CIRCO FLAMINIO





IL CIRCO SCOMPARSO

"Ne'tempi scorsi si scoprirono de'Sedili del Circo Flaminio nello scavare le Fondamenta della Chiesa di S. Catterina de' Funari"
Purtroppo non restano tracce del Circo Flaminio, e i sotterranei della Chiesa di S. Maria dei Funari non sono oggi visibili. Il suo nome nel XV sec, era infatti Sancta Maria in castro aureo, e castro aureo erano chiamate nel medioevo le rovine del circo.

Il retrostante conservatorio di S. Caterina dei Funari, che si estendeva fino a via delle Botteghe Oscure, fu demolito nel 1940, senza poi eseguirne la ricostruzione, e restò in abbandono fino ad anni recenti, quando vi sono stati intrapresi scavi archeo­logici.

Festo lo indica edificato in campo Marzio nel 221 a.c. da quel Caio Flaminio Nepote che fu ucciso da Annibale al Trasimeno, e situato nei prati che già si chiamavano Flaminii. Il Circo dette il nome alla regione in cui si allocava e sorse sui terreni di proprietà della Famiglia Flaminia detti Prata Flaminia o Campus Flaminius.

Nei suoi primi anni di esistenza il circo era lungo 500 m. e occupava gran parte dei possedimenti dei Flamini su cui era edificato. Nel II sec. a.c. lo spazio andò riducendosi per via della costruzione di edifici e monumenti sinchè, nel III sec., del circo non rimaneva che una piazza lunga 300 m., poi abbandonata verso la fine del IV sec., insieme agli edifici sorti nella zona.



LOCAZIONE

"Vicino alla strada delle Botteghe Oscure dove è la Piazza dell Olmo fu già il Circo Flaminio fabbricato secondo Fello da quel Flaminio Consòle autore della Via Consolare detta dal suo nome morto nella battaglia contro Annibale al Lago Trasimeno il che viene anche ratificato dall'Epitomatore di Livio, narrandolo fatto poco prima della II guerra Punica benché Plutarco ne i Problemi lo lo riferisce gettante ad un altro Flaminio che lasciò un Campo al pubblico per i giuochi Equestri di maniera che si potrà credere probabilmente uno de due Flamini aver donato il Campo e l altro averci formato il Circo quindi è che questo luogo diceasi ancora Prato Flaminio in cui si facevano i giuochi Tauri dedicati agli Dei Infernali.

Secondo alcuni Autori si celebravano ancora in questo Circo i giuochi Appollinari inventati dopo la rotta di Canne fecondo Livio ed anche essere stato solito farsi quivi una fiera frequentatissima si raccoglie da Cicerone 2 87. Gli avanzi di questo Circo furono distrutti e ricoperti dalla fabbrica del Palazzo Mattei, restandovi solamente per memoria di esso un capo d acqua che serviva nel Circo il quale si vede ancora vicino al detto Palazzo nella cantina di una casa contigua.

Anzi fabbricandosi nel Secolo passato il Palazzo Altieri alla cantonata si scoperse un condotto di purissìma acqua corrente la quale si stimò essere quella che andava al Circo Flaminio e che ancora in oggi sbocca all'istesso sito. 

Altro capo di acqua che unito alla Marzia veniva ad accrescer ne la quantità si è osservata nel ristorarsi il Palazzo Cafoni vicino alla Chiesa di S Carerina che trovandola leggera e condottata seguitandone le tracce de tubi si trovò che nasceva alle falde dell Aventino. Che nel Circo fosse l'acqua chiaramente apparisce da Svetonio che dice Augusto avervi dato un bellissimo spettacolo de Cocodrilli.

Conteneva questo Edificio moltissìme Statue e tra le altre quella di Nettunno di Teti di Achille delle Ninfe Marine poste sòpra Delfini scolpite tutte per mano di Scopa queste faranno state facilmente posfte nel Tempio di Nettunno presso di esse situato come dalla seguente iscrizione si raccoglie:

                                                 ABASCANTIO  AVG  L1B
                                                     AED1TVO  AED1S
                                        NEPTVNI  QVAE  EST  IN  CIRCO
                                                           FLAMINIO
                                     FLAV1VS  ASCAN1VS  ET  PALLANS
                                                CAES  N  SER  AVD1TOR
                                                         ARATIONIBVS
                                               PATRI  PIISSIMO  FEC1T  "

(DESCRIZIONE TOPOGRAFICA DELLE ANTICHITÀ DI ROMA - ABATE RIDOLFINO VENUTI CORTONESE)

È del 1960 la scoperta, dovuta a Guglielmo Gatti, e basata principalmente sui frammenti della pianta marmorea severiana, che le posizioni rispettive del Circo Flaminio e del teatro di Balbo andavano rovesciate rispetto a quelle tradizionalmente accettate.

