LEONE VI



LEONE VI INCORONATO DALLA VERGINE MARIA

Nascita: Costantinopoli 1 dicembre 866
Regno: 886 - 911
Morte: Costantinopoli 11 maggio 911
Padre: Basilio I ma più probabilmente Michele III
Madre: Eudocia Ingerina
Prima moglie: Teofano
Figlia: Eudokia, (†892).
Seconda moglie: Zoe Zaoutsina
Figlia: Anna, che si ritiene abbia sposato Ludovico III, imperatore del Sacro Romano Impero
Terza moglie: ,Eudokia Baïana
Figlio: Basilio (morto infante).
Quarta moglie: Zoe Carbonopsina,
Figli: Anna e Costantino, che divenne imperatore nel 912 con il nome di Costantino VII.


Leone nacque da Basilio il Macedone (867-886), non ancora in quel tempo pervenuto al trono, e da Eudocia Ingerina, da lui sposata in seconde nozze l'anno precedente e fu un imperatore bizantino, formalmente Basileus dei Romei, dal 886 alla sua morte.

Secondo l'opinione pubblica in Bisanzio (Costantinopoli), raccolta da alcuni cronisti e dallo stesso Costantino Porfirogenito, figlio di Leone, nella "Vita di Basilio", Leone non era figlio di Basilio, ma di Michele III. In effetti Eudocia era in quel tempo l'amante riconosciuta dell'imperatore, e Basilio ebbe sempre una spiccata avversione per Leone che tentò di escludere dalla successione al trono nonchè di fare accecare. Sembra inoltre che Leone non avesse nulla in comune con Basilio, nè nel carattere nè nell'aspetto fisico. 

Nell'882, quando Leone VI aveva solo sedici anni, fu obbligato da Basilio a sposare Teofano, una ragazza bigotta, scelta con un concorso di bellezza tra dodici giovani dalle varie province imperiali. Leone, che non l'amava e non voleva rinunciare alla sua amante Zoe Zautsina rifiutò finchè Basilio Infuriato frustò Leone, e bandì Zoe da Costantinopoli imponendole per giunta un marito. Dopo la fustigazione, Leone fu imprigionato per tre mesi, e Teofano volle a tutti i costi condividere la stessa pena del marito, insieme a Eudocia, la figlia appena nata.


IL TRONO

Il 20 luglio 886 Leone fu reintegrato nei suoi poteri e la coppia ritornò a palazzo, ma la figlia Eudokia era nel frattempo deceduta. Nello stesso anno morì anche Basilio (per un incidente in una battuta di caccia) e Leone salì sul trono imperiale. La cerimonia di incoronazione si svolse il 9 agosto dell'886; con lui Teofano divenne imperatrice e basilissa dei Romei.



L'IMPERATRICE SANTA

LEONE VI E TEOFANO
Dopo la morte della figlia, Teofano preferì la vita ascetica agli agi del palazzo imperiale. Decise di praticare le stesse rinunce dei monaci, nel vitto e nel vestiario: iniziò a cibarsi di semplici verdure e indossò il saio. Leone, che cercava di dare un erede all'impero, decise di accompagnarsi a un'altra donna, Zoe (893).

Verso la fine della sua vita Teofano si ritirò in un convento vicino al porto delle Blacherne, si fece tonsurare ed entrò in convento il 10 settembre 897, dove morì il 10 novembre 896 o 897 e venne sepolta nella Basilica dei Santi Apostoli, ovvero il mausoleo imperiale bizantino.

Il giorno della cerimonia funebre, che doveva essere una fredda giornata autunnale, si ebbe un inspiegabile rialzo della temperatura. Fu il primo miracolo attribuito all'imperatrice. Tuttavia Leone, nonostante si fosse risposato con Zoe, non intralciò la causa di beatificazione ma anzi, fece edificare una chiesa in memoria della moglie. Negli anni seguenti la fama della santità di Teofano aumentò e in tutto l'impero bizantino si diffuse il suo modello di moglie e madre imperiale.



IL TERZO MATRIMONIO

Morta Teofano Leone fu libero di far tornare a Costantinopoli la ex amante Zoe Zautsina, che sposò nell'898, e che rimase incinta mettendo al mondo una femmina. L'anno dopo Zoe morì per malattia, lasciando così Leone senza eredi al trono.

