IULIA CONSTANTIA ZILIL - ARZEILA (Marocco)




Gli scavi hanno dimostrato che la regione del Dchar Jdid era stata abitata sin dai tempi più antichi, con ritrovamenti di asce, punte e raschiatori datati tra i 40.000 e i 25.000 anni fa. Sono state trovate anche strutture corrispondenti ad abitazioni, vasi dipinti con strisce orizzontali rosso scuro di chiara provenienza fenicia.
In questo sito, tra il II e il I secolo a.c., fu fondata poi una città le cui case erano di mattoni e che aveva locali dedicati al commercio e all'artigianato, su cui i romani fondarono la colonia di Zilil che prese il nome di Iulia Constantia.
Iulia Constantia Zilil (chiamata più tardi Arzeila) fu così una città romano-berbera del Dchar Jdid, posta a 40 km a sud-ovest di Tangeri e a 13 km a nord-est di Asilah. Fu una delle tre colonie della Mauretania Tingitana (nella parte settentrionale del Marocco) fondata dall'imperatore Augusto fra il 33 e il 25 a.c. per i veterani della battaglia di Azio e divisa nel 44 d.c. dall'Imperatore Claudio in due province romane: la Mauretania Tingitana e la Mauretania Caesariensis.
Studi della metà del XX secolo furono dedicati a Dchar Jdid, con le sue mura, torri e porte e dove sono state scoperte alcune dediche che aiutano a identificare il nome romano della città: una è offerta a Zilitanorum, un'altra a Constantia, e una terza riporta il nome completo: Iulia Constantia Zilil. 



ITINERARIO ANTONINO 

Sin dal IV secolo a.c. Iulia Constantia Zilil fu un insediamento fenicio e mauritanico, trasformata poi in una delle tante città berbere settentrionali nella provincia della Mauretania Tingitana. La città fu un'importante stazione dell'Itinerario Antonino, un registro di stazioni e distanze lungo varie strade, che a causa della scarsità di altri documenti di questo tipo, è un prezioso ricordo storico, e venne dedicata al Dio Mercurio, protettore dei viandanti e dei commercianti. 

L'itinerario, probabilmente basato su documenti ufficiali provenienti da un'indagine condotta sotto Augusto, descrive le strade dell'Impero Romano, e ha inizio nell'antico "Ad Mercuri Tingi", biforcandosi proprio a Zilil; una strada andava a Tangeri e Rabat, e l'altra a Volubilis. In questo percorso si trova Dchar Jdid, l'unico sito a nord di Asilah dove sono state trovate importanti rovine romane.

Nella II metà del II secolo d.c., la città venne circondata da mura. Essa comprendeva dei distretti residenziali, un grande tempio e un anfiteatro edificato fuori le mura insieme alle terme (costruite nell'80 d.c.) e una cisterna fatta a quattro compartimenti, fornita da un acquedotto parzialmente sotterraneo costruito nel 130 d.c. costruita dopo Adriano.


LA PRIMA CHIESA CRISTIANA 

Il monumento più spettacolare di Iulia Constantia è stato quello della prima chiesa di Iulia Constantia Zilil. Caratterizzata da tre navate, era dotata di un battistero e di varie appendici vicino alla porta occidentale. Questa antica chiesa è l'unica che si trova nel Marocco atlantico, ed era legata all'adesione cristiana dei berberi romanizzati. 

La città fu distrutta tra il 238 e la metà del IV secolo, e sullo studio delle monete provenienti dagli scavi di Dchar Jdid si dimostra che la ricostruzione della città risulta dall'imperatore e può essere datata abbastanza precisamente agli anni 355-360 d.c. 

La città fu di nuovo distrutta negli anni 410-430 d.c., durante l'invasione della Mauretania Tingitana da parte delle tribù vandaliche. Ma le prove archeologiche dimostrano che la città rimase popolata come un piccolo villaggio di pescatori fino all'invasione araba all'inizio dell'VIII secolo.

L'edificio più notevole, come si è detto, è quello di una chiesa paleocristiana, a tre navate, con battistero e vari annessi, in prossimità della porta ovest del recinto murario, unico monumento di questa categoria portato alla luce nel Maurétanie Tingitane. La città fu distrutta all'inizio del V secolo. ma la data di cessazione definitiva dell'occupazione del sito è ancora dibattuta.



IL SITO STORICO

Secondo un decreto del Capo del Governo, Zilil è classificato come "sito storico", e quindi non vi si possono effettuare lavori di restauro o di valorizzazione senza l'autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali e sotto la sua supervisione.

La decisione è stata presa in conformità alla Legge 22.80 sulla Conservazione dei Monumenti e dei Siti Storici, delle Iscrizioni, delle Opere d'Arte e delle Antichità, e a seguito di una decisione del Ministero dei Beni Culturali e delle Comunicazioni di effettuare un'indagine sull'opportunità dell'aggiunta di questo sito.

L'Osservatorio per la Protezione dell'Ambiente e dei Monumenti Storici di Tangeri (OPEMH) ha chiesto che vengano intrapresi senza indugio lavori di esplorazione sul sito, che venga eretta una recinzione e che venga preparata una guida turistica per presentare la città antica ed evidenziarne la particolarità. I lavori si concentreranno anche sulla costruzione delle infrastrutture, in particolare le strade, necessarie per migliorarne l'accessibilità al pubblico.



BIBLIO

- A. Akerraz et al. - Fouilles de Dchar Jdid - 1977-1980 -
- Eliane Lenoir - Fouilles de Dchar Jedid - 1977-1980 - B.A.M.,XIV - 1981-1982 -
- Eliane Lenoir - La ville romaine de Zilil du Ier av IVe siècle ap. J.-C., dans L’afrique romaine, Iersiècle av. J.-C - début Ve siècle ap. J.-C. - colloque de la SOPHAU - Pallas - 2005 - 



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