ERACLIO I - FLAVIUS HERACLIUS AUGUSTUS



ERACLIO I

Nome: Flavius Heraclius Augustus
Nascita: Cappadocia, 575
Morte: Costantinopoli, 11 febbraio 641
Predecessore: Foca
Successore: Costantino III
Padre: Eraclio, di famiglia armena
Madre: Epifania, di famiglia cappadocia
Figli: Eraclio II, Costantino III
Regno: 5 ottobre 610 – 11 febbraio 641


Flavio Eraclio, in latino: Flavius Heraclius, ovvero Eraclio I, è stato un imperatore bizantino (imperatore d'Oriente), detto pure Eraclio il Grande, fondatore della dinastia che regnò dal 610 al 717.

Suo padre Eraclio era stato fedele servitore di Maurizio ed aveva fronteggiato con successo i Persiani come magister militum in Cappadocia ed Armenia, così l'Imperatore lo ricompensò con la nomina, tra il 600 ed il 602, a Esarca di Cartagine, dove si trasferì con la famiglia dall’Armenia.

Poi l'imperatore Maurizio decadde, venne l’usurpazione di Foca ed il crollo dell’Impero: ad occidente gli Slavi si riversavano nell’Illirico e nei Balcani e a est i Persiani cominciarono ad attaccare con successo Siria ed Anatolia. In breve i rovesci militari, la crisi economica e la feroce tirannide di Foca ispirarono la ribellione al regime esistente.

Prisco, genero di Foca, comes degli Excubitores e Prefetto della Città, nonchè antico generale di Maurizio, manifestò ad Eraclio il suo intento di ribellarsi ed Eraclio fu d'accordo. Il nipote Niceta attaccò l’Egitto e, dopo aver battuto le truppe fedeli a Foca, s’impadronì del paese, avanzando verso la Siria meridionale.

Eraclio il giovane intanto a capo di una flotta assediò Costantinopoli. Foca tentò d’ammansirlo inviandogli la promessa sposa e la madre, che aveva attirato a sé con l’inganno, ma nel 610 Eraclio espugnò la capitale, fece mettere a morte l’usurpatore e, il 5 venne incoronato imperatore, sposò Fabia, ribattezzata Eudocia, e le fece dare il titolo di Augusta.

BATTAGLIE DI ERACLIO (INGRANDIBILE)
Fabia morì due anni dopo nel dolore generale ed Eraclio divenne l'eroe del suo popolo che lo ama e lo ammira ma intanto, alla morte di Maurizio, Cosroe II, re di Persia, sin dal 604 aveva rotto la pace e invaso l'Impero, mentre l'esercito romano era disorganizzato, alcuni generali ostili e le casse dello stato quasi vuote.
Cercò inutilmente di trattare coi persiani  che, nel 611, occuparono parte della Cappadocia, l'Armenia, la Cilicia, la Siria, la Palestina. Da Gerusalemme, caduta nel maggio 614, essi asportarono il famoso legno della croce su cui era morto il Cristo, cosa scoraggiante per il mondo cristiano.

Nel 614 Eraclio cercò di arrestare i nemici in Armenia, sul fronte tra l'Egitto e la Palestina, e nella Siria settentrionale, ma venne sempre sconfitto. I Persiani conquistarono l'Egitto e gli Slavi della Balcania. L'Impero era ormai ridotto alla capitale, all'Anatolia, ma anche questa devastata spesso dai nemici. Si dice che Eraclio, nel 619, pensasse di abbandonare Bisanzio e trasferirsi in Cartagine non sappiamo se è vero ma ne avrebbe avuto i motivi.

Nel 622 si accordò col Kaghan degli Avari pagandogli un tributo annuo. Per far fronte alle spese chiese ed ottenne il pieno appoggio del patriarca e si impossessò dei beni della Chiesa; dimezzò il soldo delle truppe e dei funzionari dell’Impero; reclutò le truppe dalle terre anatoliche ed orientali, preferendole a truppe barbare, concedendo terre militari in cambio del servizio, così da assicurarne la fedeltà.