Deciso ad avere l'erede, Leone sposò una certa Eudocia Baianè, terzo matrimonio che all'epoca era vietato poiché considerato fornicazione, peccato per il quale era prevista la sospensione dai sacramenti per un periodo di tempo. Finalmente nel giorno di Pasqua del 901, nacque un erede maschio ma Eudocia morì di parto e il bambino le sopravvisse solo pochi giorni.



FOZIO
I DIRITTI AL TRONO

I diritti di Leone vennero riconosciuti soltanto dopo la morte del fratello maggiore Costantino, che Basilio aveva avuto dalla prima moglie Maria, e dovette tra l'altro accettare come collega il fratello minore Alessandro, il quale poi più volte cospirò contro di lui.

"Sotto di lui il palazzo imperiale parve a volte trasformato in una nuova Accademia o in un nuovo Liceo".

Leone non amò nè le palestre nè le caserme, ma predilesse la vita sedentaria e gli studî. Educato dal celebre patriarca Fozio coltivò le discipline teologiche e filosofiche acquistandosi al tempo e nella storia il nome di "saggio" e di "filosofo". 

Scrisse omelie, preghiere liturgiche e poesie rivelandosi però più un bigotto che un ispirato dalle muse. Tuttavia seppe promuovere la cultura mantenendo a Bisanzio quell'atmosfera culturale già promossa da Fozio.
  


IL RIORDINAMENTO LEGISLATIVO ED ECCLESIASTICO

Ma Leone si interessò pure alla legislazione e al riordinamento dell'amministrazione civile ed ecclesiastica. Per la seconda allontanò Fozio per sostituirlo con suo fratello, Stefano, atto che fu duramente criticato da Papa Stefano V, che scomunicò il nuovo patriarca, anche se poco dopo dovette accettarlo e ritirare la scomunica.

La revisione e la sistemazione delle leggi era comunque già stata iniziata da Basilio con la pubblicazione del Prochiron e dell'Epanogoge. Leone le continuò e completò con i libri basilici cioè imperiali, considerati "il monumento più completo del diritto greco-romano o bizantino". 

Vi si faceva riferimento sia all'opera legislativa di Giustiniano, eliminandosi le leggi cadute in disuso e introducendovi quelle che già erano in vigore. In più si occupò tanto le funzioni dei varî uffici della corte e dell'amministrazione, quanto dell'ordine, attribuzioni e doveri delle corporazioni bizantine. Il Libro del Prefetto, da lui compilato, ci ha consentito di conoscere l'ordinamento corporativo di Costantinopoli nel sec. X.



IL DECADIMENTO DELL'ARTE

Siamo certamente molto lontani dalla precisa ed efficace razionalità dell'Impero romano occidentale che nulla concedeva agli inutili orpelli, ormai il sistema era ridondante di religione che invadeva ogni settore dello stato, nonchè di costumi e cerimonie complesse e scenografiche, insomma un complesso di rappresentazioni puntiglioso, ingombrante e faraonico, per non dire bizantino.

L'arte era già decaduta da tempo, cessata la pittura spontanea poetica e dinamica dello stile pompeiano, si era instaurata una scenografia piatta e imbalsamata, con personaggi paludatissimi di ori e orpelli ma statici e privi di espressione. Mancava non solo la spontaneità ma pure la gioia di vivere.

Nei rapporti con la Chiesa L. seguì la tendenza cesaropapista dei suoi predecessori, intervenendo negli affari ecclesiastici per regolarli secondo le sue vedute o gl'interessi della dinastia e dello stato. Del tutto docili ai suoi voleri furono i patriarchi Stefano, che era suo fratello e che egli elevò a quell'alta dignità a sedici anni, deponendo Fozio, e Antonio Cauleas, successo nell'893 a Stefano. 

SANTA TEOFANO


IL QUARTO MATRIMONIO

Leone capì che sarebbe stato molto difficile ottenere la dispensa per il quarto matrimonio, ma era determinato a garantirsi un successore diretto, pena la disgregazione dell'Impero alla sua morte. Nel 901 morì il patriarca Cauleras e al suo posto Leone fece nominare un suo uomo di fiducia, Nicola il Mistico, (da Misticos, segretario privato) di Leone VI. Scelse come amante la figlia dell'ammiraglio Ermerio, Zoe Carbonopsina (dagli occhi neri come il carbone) e la chiesa non approvò ma tollerò, preferendo questa soluzione ad un quarto matrimonio.

