DUE DOMUS - PALAZZO VALENTINI



RICOSTRUZIONE DEGLI INTERNI DELLA DOMUS

"Gli scavi archeologici nel sottosuolo di Palazzo Valentini dal 16 ottobre 2010 sono un'esposizione permanente, che arricchisce il patrimonio storico artistico di Roma con l'area archeologica delle Domus Romane. Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma dal 1873, fu edificato a partire dal 1585 dal cardinale Michele Bonelli, nipote di papa Pio V".

"Nel XVII secolo fu sottoposto ad una serie di lavori di ristrutturazione ed ampliamento, eseguiti su incarico del cardinale Carlo Bonelli e di Michele Ferdinando Bonelli".

RICOSTRUZIONE
"Il palazzo venne poi parzialmente demolito e ricostruito da Francesco Peparelli per il nuovo proprietario, il cardinale Renato Imperiali, che vi sistemò l'importante biblioteca di famiglia (la biblioteca ‘Imperiali’) composta di circa 24.000 volumi".

"Agli inizi del XVIII secolo, il palazzo venne affittato a diversi personaggi di rilievo, tra i quali il marchese Francesco Maria Ruspoli, che vi abitò tra il 1705 ed il 1713, facendone la sede di un teatro privato".

RICOSTRUZIONE
"L'intera costruzione venne poi acquistata dal cardinale Giuseppe Spinelli nel 1752, che sistemò al pianterreno la biblioteca Imperiali, destinata alla fruizione pubblica e frequentata anche da Johann Joachim Winckelmann".

RICOSTRUZIONE
"Nel 1827 il banchiere e console generale prussiano Vincenzo Valentini acquistò il palazzo, vi stabilì la propria dimora e diede ad esso il suo nome".

"Ora il museo multimediale è un originale incontro fra antichità e innovazione".

"Il suggestivo percorso tra i resti di “Domus” patrizie di età imperiale, appartenenti a potenti famiglie dell’epoca, con mosaici, pareti decorate, pavimenti policromi, basolati e altri reperti, è stato supportato da un intervento di valorizzazione curato da Piero Angela e da un’équipe di tecnici ed esperti, quali Paco Lanciano e Gaetano Capasso, che hanno ridato vita alle testimonianze del passato attraverso ricostruzioni virtuali, effetti grafici e filmati".

RICOSTRUZIONE
"Il visitatore vede “rinascere” strutture murarie, ambienti, peristilii, cucine, terme, decorazioni e arredi, compiendo un viaggio virtuale dentro una grande Domus dell’antica Roma".

"Del percorso fa parte un grande plastico ricostruttivo dell’area in età romana e delle varie fasi di Palazzo Valentini, grazie al quale il visitatore può ricollocarsi all’interno del contesto urbano attraverso le sue numerose stratificazioni storiche".

"A partire dal 7 dicembre 2011 l’area archeologica e il suo percorso museale si sono arricchiti di un nuovo e significativo settore".

"Nei sotterranei prospicienti la Colonna Traiana il visitatore può ammirare i resti di un monumentale edificio pubblico o sacro:

RITROVAMENTI DI STATUE
una possente platea in opera cementizia, setti murari in grandi blocchi di travertino e peperino, fusti di colossali colonne monolitiche in GRANITO GRIGIO EGIZIANO, LE PIÙ GRANDI MESSE IN OPERA NELL’ANTICHITÀ ROMANA, AMBIENTI SEMINTERRATI CON MURI IN OPERA LATERIZIA E VOLTE A CROCIERA RIBASSATA, DATABILI, IN BASE AI BOLLI LATERIZI, NELLA PRIMA ETÀ ADRIANEA".

Queste strutture, sepolte da secoli, sono state riportate alla luce in Via IV Novembre, nel cuore del centro storico di Roma, non lontano da Piazza Venezia.

Trattasi di due ville romane di epoca imperiale e di grande bellezza.

Il traffico fu un problema anche al tempo degli antichi romani, in una città che contava in media un milione di abitanti.

"Ecco perché i Romani costruirono case a più piani", ha detto Antonello Lumacone un archeologo che ha lavorato allo scavo del sito antico sotto il Palazzo Valentini, avere pertanto delle domus e non un appartamento nelle insule al centro di Roma significava possedere molta ricchezza.