Il circo Flaminio non era nella zona a S di via delle Botteghe Oscure: la cavea sottostante al palazzo Mattei Paganica non corrisponde quindi alla parte curva del Circo, ma alla cavea del teatro di Balbo. Il Circo Flaminio invece occupava la zona a SO di via del Portico di Ottavia, tra il teatro di Marcello e la via Arenula, parallelamente al Tevere.

È questa la più importante di una serie di scoperte, precedenti e successive, riguardanti la topografia del Campo Marzio, che ha provocato - data l'importanza del Circo Flaminio, in connessione con il quale è localizzata dalle fonti antiche una serie di edifici (portici e templi) - una vera e propria rivoluzione nella ricostruzione di questa zona di Roma antica.



I LUDI PLEBEI

La plebe vi tenne i suoi Concilia Plebis e i Ludi Plebei, alle idi di Novembre, dedicati a Giove Ottimo Massimo, si tramanda indetti dopo la secessione della plebe all'Aventino e per suggellare l'accordo tra patrizi e plebei. I Ludi plebei duravano14 giorni e si dividevano in Ludi scenici e Ludi circensi che duravano 3 giorni, quando i circensi furono aboliti, i ludi scenici continuarono a lungo.

I giochi iniziavano con l'Epulum Iovis in cui si offriva da mangiare al Dio in ciotole di legno, vasi di creta e canestri.

Nel Circo Flaminio si celebravano anche i giochi sacri agli Dei dell'oltretomba, che non potevano essere tenuti all'interno delle Mura di Roma: i Ludi Tauri che si credevano introdotti a Roma da Tarquinio il Superbo, per invocare la fine di una epidemia mortale che colpiva le donne incinte.

Nel 158 a.c. nel Circo Flaminio si tennero i Ludi saecolari, risalenti a Valerio Publicola, in Campo Marzio, presso il Tarentum, altare sotterraneo dedicato a Dite e Proserpina. Per l'occasione l'altare veniva dissotterrato e poi reinterrato.

Queste feste iniziavano alla vigilia delle calende di Giugno, e duravano 3 giorni e 3 notti, Ai partecipanti venivano distribuite fiaccole, zolfo e bitume per purificarsi e dopo orzo, frumento e fave.

Nella prima notte si immolavano 3 agnelli e 3 capre, nella seconda notte dedicata alle nascite si offrivano agli Dei sugli altari le focacce, nell'ultima notte dedicata alla Dea Madre si sacrificava una scrofa gravida. A Giove e a Giunone Regina si sacrificavano invece tori e vacche bianchi, secondo le prescrizioni di Augusto, e si terminava con la recitazione del Camen Saeculare di Ovidio.



I TRIONFI ED I PREMI

Il Circo Flaminio faceva parte dell'itinerario del corteo trionfale, in cui il Generale veniva vestito come Giove e ascendeva al tempio capitolino. Qui nel Circo Flaminio si esponevano anche i trofei di guerra e si tenevano anche gli elogi funebri prima che Augusto facesse costruire il suo Foro.

Nel Circo Flaminio si distribuivano premi ai soldati e ai vincitori delle gare teatrali ed atletiche prima che Domiziano facesse erigere il proprio Stadio. Augusto nel 9 a.c. vi tenne la Laudatio di Druso, orazione funebre in onore di Druso.

Per l'inaugurazione del Foro di Augusto, lo stesso Augusto fece allagare il Circo Flaminio e vi fece svolgere una venatio, con 36 coccodrilli. Con la costruzione del Teatro di Marcello, il circo fu in parte demolito e trasformato in piazza. Forse ebbe vita fino ai tempi di Domiziano, e che successivamente abbandonato forse perchè troppo piccolo.



DESCRIZIONE

Fulvio ed il Ligorio, che al loro tempo potevano ammirare ancora notevoli resti del circo, ci descrivono che l'edificio si diramava in lunghezza dalla piazza dei Margani, fino alla fonte di Calcarara presso la casa di Ludovico Mattei, dove il circo iniziava.

In larghezza era collocato tra la torre Citranguli e le Botteghe Oscure. La parte più conservata di questo circo in quel tempo si trovava presso la Casa dei Mattei, dove si scavarono gran parte delle sue fondamenta, rinvenendo una tavola di marmo in forma di fregio con puttini sui carri che facevano i giochi Circensi. Riferiscono che il suolo del circo fosse di calce e mattoni rotti, collegati con molta solidità.

