L. ANTONIO SATURNINO (Usurpatore: 88-89)



DOMIZIANO

Nome: 
Lucius Antonius Saturninus
Nascita:
... - ...
Morte: Vindonissa 89
Avo: Marco Antonio
Console: nell'82 
Regno: 88-89


Lucio Antonio Saturnino è stato un politico e generale romano, nonchè governatore legato, in pratica amministratore, della provincia della Germania Superior. Egli sobillò una ribellione contro l'imperatore Domiziano (51 - 96), per destituirlo e succedergli nel trono col sostegno di alcuni membri del Senato.

Secondo lo storico Sesto Aurelio Vittore il risentimento nei confronti di Domiziano fu dovuto al fatto che l'imperatore stesso lo disprezzasse profondamente senza riserbo, anzi giungendo a chiamarlo "scortum", (meretrice) davanti a tutti.

Console suffetto nell'82, fu di conseguenza nominato legato della Germania superiore. Discendente, forse, del triumviro Marco Antonio, o almeno lui così si definiva, ebbe a detta di molti costumi poco onorevoli, disprezzato dallo stesso Domiziano.

TRAIANO


LA RIVOLTA

Nell'autunno dell'88 Saturnino decise di ribellarsi contro Domiziano per usurparne il trono, durante le campagne daciche che avevano impegnato l'imperatore fin dall'85, col supporto delle due legioni della provincia, la XIIII Gemina e la XXI Rapax, stanziate a Mogontiacum (attuale Magonza), facendosi poi nominare imperatore in questa città, il 1º gennaio dell'89.

Ricevuta la notizia, Domiziano non perse tempo, lasciò la capitale il 12 gennaio per raggiungere il confine dell'impero. Ma il 25 gennaio dell'89 comunque la ribellione era già stata soffocata grazie all'intervento del governatore della vicina Germania inferiore, Aulo Bucio Lappio Massimo (inizialmente in accordi con Saturnino, ma poi passato dalla parte avversa) e del comandante della I Adiutrix (unica legione spagnola), il futuro imperatore Traiano risalito dalla provincia spagnola Tarraconense.

Fu sufficiente lo stratagemma di concedere il "perdono imperiale" alle legioni, per far si che queste, già di per sè impaurite dall'audace gesto, abbandonassero Saturnino. Si suppone che la rivolta potesse aver coinvolto gran parte delle legioni delle province occidentali, per un totale di dodici. 

Lappio Massimo fece distruggere gli archivi dell'usurpatore perché non divenissero oggetto di ricatto verso gli altri o verso sé stesso. Domiziano non sembrò dolersi del gesto, anzi a seguito di ciò, Lappio venne nominato governatore della Siria (circa 90-93). Per giunta da maggio ad agosto del 95 ottenne il suo secondo consolato suffecto e infine nel 102 fu Pontefice massimo.

Saturnino, che molto si era illuso sul seguito dei suoi soldati, venne sconfitto probabilmente presso Vindonissa (nei pressi della moderna Windisch, in Svizzera), dove fu ucciso e la sua testa venne issata su una picca e trasformata in trofeo. 

Sembra che Saturnino avesse stretto accordi con le popolazioni germaniche e galliche di oltre Reno, senonché un destino avverso stabilì che esse non potessero presentarsi sul campo di battaglia a causa della piena del fiume oppure di un suo prematuro disgelo. 

Secondo Svetonio la rivolta di Saturnino fu resa possibile dalla disponibilità di risorse economiche, consentita dal fatto che fino ad allora, prima che Domiziano abolisse questa consuetudine (per punire la defezione di Lappio Massimo), era lecito che ogni soldato potesse depositare più di mille sesterzi presso le insegne e quindi nelle casse della legione, come parte della propria paga e del patrimonio personale: una specie di liquidazione perchè queste ricchezze venivano poi restituite alla fine del servizio. 

La Legio XXI per ritorsione fu mandata in Pannonia e da allora l'imperatore Domiziano vietò che due legioni potessero accamparsi nello stesso forte.


BIBLIO

- Aurelio Vittore - De Caesaribus - XI -
- Cassio Dione - Storia romana - LXVII -
- Svetonio - Vita di Domiziano -
- Diana Bowder (a cura di) - Dizionario dei personaggi dell'antica Roma - Roma - 1990 -
- Ronald Syme - Tacito, ed. A. Benedetti - Paideia - Brescia - 1967 -
- Brian W. Jones - The emperor Domitian - London-New York - 2006 -


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