LEGIO XX VALERIA VICTRIX





Sembra che la Legio XX Valeria Victrix venne arruolata da Augusto ai primi del I sec., e la Legione prestò servizio in Spagna, in Illyricum ed in Germania, prima di partecipare unitamente ad altre legioni all'invasione della Britannia nel 43, dove rimase in comando fino all'inizio del IV sec., da come riportano le fonti-

ARALDO
Si sa che quando venne dislocata nell'Illyricum, la XX prese parte alle campagne di Tiberio contro i Marcomanni nel 6 d.c.. 

Durante una battaglia la legione riuscì a sfondare le linee nemiche, venne però circondata e rischiò la distruzione ma riuscì tuttavia a liberarsi aprendosi disperatamente un varco tra i nemici.

La XX Victrix fece anche parte del grande esercito che combatté i Cantabri, una confederazione di tribù celtiche nella Hispania Tarraconensis dal 25 al 13 d.c.

La provincia Tarraconensis aveva rimpiazzato quella repubblicana chiamata Hispania Citerior, nel 27 d.c., a causa della riorganizzazione di Augusto.

Dopo la disfatta di Teutoburgo
« [Tiberio] viene inviato in Germania  rafforza le Gallie, dispone gli eserciti, fortifica i presidi e attraversa il Reno con l'esercito. Passa dunque all'attacco, mentre il padre e la patria si sarebbero accontentati di rimanere sulla difensiva. Avanza verso l'interno apre nuove strade, devasta campi, brucia villaggi, mette in fuga tutti quanti lo affrontarono e con immensa gloria torna ai quartieri d'inverno senza aver perduto nessun soldato tra quelli che aveva condotto oltre il Reno. »
(Velleio Patercolo, Historiae Romanae ad M. Vinicium libri duo, II.)

Insomma si fece onore per cui la XX Valeria Victrix venne poi dislocata nella Germania Inferior e si accampò a Oppidum Ubiorum (Colonia), poi si spostò a Novaesium (Neuss) durante il regno di Tiberio.

Il cognomen Valeria ha un'origine incerta: potrebbe riguardare il valore militare dell'unità, oppure un legame con la gens Valeria. In questo secondo caso potrebbe trattarsi dell'appellativo da in onore del console Marco Valerio Messalla Messallino, che dopo aver battuto i Pannoni nel corso della rivolta pannonica del 6, non solo si meritò gli ornamenta triumphalia, ma che la legione che comandava e prese parte alle operazioni militari, la legio XX appunto, fosse fregiata del titolo di: Valeria Victrix.


IL GIOCO DELLA XX VALERIA

Nel deposito delle fortificazioni della Legio XX Valeria Victrix, a Holt, sono stati ritrovati pezzi di un tavoliere in ceramica con foglie di edera a forma di cuore, divise al centro da un disegno geometrico, accompagnate da tre dadi. Era il gioco "duodecim scripta", i dodici punti, una sorta di primitivo backgammon per due giocatori. Ogni giocatore disponeva di 15 pedine, mosse con un lancio di tre dadi. 

Le pedine di questo gioco erano generalmente d'osso e colorate in nero e bianco o in blu e  bianco e i punti dove disporre i pezzi erano indicati con delle lettere. Queste tavole, però, diversamente dai duodecim scripta, contenevano 36 lettere o caselle che formavano frasi intelligibili, connesse al gioco d'azzardo e la buona sorte o di carattere militare. 




DEVA VITRIX

LA Deva Victrix, conosciuta anche come Castra Devana o, semplicemente Deva, era una fortezza legionaria romana ed una città della provincia di Britannia.

Il fatto che il castro avesse un'insolita forma ellittica nonchè fosse eccezionalmente esteso, più grande del 20% rispetto agli altri forti in Britannia, suggeriscono che possa essere stata la base per una possibile invasione dell'Irlanda, oppure una capitale della Britannia. Tuttavia non le venne mai concesso dai romani lo stato di municipio.

MURA CADULOMULUM
La fortezza era stata costruita nel suo primo assetto dalla II Legione Adiutrix, quando i Romani avanzarono a nord contro il potente popolo dei Briganti.L'edificazione venne completata alcuni anni dopo dalla XX Legione Valeria Victrix e questo insediamento diede poi vita a Chester, capoluogo della contea del Cheshire.

Nell'88 l'imperatore Domiziano assegnò la II Legione Adiutrix al Danubio e fece venire a Deva la XX Legione Valeria Victrix, che si trovava in Britannia già all'epoca dell'invasione di Claudio, dove aveva contribuito a fermare la rivolta di Budicca nel 61.
Infatti la XX era stata una delle quattro legioni con cui Claudio aveva invaso la Britannia nel 43, e si era stabilìta a Camulodunum (Colchester), mentre alcune unità si erano accampate a Kingsholm, Gloucester.