ERACLIO I E SUO FIGLIO COSTANTINO III
Quindi si diresse verso la Cappadocia, ove sconfisse i Persiani. Una nuova invasione degli Avari lo costrinse a rientrare a Bisanzio; ma l'anno dopo, ristabilito l'accordo col Kaghan, tornò in Cappadocia, in Armenia e quindi nella Media persiana Atropatene, dove vinse Cosroe in persona, incendiando Ganzaca.
In l'autunno, l'imperatore si ritrasse nell'Albania per riprendere la guerra nel 624 ma si trovò di fronte tre eserciti nemici che tentarono di accerchiarlo. Eraclio fuggi, ma nel 625 modificò il suo piano e, ripresa la campagna dall'Armenia, si diresse verso la Cilicia ma dovette ripiegare a ovest fino ad Adana, sul Saros, ove vinse i Persiani, che riuscirono però a mantenere le loro posizioni nella Siria e indussero gli Avari a rompere la pace e ad attaccare Costantinopoli.

Tuttavia Costantinopoli, assediata per terra e per mare (29 luglio-7 agosto 626), respinse gli attacchi costringendo gli Avari a ritirarsi; il fratello di Eraclio, Teodoro, sconfisse in Anatolia Shahin ed Eraclio si alleò coi Cazari. Nel 627 Eraclio penetrò nella Media e poi nell'Assiria. Il 12 dicembre, nella pianura di Ninive, sconfisse i Persiani; il 6 gennaio 628 occupò Dastagerd.

Intanto in Persia era scoppiata la rivoluzione e Cosroe era stato ucciso. Il suo successore Shiroe, dovette accettare la pace col ritiro dei Persiani dai territori bizantini occupati dopo il 604, la liberazione dei prigionieri, la libertà di culto ai cristiani dell'Impero persiano; restituzione del santo legno della croce.

E c’era non poca gioia il giorno in cui essi entrarono a Gerusalemme, tra singhiozzi e gemiti, tra sfoghi di lacrime dei loro cuori eccitati e commossi, e si percepiva comunione di sentimenti tra l’Imperatore, i principi, le truppe e gli abitanti della città. Nessuno era in grado di intonare i sacri inni a causa delle tremende e profonde emozioni che provavano l’Imperatore e l’intera moltitudine.” 

(Vescovo armeno Sebeo )

ERACLIO RIPORTA LA CROCE
Eraclio prese la Croce e la rimise al suo posto; riconsegnò anche il vasellame della chiesa e profuse ricchezze ed incenso verso tutte le chiese e verso gli abitanti della città. Era il 12 marzo del 630, e dopo un'assenza di sei anni, Eraclio I rientrò trionfalmente in Costantinopoli. Qui favorì il monotelesimo, escogitato dai patriarchi Ciro di Alessandria e Sergio di Costantinopoli per accordare i monofisiti con gli ortodossi.

Ma presto seguì l'invasione araba, nel 636, che occupò Siria e Palestina. Eraclio aveva avuto due mogli: dalla prima, Eudocia,  aveva avuto un figlio, Costantino, e una figlia; dalla seconda, Martina, sposata malgrado l'opposizione della Chiesa, essendo essa sua nipote, nove figli, dei quali erano vivi tre maschi: Eracleona, Davide, Marino, e due femmine.

Costantino era già stato incoronato e associato al trono nel gennaio 613; ora Eraclio fece incoronare e associò Eracleona disponendo che, alla sua morte, i due fratelli regnassero insieme e con eguali diritti (luglio 638). Eraclio morì l'11 febbraio 641 all'età di 66 anni, forse di malattia.


BIBLIO

- Giorgio di Pisidia - Carmina - 1837 - 1892 -
- A. Pernice - L'imperatore Eraclio - Firenze - 1905 - X-XIV -
- Sebeos, Histoire d'Héraclius, trad. fr. di F. Macler, Parigi 1904
- L. Drapeyron, L'Empereur Héraclius et l'Empire byz. au VIIe siècle, Parigi 1869; Odessa 1903; S. Vailhé, La prise de Jérusalem par les Perses en 614, in Rev. Or. Chr., VI (1901); 
- N. H. Baynes, The first Compaign of Heraclius against Persia, in Engl. Hist. Rev., XIX (1904); 



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