio."



LE FONTI

Tuttavia, tutte le fonti concordano su ciò che è successo dopo. Mentre la maggior parte degli assassini ha fatto a pezzi il cadavere di Galba e ha fatto sfilare la sua testa mozzata su un palo, due di loro hanno cercato Piso, che si era rifugiato nel Tempio di Vesta. Lo trascinarono fuori e lo uccisero alla porta.

Circa 120 persone rivendicarono poi il merito di aver ucciso Galba e Pisone, sperando che Otho li ricompensasse. Tuttavia, nell'aprile di quell'anno Otho fu deposto da Vitellius, che lo sostituì come imperatore. Vitellius trovò la lista dei loro nomi e ordinò che fossero tutti giustiziati. Sciolse anche la Guardia Pretoriana (anche se la Guardia fu reintegrata dal successivo imperatore, Vespasiano).

Anche se alla fine non ha avuto successo, l'ultima posizione di Sempronio Densus è stata registrata dagli storici come l'unico atto eroico compiuto a Roma quel giorno.
Per questo ho registrato il suo nome, perché è il più degno di essere menzionato". - Dio Cassio.



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