LELIANO - LAELIANUS (Usurpatore: 269)




Nome: Ulpius Cornelius Laelianus
Nascita: ... - ...
Morte: ... - 269
Titolo: Usurpatore di Postumo Imperatore delle Gallie
Successore: Marco Aurelio Mario.
Regno: 269


Ulpio Cornelio Leliano (latino: Ulpius Cornelius Laelianus), ma anche chiamato Lollianus, nella stringata e contraddittoria biografia presente nella Historia Augusta, regnò solamente per pochi mesi, si presume solo due, nel 269 d.c. prima di essere ucciso. Egli fu un usurpatore dell'Imperatore delle Gallie Postumo ed è incluso nell'elenco dei Trenta Tiranni della Historia Augusta, ma si sa poco delle sue origini.

Postumo fu un comandante del limes germanico ribellatosi intorno al 260 e proclamatosi Augusto, dopo aver ucciso il cesare Salonino, figlio di Gallieno. Egli aveva creato un impero delle Gallie con senato, consoli e pretoriani propri, con capitale ad Augusta Treverorum (Treviri) e una zecca a Lugdunum (Lione) di cui usufruì anche Leliano.

Nel 268, uno degli ufficiali di Postumo, appunto Ulpio Cornelio Leliano, gli si era ribellato a sua volta proclamandosi Augusto a Mogontiacum, nella Germania Superiore, dove era stanziata la Legio XXII Primigenia, di cui qualcuno suppone fosse il comandante, anche perchè altrimenti non avrebbe avuto alcuna autorità per farlo.



GLI ULPII

Poichè Leliano ebbe il nomen Ulpius di un'importante e nobile famiglia dell'Hispania, gli Ulpii, che incluse tra i suoi membri Traiano, si suppone che Leliano potrebbe appartenervi, data anche la evidenziazione dell'Hispania presente su di un aureo da lui coniato, che raffigura la personificazione dell'Hispania adagiata con una lepre al fianco. 



IL RINVENIMENTO

Infatti durante i lavori per l’ampliamento dell’A14 fra Cambridge e Huntingdon, in Inghilterra, è stata rinvenuta una rara moneta coniata dall’usurpatore Caio Ulpio Cornelio Leliano Augusto, raffigurato con una corona radiata sulla testa mentre sul retro è raffigurata una Vittoria alata.

Il nome per esteso sulla moneta è "Imperator Caesar Ulpius Cornelius Laelianus Pius Felix Augustus".
Per comprendere la rarità la rarità della scoperta, essa è solo la seconda moneta di questo genere ritrovata in Inghilterra, come dichiara l’archeologo Steve Sherlock che ha effettuato il riconoscimento del reperto.

L’impero di Roma, era all'epoca diviso in tre parti: 

- a oriente il correttoratus totius Orientis di Settimio Odenato prima e Zenobia poi, con capitale a Palmira; 

- a Roma il vero e proprio impero romano di Gallieno (213 – 268); 

- infine Britannia, Gallia e Spagna, sotto il controllo di Postumo, un comandante del limes germanico ribellatosi intorno al 260, proclamatosi Augusto dopo aver ucciso il cesare Salonino, figlio di Gallieno, che aveva creato un impero delle Gallie con senato, consoli e pretoriani propri, con capitale ad Augusta Treverorum (Treviri) e una zecca a Lugdunum (Lione). 



LA CARICA MILITARE

Gli autori ritengono che Leliano fosse:
- un alto ufficiale sotto Postumo, 
- o il legatus Augusti pro praetore della Germania superiore 
- o il comandante della Legio XXII Primigenia di stanza a Mogontiacum
- o il comandante di due legioni di istanza a Mogontiacum

A detta di alcuni studiosi Leliano rappresentò un grave pericolo per Postumo, in quanto comandava due legioni, la XXII Primigenia, di stanza a Mogontiacum (Augusta, acquartierata ad Argentorate. oggi Strasburgo) e pure l'VIII Augusta. Comunque la sua ribellione durò solo due mesi, poi fu decapitato, dai suoi stessi soldati oppure dai soldati di Postumo, che avevano messo sotto assedio la capitale. 

L'assedio di Magonza fu comunque letale anche per Postumo, il quale fu ucciso dai propri soldati per essersi rifiutato di permetter loro di saccheggiare la città conquistata, tanta era l'anarchia e la disorganizzazione dell'epoca, e venne rimpiazzato subito da Marco Aurelio Mario.


BIBLIO

- Historia Augusta - Trenta Tiranni, Lolliano -
- Cassio Dione - Storia romana - LIV -
- Aurelio Vittore - De Caesaribus, XXXIII -
- Polfer, Michel - "Laelianus", De Imperatoribus Romanis - su roman-emperors.org -
- Chris Scarre - Chronicle of the roman emperors - New York - 1999 -


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