IL TESORO DI MILDENHALL (Inghilterra)



IL TESORO DI MILDENHALL FIG. 1

Il tesoro fu scoperto dal Sig. Gordon Butcher nel gennaio del 1942, mentre arava il campo di Sydney Ford. Avvertì il proprietario e insieme lo recuperarono. Non si sa se compresero la provenienza degli oggetti, comunque il tesoro non fu segnalato alle autorità, ma nel 1946 vennero scoperti e il tesoro fu dichiarato treasure trove («tesoro trovato»), cioè nascosto con frode, e acquisito di conseguenza gratuitamente dal British Museum di Londra.

Sembra invece che Ford sapesse benissimo cosa aveva trovato, ma voleva tenersi il tesoro e restaurarlo in segreto. Ciò che lo denunciò furono due dei cucchiai (FIG. 4) visti da un visitatore inaspettato, Hugh Fawcett, un intenditore di oggetti antichi. Così Butcher fu privato del tesoro e della relativa ricompensa, spettante a chi ritrova oggetti in oro o argento sepolti, in quanto il ritrovamento non era stato segnalato alle autorità.

John W. Brailsford pubblicò il primo catalogo sommario del ritrovamento, e uno studio più approfondito fu pubblicato nel 1977 da Kenneth S. Painter. Il pezzo più affascinante del tesoro, il Grande Piatto, è stato citato in innumerevoli pubblicazioni, tra cui un importante articolo sui «piatti figurativi» tardo romani.

IL GRANDE PIATTO DI BACCO - FIG. 2
I componenti del tesoro di Mildenhall vennero esposti al British Museum in mostra permanente nella galleria romano-britannica del museo.

Il piatto di cui sopra (FIG. 2) é uno dei più begli esempi di arte minore della tardo antichità romana, con un bordo di 135 perline, su un anello circolare verticale posizionato esattamente a un terzo dal bordo. L'intera superficie superiore è decorata in rilievo con dettagli in incisione, divisa in 3 zone decorative in disposizione circolare.

Il piatto di Mildenhall è in argento sbalzato, con un bordo perlinato entro cui ballano e si muovono personaggi dionisiaci, come menadi e sileni che danzano coi cimbali, con fauni e crateri in terra colmi di vino, tralci d'uva, litui, flauti a nove canne, vasi fioriti e pantere, e in cima stranamente c'è Nettuno. Del resto Venere nasce dal mare.

E’ un capolavoro di oreficeria, pesa più di 8 kg e rappresenta scene bacchiche con il barbuto Dio Nettuno al centro. Cosa c'entra Nettuno con Bacco o Dioniso che dir si voglia? Nel cerchio più interno del piatto si svolgono in effetti scene marine, con nereidi, tritoni e cavalli marini, mentre nell'ultimo cerchio, il più interno, c'è la testa di un Dio nordico della natura.

PATERA - FIG. 3
Insomma un misto di religione romana e celtica, dove il Dio della Terra è il centro ma alla sommità si ritorna al Dio del mare, dalle cui profondità scaturisce la vita.

PIATTO DIONISIACO
Ciò che scopriamo, se abbiamo fortuna, dei tesori romani, é ciò che resta dei valori che furono nascosti all’epoca delle invasioni barbariche e che poi sono stati ritrovati secoli dopo nelle situazioni più inverosimili.

Il tesoro di Mildenhall (in inglese: Mildenhall Treasure) è un importante deposito di vasellame da tavola in argento di epoca romana, risalente al IV sec. e ritrovato a West Row, nei pressi di Mildenhall (Suffolk, Regno Unito).

Nella FIG. 3 si ammira un altro elemento del tesoro di Mildenhall, una patera con bordo perlinato, seguito da un grosso bordo piatto e sbalzato, poi una parte concava liscia e infine un medaglione centrale con foglie d'acanto.

La parte più elaborata è il largo bordo piatto dove si susseguono  tre teste di una divinità, probabilmente una Dea trina, insieme a leopardi, cervi, leoni, cavalli, cani, arieti, piante ed alberi, insomma gli esseri viventi della natura.

MESTOLI ROTONDI SORRETTI DA DELFINI E MEZZELUNE FIG. 4
Dato il periodo di guerra non si seppe più nulla sul ritrovamento del tesoro. Gli studiosi della metà del '900 faticarono a credere che dell'argenteria romana di tale bellezza e raffinatezza potesse essere usata nella Britannia romana, per cui si sospettò che non si trattasse di un ritrovamento proprio britannico.

