BATTAGLIE DI CRUSTUMERIA - CRUSTUMERIUM (751 a.c.) (492-494 a.c.)



GUERRIERO SABINO

ROMOLO - ETA' REGIA - BATTAGLIA DI CRUSTUMERIA

Siamo nel VII secolo a.c., esattamente nel 751 a.c. « Romolo, figlio di Marte, re, trionfò sul popolo dei Caeninensi (Ceniensi), calende di marzo (1º marzo). »
(Fasti Triumphales - Fasti trionfali - 2 anni dalla fondazione di Roma )
Secondo Plutarco invece, che si basa su quanto tramandato dallo storico Fabio Pittore (260 a.c. – 190 a.c.), solo tre mesi dopo la fondazione di Roma e cioè nel luglio del 753 a.c..

Dopo la vittoria sui Ceninensi fu la volta degli Antemnati. La loro città fu presa d'assalto ed occupata, portando Romolo a celebrare una seconda ovatio. Ancora i Fasti trionfali ricordano sempre per l'anno 752/751 a.c.:
« Romolo, figlio di Marte, re, trionfò per la seconda volta sugli abitanti di Antemnae (Antemnates).»
(Fasti Triumphales, 2 anni dalla fondazione di Roma )

Rimaneva solo la città dei Crustumini, la cui resistenza durò ancora meno dei loro alleati. I Crustumini (per contrazione di Crustumerini), erano un popolo dell'Italia preromana che occupavano un territorio del Latium Vetus delimitato ad ovest dal fiume Tevere, al di là del quale si trovavano i Veienti. Erano considerati di stirpe latina anche se Plutarco li ritiene di origine sabina. 


La loro capitale era Crustumerium (o Crustumeria), una città affacciata sul Tevere tra Eretum e Fidenae, esattamente a nord di Fidenae e ad ovest della città sabina Corniculum, presso le sorgenti del fiume Allia, sulla collina della Marcigliana Vecchia, che domina la via Salaria presso Settebagni. 

Portate a termine le operazioni militari, il nuovo re di Roma dispose che venissero inviati nei nuovi territori conquistati dei coloni, i quali andarono a popolare soprattutto la città di Crustumerium (o Crustumeria), che, rispetto alle altre, possedeva terreni più fertili. Contemporaneamente molte persone dei popoli sottomessi, in particolar modo i genitori ed i parenti delle donne rapite, vennero a stabilirsi a Roma. 

La distruzione della città, come narra Tito Livio avvenne verso la metà del V sec. a.c., (secondo altre fonti nel 499 a.c.) con il trasferimento della popolazione a Roma e la creazione della nuova tribù Crustumina. 

PARCO ARCHEOLOGICO DI CRUSTUMERIUM

L'ANTEFATTO

I fatti sono noti: i Romani che erano per lo più, profughi, esuli e banditi desideravano farsi una famiglia ma i genitori delle città vicine rifiutavano di dare in moglie le loro figlie a tipi così poco raccomandabili. Allora Romolo, il I re di Roma, organizzò il rapimento delle ragazze durante una festa in cui tutti dovevano presenziare senza armi mentre i romani avevano conservate nascostamente le loro. Così avvenne il famoso ratto delle sabine che in realtà non riguardava solo le sabine. 

I congiunti delle ragazze vennero rimandati indenni nelle loro città anche per non inimicarsi le fanciulle che i Romani intendevano sposare, ma questi poi mossero guerra ai Romani per vendicare l'offesa subita. Tra i primi ad attaccare furono i Crustumini.

VASO CRUSTUMINO
Cinque grandi città, mano alle incudini, fan nuove armi: la potente Atina, Tivoli stupenda, Crustumerio ed Ardea e la turrita Antenne”. 
(Virgilio - Eneide, VII, 629-631)

Tutte le città che avevano subito l'affronto mossero battaglia, ma abituate ai piccoli dissidi tra di loro per i vari sconfinamenti di terreni non pensarono a far fronte comune contro i Romani, che avrebbero in caso distrutto sicuramente ma, orgogliosi dei propri guerrieri, attaccarono ciascuna città per suo conto.

