VIA ARIMINENSIS



PORTA MONTANARA SULLA VIA ARIMINENSIS

La romana via Ariminensis, collegamento tra la città di Arretium (Arezzo) e la colonia di Ariminum (Rimini), fu probabilmente costruita per scopi militari verso la fine del III secolo a.c. sul tracciato di un percorso ancora più antico che collegava l'Umbria e l'Etruria con la Val Padana fin dalla prima Età del ferro (tra il IX e l'VIII secolo a.c.).

Così la Via raggiungeva in Val Marecchia l'importante centro villanoviano di Verucchio collegato con il suo porto sulla costa adriatica (la futura Ariminum). Da qui transitarono più volte i Galli nelle loro scorribande verso Roma.

Non conosciamo sotto quale console venne costruita, se Marco Livio Salinatore  (254 a.c. – 204 a.c.o altri, e nemmeno il nome datole dai romani (Ariminensis è solo una moderna ipotesi, come potrebbe esserlo iter Arretinum o Via Maior, via maggiore, cioè la principale, come è stata anche chiamata nel tratto marecchiese).

In ogni modo la Via cosiddetta Ariminensis contribuì al rapido spostamento delle legioni romane verso la pianura Padana facilitando le operazioni militari e allo sviluppo degli scambi commerciali tra l'Etruria e il nord della penisola italica, facilitando la crescita economica.
IL PERCORSO

IL PERCORSO

- L'antica strada inizia presso Porta San Biagio ad Aretium (Arezzo), città etrusca e poi romana, nella Valdarno superiore.

- Dalla Valdarno raggiunge alla Valtiberina, vale a dire l'Alta Valle del Tevere.

- Qui la strada valica il passo della Scheggia, situato a 632 metri sul livello del mare lungo la via Flaminia nel comune di Scheggia e Pascelupo in provincia di Perugia.

- Poi incontra il centro Sè Castrum Angularium (Anghiari), nella parte più orientale della Toscana.

- La strada risaliva la valle del Tevere passando all'altezza dell'attuale diga di Montedoglio (nei pressi di Sigliano) e quindi saliva verso est forse in direzione del Passo di Viamaggio (a 983 mt.) o poco più a nord verso il Passo di Frassineto (la questione non è ancora chiara).

VIA ARIMINENSIS

- Entra poi nella Valmarecchia, una valle dell'Italia settentrionale tracciata dal fiume Marecchia, ricadente nel bacino padano. 

- Si snoda lungo il corso del fiume dove, lambendo Caprile, Fresciano (frazioni di Badia Tedalda) e Rofelle (come testimoniano i ritrovamenti di reperti etruschi e romani ancora in via di scavo), raggiungeva Ranco.

- Da qui, dirigendosi verso i due centri romani di Ponte Messa (provincia di Rimini) e Secchiano, frazione del comune di Novafeltria, raggiungendo poi Verucchio (con tracce di civiltà Villanoviana)

- Infine concludeva il suo percorso a Rimini presso la Porta Montanara. Il suo prolungamento, corrispondente all'attuale Via Garibaldi, rappresentava il cardine massimo della città.

VIA ARIMINENSIS

CHIARA LOMBARDI - Portati alla luce resti della via Ariminensis -

Resti della via Ariminensis, che collegava in epoca romana Arezzo con la colonia Ariminum, oggi Rimini, sull’Adriatico, sono stati rinvenuti grazie alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, a SCM Group e AdArte Srl di Rimini.
Questa strada, realizzata probabilmente per scopi militari nel III sec. a.c., si impiantava su un percorso precedente che collegava l’Etruria e l’Umbria con la Val Padana già tra il IX e l’VIII sec. a.c.


BIBLIO

- Appiano di Alessandria - Historia Romana  -
- Massimo Gugnoni - Alta Val Marecchia, storia, arte, ambiente, cultura -Volume II: Passo di Frassineto, Sintigliano, Valdazze, Caprile, Freesciano - Piccola Biblioteca della Val Marecchia - Youcanprint, 2021 -
- Rodolfo Lanciani - La distruzione dell'antica Roma - Roma - A. Curcio - 1986 -
- Luigi Pareti - Storia di Roma e del mondo Romano - Unione tipografico editrice torinese - 1952 -
Business Life in Ancient Rome - 1880 -
- Emilio Gabba - Dionigi e la storia di Roma arcaica - Bari - Edipuglia - 1996 -


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