ARCO AZIACO DI AUGUSTO



CAPITELLO DELL'ARCO AZIACO DI AUGUSTO
L'immagine qui sopra è tutto ciò che resta dell'Arco di Augusto al Foro. Raccontare, come si fa da secoli, che il crollo dei monumenti romani siano opera di terremoti e di usura, comincia a suonare, oltre falsa, anche ridicola. L'arco venne distrutto con un'opera titanica di demolizione, sicuramente sottoposto a calcinazione, mentre la statua bronzea che la sovrastava venne fusa per quell'opera immane di cancellazione che la Chiesa Cristiana operò sull'intero Impero Romano.

L'arco di Augusto, di cui oggi resta giusto un emblema, era un arco trionfale eretto nel Foro Romano in onore di Augusto. Ci sono stati tramandati due archi in onore di Augusto nel Foro, "l'arco partico" e "l'arco aziaco". Dopo vari studi e saggi archeologici si è infine potuto stabilire che si trattava di due opere distinte, anche se poste a poca distanza l'uno dall'altro.

L'arco di Augusto era simmetrico rispetto al tempio del Divo Giulio all'arco di Gaio e Lucio Cesari, per cui chiudeva con grande impatto scenografico il lato est del Foro Romano, secondo la nuova disposizione dell'età di augusto che aveva escluso alla vista i più antichi monumenti della Regia e del tempio di Vesta.

MONETA RAPPRESENTANTE L'ARCO AZIACO DI AUGUSTO
Questo non perchè Augusto fosse avverso alle antiche vestigia e agli antichi culti che peraltro ravvivò notevolmente, ma perchè doveva anzitutto porre all'attenzione il culto di se stesso, perchè era immensamente ambizioso, e pure perchè temeva grandemente di fare la fine di Cesare, e riteneva che un Dio fosse più difficile da abbattere, prova della sua paura furono gli 800 pretoriani che fece istanziare nel suo palazzo imperiale.

Le fonti antiche ci informano che un arco in onore di Ottaviano venne eretto nel Foro dopo la battaglia di Azio, 31 a.c., e la conquista dell'Egitto l'anno successivo, cioè il 30 a.c., in occasione del suo trionfo celebrato il 29 a.c. Quest'arco è infatti conosciuto come "arco aziaco", cioè per il trionfo dopo la vittoria di Azio, che come narra Dio Cassius, era stato eretto nel Forum per decreto del Senato.
DETTAGLIO DELL'ARCO AZIACO

Una lunga iscrizione, di m. 2,67, scolpita su questo arco venne ritrovata nel 1546, con dedica ad Augusto e la data del 29. Dell'arco ci rimane una rappresentazione monetale. La rappresentazione di un arco di trionfo con quadriga e la scritta IMP CAESAR, eretto per la vittoria di Azio contro Marco Antonio e Cleopatra.

Nella moneta appare da un lato il volto di profilo di un Ottaviano giovanissimo con un naso vistoso che non appare nelle statue, ma si sa che i romani amassero dare un tono caricaturale alle immagini dei potenti sulle monete, il che non dispiaceva ai potenti, perchè quell'ironia consentiva una specie di avvicinamento di una figura così irraggiungibile, il che nascondeva una sorta di benevolenza verso il potente di turno, che il popolo amava e dissacrava.

L'arco a un fornice aveva capitelli di stile dorico, come si vede dall'unico superstite, accoglieva una lunga iscrizione a lettere cubitali dell'impresa di Augusto e faceva da base a una statua di bronzo dorato, come usava all'epoca, dell'Imperator alla guida di una quadriga.

Una sorta di Apollo alla guida del carro solare, tanto più che Ottaviano, che era piuttosto piacevole nell'aspetto, amava identificarsi con questo Dio, come emerse dallo scandalo di un banchetto in cui osò vestirsi con gli attributi del Dio.