"La parte video della ricostruzione mostra, tanto per dare un'idea del mondo romano dell'Urbe, una folla in festa con scene di centurioni vittoriosi, uno scorcio di un mercato del cibo trafficatissimo, colorato e caotico, una rapina in un vicolo poco illuminato, ma pure i giochi dei bimbi che correvano nella vasta villa romana".



VISTA SULLA COLONNA TRAIANA

Le due ville, che misurano circa 20.000 piedi, erano locate presso il Foro Traiano, zona anche allora di grande prestigio.
Nella ricostruzione virtuale, si apre una finestra con vista sulla colonna traiana. Non altrimenti doveva essere per la villa, dotata certamente di varie finestre, e non poteva mancare quella su uno dei maggiori capolavori dell'epoca traiana.

Per chi pensasse che all'epoca non ci fosse a Roma una cultura media disposta ad apprezzare certe opere artistiche sbaglia di grosso.

Il popolo romano vantava una cultura unica, perchè esistevano anzitutto scuole per tutte le tasche.

Le scuole private si avvalevano di una stanza con un insegnante che a volte si contentava anche di poco perchè la concorrenza degli altri insegnanti era forte.

Pertanto alcuni alunni se la cavavano portando al maestro i prodotti dell'orto o i formaggi, olive, vino ecc.

Inoltre esistevano pure le scuole pubbliche perchè gli imperatori ci tenevano che gli abitanti di Roma parlassero latino e si amalgamassero anzinchè costituire isole a parte.

Ma c'è di più perchè anche gli schiavi studiavano, anche perchè conveniva ai padroni che potevano incaricarli di qualsiasi incombenza e lavoro. Ne complesso della reggia di Caligola esisteva infatti la scuola per i figli degli schiavi.

Pertanto la zona della colonna traiana ricca di splendidi edifici non poteva che essere vanto per i proprietari delle due ricche ville e senz'altro l'avranno mostrate orgogliosamente agli ospiti.



L'EFFETTO CRISTALLO

Come si vede in foto, la mostra è munita di uno strano pavimento di cristallo di altissimo spessore sostenuto da travi e travicelli di metallo.

cristallo per pavimento
Questo pavimento fa uno strano effetto perchè sembra di essere sospesi dal suolo.

L'impatto è notevole per cui nel primo tratto la distanza tra il cristallo e il suolo è di circa mezzo metro per aumentare poi nelle stanze successive.

Il sistema permette di vedere le stanze dall'alto senza dover annaspare tra le macerie, inconveniente che in genere si ovvia creando una passerella a ponte di ferro che tuttavia toglie una parte della visuale.

Questo pavimento invisibile invece permette di assistere alla proiezione su pavimenti e pareti di come la stanza doveva essere, desunta puntigliosamente dai residui di pavimenti e pitture trovate in loco e riprodotte con assoluta fedeltà.

PIANTA DEL COMPLESSO

Un lavoro di ricostruzione da certosino, arricchito spesso da suoni e musiche, si che pare di assistere dall'alto direttamente alla scena sia delle stanze sia di alcuni scorci della Roma di allora.

Non mancano nella domus i passi concitati dei bambini, le loro risate e le voci degli adulti che li chiamano. Insomma una vita ricca e felice, in uno scenario di arte e bellezza unico al mondo.

"Lungo le camere monumentali, gli archeologi hanno trovato i resti di un edificio termale destinato ad incontri privati ​​dal III secolo, ora visibile sotto il vetro d'un immenso pavimento. Altri resti, tra cui le statue di un senatore e un giovane, datati al II secolo dc."

"Alla fine del tour, i visitatori si riversano nel Foro di Traiano, attraverso una serie di gallerie e rifugi anti aerei risalenti al 1939".


BIBLIO

- AA.VV. - Le Domus Romane di Palazzo Valentini - The Roman Domus at Valentini Palace - a cura di Roberto del Signore - Roma - Giunti - 2013 -
- Paola Baldassarri - Alla ricerca del tempio perduto: le indagini archeologiche a Palazzo Valentini e il templum divi Traiani et divae Plotinae -  L'Erma di Bretschneider -
- N. Blanc - Les frises de stuc du décor intérieur en Italie romaine (TAV. V).53 -
- Filippo Coarelli - Guida archeologica di Roma - Arnoldo Mondadori Editore -Verona - 1975 -


1 comment:

Lorica Valtiberina on 3 aprile 2019 alle ore 06:22 ha detto...

Semplicemente fantastiche!

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