Si pensava che per un potente e nobile romano, perchè tale doveva essere il proprietario di tanta ricchezza, non si sarebbe adattato a vivere in una terra tanto impervia e fredda come la Britannia, considerato insomma una zona di serie B. Le numerose e ben documentate scoperte di materiale romano avvenute nei decenni successivi, tra cui quella del tesoro di Hoxne, e più avanti ancora, le splendide ville romane scoperte, hanno fatto mutare idea a molti..

Nella FIG. 5 il piatto dionisiaco vede in alto una Dea che osserva dall'alto mollemente coricata, probabilmente una Venere, in basso un fauno con siringa e lituo accenna passi di danza sulle note di un biflauto suonato da una fanciulla, forse una menade. Accanto un cerbiatto osserva un serpente e qua e là vi sono cimbali e crateri.

PIATTO DIONISIACO - FIG.5
Le ipotesi della maggioranza degli studiosi dibatterono parecchio su:

- l'identificazione degli oggetti,
- la loro datazione,
- la loro provenienza dal sito di Mildenhall,
- i pezzi ritrovati sarebbero ben superiori allo stile e alla qualità dell'artigianato della Britannia romana,
- poiché nessun pezzo mostra alcun danno conseguente al "ritrovamento" con un aratro o una vanga, è possibile che non sia stato sepolto a Mildenhall  ma che provenga da altro sito, 
- si è ipotizzato che sia stato sottratto da qualche sito italiano durante la II guerra mondiale, portato in Inghilterra e sepolto per fingere una "scoperta", 
- la maggioranza degli studiosi sostengono però che si tratti di oggetti sepolti da Romani in fuga con l'intenzione di tornare a riprendere un tesoro poi abbandonato per sempre.

PATERA - FIG 6
La patera della fig. 6 ha nel suo centro centro una decorazione geometrica in forma di stella a sei punte spesso utilizzata in modo decorativo in periodo romano, ma senza alcun collegamento con il giudaismo. L'adozione della stella di David come un simbolo ebraico ha avuto luogo soltanto dopo il periodo medievale. Grandi ciotole di questo tipo erano evidentemente destinati a contenere acqua per lavarsi le mani a tavola.

Il tesoro si compone di:
- due grandi piatti da portata,
- due piccoli piatti da servizio decorati,
- una ciotola dal collo lungo,
- un servizio di quattro ciotole grandi decorate,
- due ciotole piccole decorate, due piatti piccoli su alzata,
- una ciotola flangiata profonda con ampio coperchio a volta,
- cinque piccoli mestoli rotondi con manici a forma di delfino,
- otto cucchiai col manico lungo (cochlearia).

FIG. 7
Nella FIG. 7 è fotografato in dettaglio un choclearium proveniente dal tesoro di Hoxne ma simile a quelli ritrovati a Mildenhall.

Nel particolare è possibile vedere il monogramma cristiano chi-rho (combinazione di lettere dell'alfabeto greco, che formano una abbreviazione del nome di Cristo), che negli esemplari di Mildenhall è affiancato dalle lettere greche alfa e omega.

Evidentemente i proprietari cristiani avevano avuto piacere di imprimere l'emblema religioso sui loro oggetti da tavola, ma viene più facile pensare che questo cucchiaio fosse usato come oggetto per una cerimonia di culto cristiano.

Il tesoro è composto da vasellame da tavola in argento appartenente a tipologie comuni nel IV secolo, e fu probabilmente nascosto durante quel periodo. La maggioranza dei pezzi è più grande della norma, il che denota un certo sfoggio di ricchezza ma pure un notevole gusto perché tutti i pezzi sono prodotti di un artigianato di alto livello.



BIBLIO

- John W. Brailsford - The Mildenhall Treasure, a Provisional Handbook - London - Trustees of the British Museum - 1947 -
- The Mildenhall Treasure - Roald Dahl's ultimate tale of the unexpected - in Antiquity - vol 71 - 1997 -
- Richard Hobbs - The Secret History of the Mildenhall Treasure - Antiquaries Journal - 2008 -
- Kenneth S. Painter - The Mildenhall Treasure, Roman Silver from East Anglia - London - British Museum Publications - 1977 -



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