RAPPRESENTAZIONE DELL'ARCO PARTICO DI AUGUSTO
Peraltro vicino all'Arco Aziano sono state rinvenute le fondamenta del triplice arco Partico. Per molti anni gli studiosi credettero che questo Arco Aziano, rappresentato sui denarii del 29-27 a.c., fosse stato intenzionalmente demolito per far spazio all'Arco Partiano, ma Nedergaard ebbe seri dubbi sull'esistenza di un arco a singolo fornice in questa locazione.

Si è poi supposto che l'Arco Partiano fosse una rielaborazione dell'Arco Aziano, ma oggi si tende a riconoscere la coesistenza di ambedue gli archi edificati per due diversi trionfi dell'Imperator Augustus.


BIBLIO

- Mario Attilio Levi - Augusto e il suo tempo - Ed. Rusconi - Milano - 1994 -
- Luciano Canfora - Augusto figlio di Dio - Bari - Laterza - 2015 -
- Giovanni Pugliese Carratelli - Imperator Caesar Augustus - Index rerum a se gestarum - con introduzione e note - Napoli - 1947 -
- Arnaldo Marcone - Augusto - Salerno - 2015 -



6 comment:

Anonimo ha detto...

È molto politically correct tranciare giudizi sulla cristianità, ma è antistorico e fuorviante, le demolizioni, fusioni e calcinazioni sono iniziate per opera degli stessi pagani in epoca decadente, quando il bisogno faceva macinare tutto il macinabile, la chiesa" vi ha contribuito né più né meno degli altri, solo il periodo Teodosiano è stato particolarmente funesto con l'ordine di abbattere gli idoli e i templi o di convertirli in chiede (cosa che ha invece salvato molti monumenti a cominciare dal Pantheon) è grazie alla chiesa invece se si è salvato qualcosa, e se dal 1500 si è smesso, almeno in parte, di distruggere, e se dal 1700 è stata ideata da Papa Lambertini la prima legge di tutela al mondo

Anonimo ha detto...

In sostanza stai dicendo che dovremmo ringraziare la chiesa perchè non ha distrutto tutto ma ha risparmiato (si fa per dire) parte di quei monumenti in cui ha costruito le chiese? E' come ringraziare Attila per aver distrutto solo il 98% di ciò che ha toccato, poteva andare peggio.. La religione per qualcuno travalica la pura logica.

Silvanus on 18 marzo 2018 alle ore 21:32 ha detto...

Gli edifici di culto risentono in modo particolare del cambiamento degli orientamenti religiosi della popolazione. E' anche vero che la Chiesa è stata corresponsabile dello spoglio delle antiche strutture (templi pagani, teatri, circhi, terme, palazzi, ville private, ect...). Dobbiamo però ricordarci che le fonti storiche sono piene di informazioni relative a ricostruzioni di edifici danneggiati da incendi e catastrofi naturali, terremoti inclusi. Esistevano poi magistrati addetti alla manutenzione di strade ed edifici pubblici che sono venuti meno con il disfacimento dell'impero. Se a questo si aggiungono invasioni e assedi subiti da Roma nell'arco di 1.000 anni diventa difficile dare la colpa di tutto solo alla Chiesa. Sicuramente le ragioni sono tante.

Anonimo ha detto...

Spiacente Silvanus ma non è così. Leggi gli articoli che ti metto muniti di date e documentati per avere una piccola idea dello scempio che ha portato avanti la chiesa in questo paese e soprattutto in questa città:
https://www.romanoimpero.com/2012/03/devastazione-di-roma-calcinare-16.html
https://www.romanoimpero.com/2012/03/devastazione-di-roma-scavi-26.html
https://www.romanoimpero.com/2012/03/devastazione-di-roma-pro-chiese-36.html
https://www.romanoimpero.com/2012/04/devastazione-di-roma-pro-collezioni-46.html
https://www.romanoimpero.com/2012/03/devastazione-pro-palazzi-56.html
https://www.romanoimpero.com/2012/05/devastazione-roma-marmorari-66.html

Cristian mancini on 11 agosto 2018 alle ore 23:01 ha detto...

Esatto.Hanno la faccia come il culo..

Cristian mancini on 11 agosto 2018 alle ore 23:02 ha detto...

È una battaglia inutile.Sono tarati.

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