FELIX ROMULIANA - GAMZIGRAD (Serbia)



RICOSTRUZIONE DELLA FELIX ROMULIANA (BY HISTORY IN 3D)

In una valle tra le montagne della Serbia, nel 300 d.c. i romani edificarono la città romana Felix Romuliana, oggi Gamzigrad, una città serba situata a sud del Danubio, nei pressi di Zajecar, al confine con la Bulgaria.

Durante la trentunesima sessione del Comitato dei patrimoni dell'umanità a Christchurch, Nuova Zelanda, tra il 23 giugno ed il 2 luglio, il palazzo di Galerio venne inserito nel 2007 tra i siti protetti dall'UNESCO tra i Patrimoni dell'umanità.
Nei pressi dei bagni termali di Gamzigrad si trovano le rovine della "Felix Romuliana", uno dei più importanti siti europei dell'epoca tardo romana.

I primi esploratori credevano che le vecchie rovine fossero un campo militare romano, a causa delle dimensioni delle torri.
RICOSTRUZIONE DELLA FELIX ROMULIANA (BY HISTORY IN 3D)

Altri scavi fatti a partire dal 1953 dimostrarono che fu, in effetti, un palazzo imperiale, creato da uno dei tetrarchi, Galerio, figlio adottivo e genero di Diocleziano.

In realtà i Romani costruirono una città in onore dell’imperatore Gaio Valerio Galerio Massimiano, nato nella zona. La città, chiamata Felix Romuliana ospitava un tempio dedicato alla dea Cibele, orientato in modo diverso rispetto alle altre costruzioni. 
Gli studiosi di acustica pensano che gli antichi progettisti abbiano disposto il tempio di Cibele, nel quale venivano effettuati sacrifici animali, in modo da sfruttare il suono e le vibrazioni dell’acqua che scorre sotto terra intorno al tempio.

RICOSTRUZIONE DELLA PORTA DI ACCESSO (BY HISTORY IN 3D)

I ricercatori ritengono che Romula, madre di Galerio, una sacerdotessa che abitò in questa città fino alla morte, utilizzasse veggenti o fosse veggente alla stessa per divinare il percorso delle acque e fece costruire il tempio di Cibele vicino alla sorgente di queste acque. I suoni e l'oscurità nella quale i fedeli venivano a trovarsi durante la celebrazione dei riti, sicuramente devono aver creato un clima di eccitazione tra i presenti.

Galerio fece iniziare i lavori nel 298, dopo la vittoria sui Parti che gli valse fama e gloria, per segnalare il suo luogo di nascita. Prese il nome di Felix Romuliana in memoria della madre di Galerio, Romula, sacerdotessa di un culto pagano.


Questo complesso di templi e palazzi divenne luogo di culto della madre nonché villa lussuosa in cui Galerio visse gli ultimi anni della sua vita. Galerio e Romula vennero sepolti nei pressi della città, su una collina sacra che, nel 1500 a.c., era stata un luogo di sepoltura. Si tratta della collina di Magura, dove è stata scavata una necropoli dell'Età del Bronzo.

Galerio venne divinizzato proprio su questa collina, dopo la sua morte. Venne, in seguito, onorato in un tempio a lui dedicato a Felix Romuliana, mentre la madre veniva adorata come una Dea in un altro tempio.

RICOSTRUZIONE DEL TEMPIO DI CIBELE (BY HISTORY IN 3D)

I MAUSOLEI

Sulla collina di Magura, tra il 1989 e il 1993, sono stati messi in luce due mausolei e due monumenti commemorativi alla coppia imperiale e sul versante sudest dell'altura, lungo la strada che conduce alla città, sono stati trovati i resti di un imponente tetràpylon, costruiti tutti in un periodo tra il 305 e il 311 d.c..
Entrambi furono demoliti e saccheggiati durante il V secolo d.c.. Sotto i tumuli sono stati rinvenuti vasi d'argento deformati dal fuoco e monete d'oro, identificati come i resti di una pira (il rogus consecrationis).

Gli autori antichi affermano che Galerio visse raramente nella città a lui dedicata, mentre sua madre Romula vi abitò stabilmente. 


Costei era solita adorare, sulla collina di Magura, divinità non romane, ed era, anche, una fervente seguace dei riti di Cibele. Il mausoleo in cui venne sepolta Romula è a pianta quadrata, mentre quello di suo figlio Galerio ha pianta poligonale. Vennero ambedue saccheggiate e demolite nel V secolo d.c.