Nel 905 nacque un maschio e Leone decise di sposare Zoe per legittimare il figlio. Si decise che Zoe avrebbe dovuto lasciare il palazzo imperiale e successivamente sarebbe stata ufficializzata la nascita del bambino a Hagia Sophia (Santa Sofia). Il 6 gennaio del 906 il bambino venne infatti battezzato con il nome di Costantino; ma subito Zoe tornò a palazzo, poiché Leone voleva ufficializzare la loro unione, facendosi sposare in segreto da un prete, per poi annunciarlo al popolo.

Ma con Nicola il Mistico, che Leone elesse nel 901, venne a conflitto per essersi questi opposto alla celebrazione del suo quarto matrimonio. Per quanto il patriarca avesse dalla sua i canoni della Chiesa orientale, che proibivano tassativamente le quarte nozze, e la maggioranza del clero, l'imperatore ottenne la dispensa dal pontefice e da un concilio da lui adunato in Costantinopoli. 

Nicola fu deposto ed esiliato, le quarte nozze furono riconosciute valide e consacrate dal nuovo patriarca Eutimio e il figlio Costantino, nato da questo matrimonio, fu solennemente incoronato imperatore nella chiesa di S. Sofia, il 9 giugno 911.



LA POLITICA ESTERA

La politica estera fu però un disastro. Nel 902 cadono le città sulla costa orientale della Siria. In Occidente gli Arabi occuparono la Sicilia, poi Reggio e devastano continuamente le coste calabresi. Con la caduta di Taormina, ultima roccaforte, la Sicilia è completamente in mano islamica. Nella Balcania Leone ruppe la pace che Basilio aveva stabilito con i Bulgari, ma perse la guerra.

Nel 904, Leone di Tripoli, un disertore di origine greca, assediò per tre giorni Tessalonica e la conquistò. Lo zar Simeone si spinse fin sotto le mura di Costantinopoli e Leone dovette cedergli parte della Macedonia e dell'Albania e a pagargli un tributo annuo (904).

Nel mare Egeo, per parecchi anni la flotta araba nel 904 prese e saccheggiò Tessalonica. Allora Leone accrebbe la flotta bizantina e nel 906, sotto il comando dell'ammiraglio Imerio vinse gli arabi nel mare Egeo; ma ma poco dopo, presso Creta, gli Arabi sconfissero nuovamente la flotta bizantina.

Nel 907 Costantinopoli venne posta sotto assedio e l'Impero dovette pagare un tributo annuo allo scopo di riscattare i numerosi prigionieri di guerra e ristabilire la pace. Sul fronte orientale, i musulmani conquistarono l'Armenia grazie al supporto logistico della flotta araba, mai intervenuta prima.

 


LA MORTE

L'11 maggio del 912 (secondo altri il 911) Leone VI morì e a succedergli è suo fratello Alessandro, come reggente di Costantino, figlio dell'imperatore defunto, che però non durò a lungo morendo nel 913.
Leone fu un ottimo imperatore. Aveva diviso la chiesa ma questo gli aveva permesso di continuare la dinastia per altri 150 anni. Governò saggiamente, lasciando l'impero in buone condizioni. Venne amato giustamente dal popolo per la sua onestà ed equità.



LE OPERE

A Leone furono attribuiti vari scritti: poemi oracolari, brevi testi divinatori e il Tattica, un testo di arti militari: Tactica, sive De instruendis aciebus" e "In Venetia, appresso Francesco de' Franceschi senese" 1586.

BIBLIO

- N. Popov - L'imperatore Leone VI il Saggio e il suo regno dal punto di vista storico-ecclesiastico - Mosca - 1902 - 
- M. Mittard, Études sur le règne de Léon VI, in Byz. Zeitsch., XII (1903 -
- Ch. Diehl, Les quatres mariages de l'empereur Léon le Sage, in Figures byz. - Parigi 1920 - 
- Basilicorum libri LX, I-IV, ed. W. E. Eimbach, Lipsia 1833 - coi supplementi di Zachariae von Lingenthal e di Ferrini e Mercati -


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