"Tuttavia gli edifici del Duca Mattei e la Chiesa dei Funari, che si dovevano trovare secondo il Ligorio entro i confini del circo, prendono la stessa direzione meridionale delle terme di Agrippa, del teatro di Pompeo e degli altri edifici antichi, mentre un costrutto con pietre quadrate, che apparteneva al circo e che si trova nella casa dei Mattei posta verso piazza Paganica, indica la direzione del portico di Ottavia, del Teatro di Marcello e degli altri antichi fabbricati, che si trovavano verso l'VIII regione.

Pertanto si suppone, che quando si edificarono le nuove costruzioni, benchè rimanessero molti avanzi delle mura del circo, non si valessero delle fondamenta del circo, come si usava di solito. La parte curvilinea del circo era rivolta verso il Campidoglio, e la moderna piazza Margana ne conserva qualche indizio della sua forma. 

Sembra che il Circo Flaminio partisse dal Teatro Marcello e andasse in direzione della Via Arenula nell'area di Via del Portico d'Ottavia e di Piazza Cairoli. In un frammento della Pianta antica di Roma N. VIII si trova scolpita l'indicazione di questo circo."

Alla fine del XII secolo nella Roma medioevale il Circo o la zona ove sorgeva fu detta "Castello Aureo", ed in una bolla di Papa Celestino III vengono menzionate le Chiese di San Lorenzo in Castello Aureo e di Santa Maria de Castro Aureo.

Si sa da testimonianze storiche che il Circo Flaminio era circondato da Portici e Templi, tra cui:
- il Tempio di Bellona,
- il Tempio di Apollo,
- il tempio di Vulcano,
- il tempio di Nettuno,
- il Tempio di Ercole e delle Muse, il tempio di Ercole custode, il Tempio della Pietà, il Tempio di Giunone Regina, il tempo di Giove statore, il Tempio di Diana, il tempio di Marte e il tempio dei Dioscuri, da cui provengono le due statue colossali della cordonata del Campidoglio.

Sopra gli avanzi del Circo Flaminio, secondo gli studi più recenti, fu fabbricato Palazzo Mattei, che rimane a destra della Chiesa de' Funari. Al suo interno parecchi resti antichi di cui sicuramente alcuni tratti dal Circo Flaminio:
- un bassorilievo rappresentante una caccia di Commodo Imperadore;
- le statue di Pallade, di Giove, e dell'Abbondanza;
- bassorilievo di un Console che fa punire un colpevole;
-  una Baccante che compie un sacrificio;
-  il sacrificio di una capra a Priapo;
- otto belle colonne antiche, quattro delle quali con capitelli a forma di canestri.

Anche la Chiesa de' Funari fu edificata sopra il Circo Flaminio, infatti la chiesa era un tempo chiamata In Castro Aureo.



IL CIRCO CON I SEDILI DI LEGNO

Secondo alcuni era circolare e non simile agli altri circhi di Roma, non si ha menzione di elementi posti a decorazione della sua spina come gli obelischi, se non un obelisco centrale, e sembra che gli unici giochi vi si tenessero ogni 5 anni ed erano i Lauda Tori.

Quindi è probabile che il Circo Flaminio fosse un luogo aperto e senza spina nè carceres nè gradinate, e forse aveva solo dei sedili provvisori disposti in circolo. Questo campo probabilmente era tra il Portico d'Ottavia e il Teatro Marcello. Si narra tuttavia che Augusto vi fece fare alcuni spettacoli con i coccodrilli.

Nonostante i sedili di legno doveva accogliere anche sedili di pietra, forse del palco imperiale, visto che se ne sono rinvenuti scavando sotto la chiesa di S. Caterina, oggi S. Ignazio di Loyola.


BIBLIO

- John H. Humphrey - Roman circuses: arenas for chariot racing - Londra - University of California Press - 1986 -
- Mario Torelli, Mauro Menichetti, Gian Luca Grassigli - Arte e archeologia del mondo romano - Longanesi - 2010 -
- Daniel P. Harmon - The Religious Significance of Games in the Roman Age - in The Archaeology of the Olympics  - University of Wisconsin Press - 1988 -
- J. Cl. Golvin - L'amphithéâtre romain. Essai sur la théorisation de sa forme et de ses fonctions -Paris -1988 -
- Filippo Coarelli - Guida archeologica di Roma - Arnoldo Mondadori Editore -Verona - 1975 -




0 comment:

Posta un commento

 

Copyright 2009 All Rights Reserved RomanoImpero - Info - Privacy e Cookies