VIA AGRIPPA (Francia)




LA VIA AGRIPPA

Con il nome di via Agrippa si indica non una sola via ma un'intera rete stradale della Gallia romana che venne disegnata e realizzata da Marco Vipsanio Agrippa, a sua volta incaricato da Augusto di riorganizzare tutto il territorio gallico onde renderlo più ricco, maneggevole e redditizio. Complessivamente, in Gallia i Romani costruirono 21000 km di strade che fecero prosperare ogni attività e commercio della zona.



LA RETE STRADALE


La rete stradale ideata da Agrippa si irradiava dal nuovo centro strategico di Lugdunum (Lione), che i coloni romani, cacciati da Vienne, a circa 100 km a sud, nel 62 a.c., si stabilirono presso l'emporio alla confluenza del Rodano con l'Arar, gestito da compatrioti romani, fondando la nuova colonia di Lugdununi.

IL TRACCIATO (INGRANDIBILE)
Strabone riferisce i percorsi di questa rete stradale, che vennero poi identificati dall'archeologo Pierre Gros:

- un percorso che si dirigeva verso l'oceano Atlantico, da Lugdunum a Saintes (Charente-Maritime), Questo percorso partiva da Lione, passava per Augustonemetum (Clermont-Ferrand),  Augustoritum  (Limoges) e raggiungeva Mediolanum (Saintes, Charente-Maritime).

- un percorso che si dirigeva verso il Mare del Nord, passando per Reims, Beauvais e Amiens. 
Questo tratto della strada si separava dal percorso verso il Reno a Chalon; passava quindi per Augustodunum (Autun), Autessiodurum (Auxerre), Augustobona (Troyes), Durocortorum (Reims), Samarobriva (Amiens), per giungere infine a Gesoriacum (Boulogne-sur-Mer).

- un percorso che si dirigeva verso il Reno, passando per Langres, Treviri e Colonia. La strada romana Treviri-Colonia, passando per l'Eifel, collegava Beda (Bitburg), Ausava (Oos), Egorigio (Jünkerath), Marcomagus (Marmagen), Tolbiacum (Zülpich), per giungere infine a Colonia Claudia Ara Agrippinensium (Colonia).

- un percorso che si dirigeva a sud, lungo la valle del Rodano, fino a Marsiglia. Già esisteva una via del Sale che portava alle Bocche del Rodano percorrendo le basse pendici delle colline, evitando le pianure alluvionali talvolta paludose. Agrippa costruì una strada pavimentata vicina al fiume, passando per Vienna (Vienne), Valentia (Valence), Arausio (Orange), Acunum (Montélimar), Avenio (Avignone), Arelate (Arles). 
Tra le città creò delle stazioni di sosta (mutationes) in cui i corrieri ufficiali potevano sostituire i cavalli. Il percorso fu potenziato con la via Antonina lungo la sponda destra del Rodano. Ad Arles si congiungeva con la via Julia Augusta proveniente dall'Italia.

un percorso verso la Germania. Da Lione la strada si portava sulla sponda destra della Saône (Saona) e poi a Matisco (Mâcon), Cabillonum (Chalon-sur-Saône), Dibio (Digione), Andemantunum (Langres), Noviomagus (Neufchâteau), Tullum (Toul), Divodurum Metz), Ricciacum (Ritzig presso Dalheim) in Lussemburgo e poi Augusta Treverorum (Treviri) in Germania.

VIA AGRIPPA PRESSO BEAUMONT-MONTEUX (DROME)

LE DATE

Mentre sono ben chiari i percorsi, non lo sono altrettanto le date di costruzione che, secondo gli autori di Guide romain antique, risalirebbe agli anni 39-38 a.c., mentre secondo Pierre Gros agli anni 22-21 a.c., e secondo lo scrittore Paul Petit agli anni 16-13 a.c.. 
Il ponte sulla Mosella è datato a circa il 18/17 a.c. sulla base del conteggio degli anelli di accrescimento annuale degli alberi in zona



OGGI

Nei pressi di Valence, l'odierna Via Nationale 7 segue il tracciato della via Agrippa che a nord dell'Isère, dopo aver oltrepassato l'incrocio Sept Chemins ("sette strade"), seguiva il percorso ora utilizzato dalla route départementale 101 verso Beaumont-Monteux

Qui una strada comunale e un sentiero ricalcano il percorso rettilineo romano che serve tuttora da confine tra i comuni di Beaumont-Monteux e Pont-de-l'Isère. Nei pressi, il toponimo vie Magne ricorda il passaggio della "via magna", la grande strada.


PIETRA MILIAREDELLAVIA AGRIPPA RIUTILIZZATA NELLA
CATTEDRALE DI VALENCE (DROME)

LE PIETRE MILIARI

Le pietre miliari con le loro iscrizioni per le indicazioni stradali venivano poste lungo il percorso a indicare la distanza in miglia tra il punto iniziale della via (capita viae) e Vienne, Valence o Avignone, insieme al nome del magistrato o dell'imperatore che le aveva poste o che ne aveva curato la manutenzione della via.

Oltre alle 22 pietre miliari superstiti recuperate lungo i percorsi, ve ne è una del III o IV secolo reimpiegata nell'ambulatorium del coro della cattedrale di Valence, in cui è inciso:

IMPerator CAESAR LUCIUS DOMITius /
AURELIANUs Pius Felix INViCTus /
AuGustus Pontifex MAximus GERmanicus MAXimus /
GoTHICus MAXimus CARPICus MAXimus/
ParTHICus MAximus TRIBunicia POTestate VI COnSul /
III Pater Patria PROCOnsul PACATOR ET RES /
TitutOR ORBbis refecit et /
rESTITUIT […] /
MILIA passum /
I[I] II

«L'imperatore Cesare Lucio Domizio Aureliano, pio, fortunato, invincibile, augusto, pontefice massimo, Germanico Massimo, Gotico Massimo, Carpico Massimo, Partico Massimo, tribuno per la VI volta, console per la [III?] volta, padre della patria, proconsole, restauratore della pace universale, rifece e restaurò, 3 [o 4] miglia (da Valenza).»


BIBLIO

- Strabone - Geografia - IV -
- Gros - La France gallo-romaine - 1991 -
- George Hacquard, Jean Dautry, O. Maisani - Guide romain antique - Hachette - 1952 -
- Paul Petit - La paix romaine - collection Nouvelle Clio - l’histoire et ses problèmes - Paris - 1967 -
- Philippe Ravit - Le paysage valentinois, de la fondation de la colonie de Valentia (Valence) au III siècle ap. J.C. - Lyon - 2007 -
- Philippe Ravit - Le paysage valentinois, de la fondation de la colonie de Valentia (Valence) au III siècle ap. J.C. - Lione - 2007 -


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