Sulle divinità adorate da Romula Lucio Cecilio Firmiano Lattanzio, storico del tempo, fa cenno soltanto a riti misteriosi che definisce nocivi sia per Romula che per gli accoliti di queste divinità.
                              
Cibele, alla quale si riferisce probabilmente lo storico, era la Grande Madre dei Frigi, una divinità della natura i cui seguaci praticavano riti orgiastici.


I Greci identificarono Cibele con la loro Dea Madre Rhea. Il culto di Cibele venne introdotto a Roma nel III secolo d.c. a causa delle Guerre Puniche.

Felix Romuliana è citata in due fonti storiche. Nelle Epitomi del cosiddetto pseudo-Vittore (360 d.c.), in cui è scritto che Galerio Cesare (Cesare dal 293 al 305 d.c. e Augusto dal 305 al 311 d.c.) era nato e venne sepolto in una località che egli chiamò Romulianum, dal nome della madre Romula. 

Nel De Aedificiis di Procopio (553-555 d.c.) si cita Felix Romuliana solo di sfuggita, tanto per ricordare la città nella lista delle città restaurate da Giustiniano.



LA FINE

Felix Romuliana svolse il suo compito finché non venne saccheggiata dagli Unni a metà del V secolo. In seguito divenne un insediamento di coloni e artigiani ed infine venne abbandonato, all'inizio del VII secolo, con l'arrivo degli Slavi.



GLI SCAVI

Per molto tempo l'esatta ubicazione di Felix Romuliana è rimasta sconosciuta. Gli scavi sistematici iniziarono nel 1953 portando alla scoperta di un monumentale complesso architettonico, circondato da mura poderose e costruite in due riprese.

Nel 1973, quando venne scoperta una struttura identificata come tempio-mausoleo, gli archeologi avanzarono l'ipotesi che Camzigrad fosse la misteriosa Felix Romuliana, ipotesi che venne confermata nel 1984 dal ritrovamento di un blocco di pietra che, un tempo, era coronamento di un archivolto, con l'iscrizione Felix Romuliana.

L'area su cui sorgeva la città era trapezoidale e si estendeva su circa sei ettari di terreno. L'ingresso principale era sul lato est, verso il quale erano orientate le facciate di tutti gli edifici posti all'interno delle mura. Gli archeologi hanno identificato con certezza solo un asse stradale orientato est-ovest.


La stratigrafia di Felix Romuliana è piuttosto complessa e ricca di reperti archeologici che hanno permesso di distinguere quattro fasi di vita della città: 
- residenza imperiale (fine del III primi due decenni del IV secolo d.c.); 
- centro ecclesiastico e luogo di riparo (seconda metà del IV secolo e prima metà del V secolo d.c.); - insediamento protobizantino (metà del V secolo fino ai primi decenni del VII secolo d.c.); 
- città medioevale.

Il palazzo regale è immenso, circondato da un numero tale di torri da aver indotto gli archeologi a pensare inizialmente che si trattasse di un campo militare particolarmente fortificato. Al suo interno si innalzano i colonnati dei patii e dei templi che l’imperatore costruì per venerare la madre Romula, sacerdotessa pagana; vi si possono ammirare ancora i pavimenti a mosaico e gran parte delle ciclopiche mura. 


Di fatto il palazzo era un insieme di edifici di grande pregio, nei quali Galerio intendeva trascorrere gli ultimi anni della sua vita dopo le prestigiose vittorie riportate sui persiani che gli avevano procurato grande fama. 

Saccheggiato dagli unni e abbandonato, nel VII secolo il sito fu ripopolato dagli slavi, che lo ribattezzarono Gamzigrad (‘città strisciante’) a causa dei tanti serpenti che lo avevano invaso.

Gli scavi nella fortezza hanno portato alla luce i resti di un palazzo con mosaici, bagni, sculture e decorazioni splendide. Tra le importanti scoperte si possono citare ritratti di regnanti su pietre purpuree egiziane e monete che permettono di datare il complesso.



BIBLIO

- Aurelio Vittore - Cesari - Epitome -
- Eutropio - Breviarium -
- Lucio Cecilio Firmiano Lattanzio - Morte dei persecutori -
- Sofronio Eusebio Girolamo - Cronaca -
- Rufio Festo - Breviarium rerum gestarum populi Romani -



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