PORTA ARDEATINA (Porte Aureliane)



LA PRESUNTA PORTA ARDEATINA
La Porta Ardeatina deve essere stata ragionevolmente la Porta attraverso cui passava la Via Ardeatina, sebbene tale porta non sia citata da nessuna parte nella letteratura antica o medievale. La via Ardeatina congiungeva Roma con Ardea ed è citata però sia nel Curiosum Urbis (Cataloghi regionari), che da Rufio Festo, tra le strade che partivano dalle porte di Roma.

Ardea dal VIII al VI secolo a.c. fu uno dei centri più importanti del Lazio meridionale, grazie alla sua posizione di centro di scambi commerciali tra Latini, Volsci ed Etruschi, veicolati tramite il suo porto-canale alla foce del fiume Incastro, l'allora Castrum Inui, emissario del lago di Nemi, citato nell'Eneide di Virgilio.

Ardea conobbe il suo massimo sviluppo nel VII secolo a.c., ma decadde tra il III e il II secolo a.c. soprattutto per la crisi economica che seguì le Guerre Puniche e e poi le Guerre Sannitiche. La città perse d'importanza anche in età imperiale, sebbene venne in parte abitata fino al V secolo.

LA PRESUNTA PORTA ARDEATINA

IL PERCORSO

La via Ardeatina si separava dalla via Appia appena fuori Roma e passava per le attuali località di Tor Marancia (un tempo parte degli Horti flaviani) e Cecchignola fino a raggiungere la Solfarata, all'epoca una pozza di acque sulfuree fredde a 15 miglia romane dalla città. Da qui procedeva verso Ardea con un tracciato identico a quello moderno e a 4 miglia e mezza dall'arrivo, attraversava il Numicius, probabile nome antico del Rio Torto.


LA DISTANZA

La distanza tra Roma e Ardea era di circa 39 chilometri; erroneamente riportata da Strabone come 160 stadi (20 miglia romane), mentre Eutropio riporta 18 miglia. Ardea fu alleata e non con Roma, ma alla sua storia è legata quella eroica di Furio Camillo che salvò non solo Ardea ma Roma stessa dall'invasione gallica.

Si ritiene molto probabile che la porta si trovasse sulla strada che, dalla porta Naevia (oggi scomparsa) del muro serviano, attraversa la parte del muro che fu distrutta dall'erezione del bastione di Sangallo nel 1538, e ci sono indicazioni in alcuni disegni di architettura di una piccola porta in questo punto.

Non è chiaro se fosse come le altre porte principali o che fosse semplicemente una posterula. Quest'ultima ipotesi nasce solo dal fatto che vi sono pochi riferimenti su di essa, ma non ne costituisce ragione valida.

Vittorio Poggi dice che aveva un'iscrizione di Onorio sulla porta, ma nessuna copia è giunta ad oggi fino a noi. (Jord. I.1.367; Mitt. 1894, 320‑327; RE II.613; T II.410‑411).



BIBLIO

- M. L. Fele - Il breviarium di Rufio Festo - Berlin - Weidmann - 2009 -
- Mauro Quercioli - Le mura e le porte di Roma - Newton Compton Ed. - Roma - 2005 -
- Francesco Di Mario - "Ardea. La Terra dei Rutuli tra mito e archeologia: alle radici della romanità. Nuovi dati dai recenti scavi archeologici" - Soprintend. per i beni archeol.del Lazio - Ministero per i beni e attività culturali - 2007 -
- Laura G.Cozzi - Le porte di Roma - F. Spinosi Ed. - Roma - 1968 -



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