Per Roma fu un bene; essendo abituati al saccheggio, alla rapina e al combattimento più di ogni altro popolo in quanto essendo quasi solo uomini e spesso con reati alle spalle, non temevano il confronto con una singola città, essendo tutti abituati a combattere per sopravvivere.
                                                                                                                                        
Intanto che i Romani intendeano a questo affare quelli d'Antenna colto il bello che non v'avea difensori corsono sopra la terra di Roma. Ma Romolo subitamente venne loro incontro con la romana legione e sconfissegli e sbarattatili al primo assembro e romore prese la loro città per forza. "
(Tito Livio - Ab Urbe Condita XI)

" Ed al tornare ch'egli faceva lieto di doppia vittoria, Ersilia sua moglie per preghi delle rapite il pregò eh'egli perdonasse ai loro padri e ch'ei gli ricevesse dentro la cittade imperò che cosi vi potrebbe crescere la cittade per accordo e per pace Romolo il concedette assai leggermente.

Poi andò incontro ai Crustumini i quali gli moveano guerra. Ma egli furo sì paurosi e spaventati della sconfitta degli altri che assai più leggermente venne a capo Romolo della guerra che non avea fatto delle altre. E mandò gente ad abitare all'una città e all'altra. E assai trovò di quelli che volentieri andarono ad abitare a Crustumeria per la terra che era buona e diviziosa e molti de Crustumini principalmente i parenti e li padri delle rapite se n'andaro ad abitare a Roma. "
(Tito Livio - Ad Urbe Condita Libri) 

Dunque la vittoria fu agevole per i Romani e venne seguita da una rapida fusione tra i due popoli, fusione ottenuta con sistema più semplice e più rapido: molti Romani andarono ad abitare nella città di Crustumeria e nelle loro campagne, mentre molti Crostumini vennero ad abitare a Roma e nelle sue campagne. I figli che nacquero sancirono oltre che la pace il buon accordo tra i due popoli.


IL SITO ARCHEOLOGICO

L'abitato antico, per un'area di non meno di 60 ettari, è stato individuato dagli studiosi su basi archeologiche intorno al 1970. I primi saggi furono effettuati dalla Soprintendenza di Roma nel 1982, mentre la necropoli della cittadina è stata esplorata a partire dal 1987.

Essa è posta in località Marcigliana, a nord di Roma, nei pressi di Settebagni che, nata come zona agricola ma oggi urbanizzata, si sviluppa su una collina dove, nel 2002, sono stati effettuati rilevanti ritrovamenti archeologici (tombe ed altro) tuttora in corso di osservazione.

Dopo il casello dell'autostrada Firenze-Roma, al termine del lungo rettilineo finale, le colline di Crustumerium accompagnano per alcuni km il percorso di chi raggiunge la capitale.  

Crustumerium, infatti, è l'unico centro dell’antica civiltà laziale non compromesso dalla moderna urbanizzazione e in tutta l’area il paesaggio è straordinariamente conservato.


BIBLIO

- Tito Livio - Ab Urbe Condita libri - I II -
- Dionigi di Alicarnasso - Antichità romane - VI -
- Diodoro Siculo - Bibliotheca historica -
- Eutropio - Breviarium historiae romanae -
- Angelo Amoroso - Nuovi dati per la conoscenza dell'antico centro di Crustumerium - Archeologia Classica - 2002 -
- Francesco di Gennaro - Crustumerium - Ricerche del 1982 - Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma - XCII - 1987-1988 -
- Lorenzo Quilici e Stefania Gigli Quilici - Crustumerium - Roma - ISCIMA - 1980 -
- Paolo Togninelli (a cura di) - Tra Eretum, Nomentum e Crustumerium: Antiche modalità insediative nel territorio di Monterotondo - Roma - L'Erma di Bretschneider - 2013 -
- Ultime scoperte a Crustumerium - Francesco Ceci - Archeo - Agosto 1997 -
- Andrea Carandini - La leggenda di Roma, volume II. Dal ratto delle donne al regno di Romolo e Tito Tazio, Mondadori - Fondazione Valla - Milano - 2010 -



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