I legionari della XX ristrutturarono tutto il forte sostituendo tutti gli edifici in legno in edifici in pietra. Aumentarono lo spessore della muraglia di più di un metro ed aggiunsero 22 torri di 6,5 m di lato alla cinta muraria, ad una distanza l'una dall'altra di circa 66 m. Il fossato fu ampliato fino a raggiungere la profondità di 2,5 metri e la larghezza di 7,5 m. Insomma costruirono una vera e propria città.
L'OPTIO CECILIO AVITO
XX VV
Sempre in età flavia la XX costruì la Via Devana, dal 45 al 48, che univa da sud Deva a Camulodunum (Colchester), mentre un'altra strada secondaria attraversava Deva da est ad ovest.
A Camulodulum costruirono le possenti mura romane. Non dimentichiamo che i soldati romani sapevano fare di tutto, dal costruire edifici ai ponti, alle strade, agli acquedotti, alle condutture alle terme.

Durante il II secolo d.c., una parte della XX legione prese parte alla costruzione del Vallo di Adriano, e probabilmente anche del Vallo Antonino, mentre una parte delle fortificazioni di Deva, private della legione che la manteneva in efficienza, cadde in rovina forse anche perchè abbandonata.

Infatti nel 196 la legione venne trasferita in Gallia, lasciando Deva totalmente priva di guarnigione.

La XX aveva un retaggio piuttosto negativo perchè nel 68 d,c., il loro legato, Roscio Coelius, si era ribellato contro il comandante dell'Esercito Britannico, Trebellio Massimo, e aveva incitato il resto dell'esercito provinciale di unirsi a lui, costringendo Massimo a fuggire.

La XX prese come simbolo il cinghiale. Ma come erano andate letteralmente le cose?

"Governava la Britannia Trebellio Massimo, disprezzato e avversato dall'esercito per la sua miserabile avidità. Rinfocolava l'odio verso di lui Roscio Celio, legato della XX legione, da tempo in disaccordo con lui; e ora, nel contesto delle guerre civili, la loro avversione era esplosa con maggiore violenza. Trebellio rinfaccia a Celio l'insubordinazione e il conseguente sovvertimento della disciplina; Celio obiettava a Trebellio di aver spogliato e ridotto alla miseria le legioni. 

Il risultato di questo vergognoso conflitto fra i capi era che il senso di disciplina dell'esercito andava in frantumi; finché la discordia si inasprì al punto che Trebellio, coperto di insulti anche da parte degli ausiliari e abbandonato dalle coorti e dai reparti di cavalleria che si raccoglievano attorno a Celio, cercò rifugio presso Vitellio. La partenza del legato consolare non compromise la tranquillità della provincia: ne ressero le sorti i comandanti delle legioni: avevano parità di diritto, ma l'audacia conferiva a Celio maggiore potere" ( da Tacito , Vita di Agricola)




Marcus Roscius Coelius

All'epoca delle guerre civili, la XX legio era di stanza a Viriconium (Wroxeter, Shropshire) e prima ancora a Kingsholm in Gloucester. Nel 60 d.c. avvenne la rivolta dei britanni guidati dalla regina Budicca che spinse le tribù celtiche degli Iceni e dei Trinovanti, a ribellarsi dai romani. Londinium, la capitale, fu assalita, saccheggiata ed incendiata.

Colpiti dalla facile conquista i Celti che, avevano radunato circa ottantamila uomini, si lanciarono contro l'esercito imperiale venuto anni prima dalla Gallia. A difendere l'impero c'erano le legioni XIV e XX, settemila uomini in tutto, ma addestrati come solo i romani sapevano.  I barbari dopo Londinum presero Verulamium (Saint Alban's) e distussero quasi completamente la Legio IX Hispanica con la conquista del vessillo.
TOMBA DEL CENTURIONE
MARCUS FAVONIUS FACILIS
XX VV
Gli Iceni ed i Trinovanti possedevano a quel punto quasi tutta la Britannia del sud-est. Il proconsole Svetonius Paulinus (predecessore di Trebellius Maximus) contro contro gli Ordovici sulla Mona Insula (Isola di Anglesey) vincendoli e marciando poi verso Manduessedum (Mancetter) per scontrasi in pianura contro l'esercito britannico .
Erano con lui una parte della XX legione, tutta la XVI ed alcune truppe ausiliarie. Nonostante la sproporzione numerica a vantaggio dei britannici (80000 contro 7000), la battaglia fu vinta dai Romani che si distinsero come al solito per l'abilità sia dei soldati che dei generali. Morirono ben 8.000 guerrieri britannici. 
Da questa battaglia la XVI Legio fu definita Gemina e la XX Legio Valeria Victrix. Dopo la pacificazione romana, la Legio Gemina fu richiamata in Germania e la XX Valeria Victrix prese il suo posto nel suo castro ( a Viriconium ). Il Comandante della XX era Marcus Roscius Coelius, ovvero Legatus pro-praetore della  Valeria Victrix di stanza in Britannia . 
Allo scoppio delle guerre civili per la conquista dell'Impero successive alla morte di Nerone, il Governatore della Britannia bel 69 d.c. era Marcus Trebellius Maximus che si schierò apertamente con l'Imperatore Marcus Salvius Otho.

