CULTO DI IUSTITIA - TEMI





TEMI GRECA

Esiodo:
La diva e savia Temi su cavalle
dorate all'inizio recar le Moire
lì donde sgorga l'Ocean, fin dove
è quella scala augusta dell'Olimpo,
per vie sfarzose, perché fosse lei
la prima sposa di Zeus Sotér.
Lei generò le Ore veritiere,
con dorate bende, e con doni lucenti.


Esiodo ne parla come di antichissima Dea, figlia di Giove, per Arato invece è la figlia di Astreo e di Aurora, per tutti visse ai tempi dell'Età dell'oro degli uomini ed era il loro capo. Le Ore sono figlie di Themis, la legge di natura, e si chiamano Eirene, la Pace, Dike, la Giustizia, ed Eunomia, il Buon Governo.



METI GRECA

Meti fu una Grande Madre, la seconda moglie di Giove, Dea della giustizia, spodestata dal culto di Zeus che infatti la ingoiò e da allora oracolava dalla sua pancia. Il che fa capire che Meti fosse Dea oracolare e che i sacerdoti di Zeus si appropriarono del suo oracolo.

Inoltre la Dea aveva una figlia, Athena, il cui mito fu rivisitato, per cui non fu più figlia di Temi ma nacque dalla testa di Zeus, afflitto da un gran mal di testa per cui Efesto gli spaccò la fronte con un'ascia. Dall'apertura uscì Athena già adulta e armata.



IUSTITIA ROMANA

Era una delle Ore, che stanca dei misfatti degli uomini mortali, tra i quali viveva nella felice Età dell'oro, si trasferì in cielo diventando la costellazione della Vergine. Era rappresentata talvolta bendata, sempre con la spada e la bilancia.

A causa del suoi integrità ed imparzialità fu denominata Giustizia ed a quel tempo nessuna nazione straniera era impegnata nella guerra, nessuno ancora navigava sopra i mari, ma tutti si godevano le loro vite e si preoccupavano dei loro campi.

Ma gli uomini che vennero dopo, cominciarono ad essere meno osservanti al dovere e più avidi, di modo che la giustizia si accompagnò più raramente con gli uomini.

Infine il male diventò così estremo, durate l'Età del Bronzo, che ella non poté resistere oltre e volò tra le stelle.

Ma la Iustitia romana non è tanto equivalente alla Temi Greca, quanto a Diche anche detta Astrea che ebbe appunto una parte nella leggenda dell'Età dell'oro.

Esiodo, ne Le Opere e i Giorni, racconta che all'inizio, nel periodo in cui regnava Crono, c'era una "razza d'oro". Gli uomini vivevano ancora come gli Dei: non invecchiavano e godevano la vita tra banchetti e feste. Giunto il tempo di morire si addormentavano dolcemente. Non dovevano lavorare ed i beni appartenevano a tutti. Vivevano dell'abbondante raccolto offerto dalla terra e non facevano guerre.

Era il regno della Giustizia e della Buona Fede, e gli Dei vivevano accanto ai mortali.
Giovenale affermava che un tempo “nessuno temeva ancora i ladri” e la gente viveva “senza chiudere l’orto”. Ci si nutriva di legumi e di frutti, senza uccidere animali.

IUSTITIA E CLEMENTIA
A Roma Crono era identificato con Saturno e si poneva l'Eta' dell'oro al tempo in cui questo Dio regnava sull'Italia che si chiamava ancora Ausonia.

Con il regno di Zeus, età del ferro, scomparve questa razza. A quel punto la terra e gli uomini sono preda di ogni empietà.

Ovidio:
"Victa iacet pietas, et Virgo caede madentes, ultima caelestum, terras Astraea reliquit."
Vinta giace la pietà, e la vergine Astrea lascia, ultima degli Dei, la terra madida di sangue.

Dunque i misfatti dell'umanità misero in fuga Iustitia e la costrinsero a lasciare la terra, in cui viveva con familiarità coi Mortali, rifugiandosi in cielo dove divenne la costellazione della Vergine.

Astrea è il nome della costellazione della Vergine al tempo in cui regnava la Terra, ed è la vergine di cui parla Virgilio nelle Bucoliche annunciando la venuta di un bambino che rigenererà il mondo: "magnus ab integro saeclorum nascitur ordo. Iam redit et Virgo, redeunt Saturnia regna; iam nova progenies caelo demittitur ab alto." nasce di nuovo il grande ordine dei secoli. Già torna la Vergine, torna il regno di Saturno; già la nuova progenie discende dall'alto del cielo.

Spesso fu associata alle Dee Fortuna, Virginia o Virgo.


FESTA

L'8 gennaio


ATTRIBUTI

bilancia, cornucopia, spada, occhi bendati, scettro.


TEMPLI

Una figuretta a fresco alta circa 40 cm, rappresentante la Dea Iustitia è stata rinvenuta nell’Ipogeo romano di Santa Passera, sotto la cui chiesa o presso di essa, sorgeva un santuario alla Dea, naturalmente distrutto.

Vedi anche: LISTA DELLE DIVINITA' ROMANE


BIBLIO

- Eric Havelock - Dike. La nascita della coscienza - Bari - Laterza - 1983 -
- Anna Jellamo - Il cammino di Dike: l'idea di giustizia da Omero a Eschilo - Roma - Donzelli - 2005 -
- Renato Del Ponte - Dei e miti italici. Archetipi e forme della sacralità romano-italica - ECIG - Genova - 1985 -
- Publio Ovidio Nasone - Le Metamorfosi - I -


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