Contro costui si era sollevato il pretendente Lucius Vitellius, con le Legioni di stanza in Germania. Essendosi Trebellius Maximus schierato dalla parte di Otho, il comandante della XX Legio, Roscius Coelius, aderì alle Legioni germaniche e si schierò a favore di Vitellius .
Il governatore Trebellius Maximus fu deposto e Roscius Coelius guidò 8.000 uomini sul continente per unirsi alle truppe germaniche. Otho fu sconfitto e si suicidò. Vitellius prese quindi il potere ma Vespasiano gli si sollevò contro dall'Oriente supportato dalle Legioni di Pannonia. Nello scontro molti degli ottomila uomini delle truppe britanniche perirono e Vitellius venne sconfitto. 
Tuttavia la XX Legio ed comandante Roscius Coelius non si pronunciarono apertamente per il nuovo Imperatore.

Allora Vespasiano nel 73 d.c. rimosse dall'incarico Coelius per sostituirlo con il grande Gnaeus Julius Agricola, suocero di Tacito.

All'inizio le truppe erano ostili ma poi riconobbero i meriti di Agricola e aderirono pienamente all'Imperatore.

Si dice che Vespasiano tentennasse parecchio prima di sostituire Coelius, sappiamo che l'imperatore era uomo intelligente ed ottimo estimatore di uomini. 
Per la sua rivolta Marcus doveva essere condannato a morte, perchè questa era la legge romana, tuttavia Vespasiano sapeva che Trebellius era uomo indegno mentre Coelius era uomo d valore e ottimo comandante, se fosse passato immediatamente al suo servizio l'avrebbe certamente lasciato al suo posto, ma poiché ciò non avvenne l'imperatore si limitò a destituirlo senza punizioni.

Nell'anno dei quattro imperatori, alcuni distaccamenti della legione XX sostenne Vitellio seguendolo fino a Roma. 
Tra il 78 e l'84, la legione prese parte alle campagne di Gneo Giulio Agricola nella Britannia settentrionale ed in Scozia, e costruì il suo campo base a Inchtuthill che occupò nell'88, al momento del suo ritorno a sud, insieme al campo di Castra Devana (Chester), dove rimase per almeno due secoli.

Finchè stazionò nella sua fortezza di Chester-Deva nell'89 d.c., la XX Valeria Victrix era divenuta una vera legione britannica. Potrebbe essere stato il presidio destinato alla nuova base dell'accampamento di Inchtuthil, abbandonata prima che fosse finita, nel qual caso sarebbe diventata la legione più settentrionale dell'Impero.
Quindi non solo alla fine del I sec., quando venne raggiunto dalla XX legione, il forte venne ricostruito in pietra, ma subì una seconda ricostruzione nei primi anni del III secolo. Probabilmente almeno una parte della legione vi rimase fino all'inizio del V secolo, quando la Britannia venne abbandonata dai Romani.

Durante il regno degli usurpatori Carausio e Allecto (286-293 e 293-296) la XX Valeria Victrix era ancora in servizio; tuttavia non ci sono più testimonianze della sua presenza in Britannia dalle fonti del IV secolo.


BIBLIO

- Tacito - Annales - XV -
- Tacito - Agricola - VII -
- Sheppard Frere - Britannia: a History of Roman Britain - III edition - 1978 -
- Birley, Anthony R. - Clodius Septimius Albinus, Decimus - Hornblower, Simon (ed.) - Oxford Classical Dictionary - Oxford - Oxford University Press - 1966 -
- Stephen Dando-Collins - Legions of Rome: The Definitive History of Every Imperial Roman Legion - Quercus - London - 2010 -
- L. Keppie - Legiones and veterans: Roman Army - 1971-2000 - Stuttgart - Franz Steiner - 2000 -
- W. H. Manning - The fortresses of Legio XX - RJ Brewer (ed.) - Roman Fortresses and Their Legions - 2000 -


1 comment:

Anonimo ha detto...

Esiste a Brescia,inserita in una costruzione più recente,in piazza della loggia,una pietra che riporta la scritta XX legio.perche a Brescia?

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