ALESSIO III E LA MOGLIE TEODORA |
Nome: Alessio III Angelo. in greco: Αλέξιος Γ' Άγγελος;
Nascita: 1153 circa
Morte: Nicea, 1211
Professione: imperatore bizantino
Regno: fu basileus dei romei dall'8 aprile 1195 fino al 18 luglio 1203
Padre: Andronico Angelo
Madre: Eufrosina Castamonitissa
Moglie: Euphrosyne Doukaina Kamatera da cui ebbe tre
Professione: imperatore bizantino
Regno: fu basileus dei romei dall'8 aprile 1195 fino al 18 luglio 1203
Padre: Andronico Angelo
Madre: Eufrosina Castamonitissa
Moglie: Euphrosyne Doukaina Kamatera da cui ebbe tre
Figlie:
- Irene Angela, che sposò Andronico Contostefano, e in seconde nozze Alessio Paleologo;
- Anna Angela, che sposò il sebastocratore Isacco Comneno, pronipote di Manuele I Comneno, e in seconde nozze Teodoro I Lascaris, imperatore di Nicea;
- Eudocia Angela, che sposò il principe di Rascia Stefano I Prvovenčani, in seconde nozze l'imperatore Alessio V Ducas, in terze nozze Leone Sgouro, re di Corinto.
- Anna Angela, che sposò il sebastocratore Isacco Comneno, pronipote di Manuele I Comneno, e in seconde nozze Teodoro I Lascaris, imperatore di Nicea;
- Eudocia Angela, che sposò il principe di Rascia Stefano I Prvovenčani, in seconde nozze l'imperatore Alessio V Ducas, in terze nozze Leone Sgouro, re di Corinto.
La dinastia fu fondata da Costantino Angelo, uomo di umili origini, che sposò Teodora Comnena, figlia dell'imperatore Alessio I Comneno e di Irene Ducaena. Dalla loro unione nacquero sette figli, tre maschi e quattro femmine, dando così origine alla nuova dinastia che dette all'Impero tre imperatori, ovvero: Isacco II Angelo (1185–1195, 1203–1204), Alessio III Angelo (1195–1203), Alessio IV Angelo (1203–1204).
Alessio era il secondo figlio di Andronico Angelo e di Eufrosina Castamonitissa; per via paterna era nipote di Teodora Conmena, la figlia minore dell'imperatore Alessio I Conmeno (1081-1118) e di Irene Ducaena. Alessio era quindi imparentato con la famiglia imperiale ma dopo che la sua famiglia aveva cospirato contro l'imperatore Andronico I Comneno (1182-1185) all'incirca nel 1183 venne mandato in esilio presso diverse corti musulmane, inclusa quella del Saladino, assieme al padre e ai fratelli.
Il fratello minore di Alessio, Isacco, subì un tentativo di assassinio per ordine dei cugini l'11 settembre 1185, ma Isacco, da quell'ottimo combattente che era, attaccò i messi imperiali, uccidendone il capo, Stefano Hagiochristophorites e ferendone altri, dopo di che si rifugiò in Hagia Sophia, e da qui si appellò alla popolazione. La rivolta che ne derivò causò la deposizione di Andronico I Conmeno e la proclamazione di Isacco II Angelo imperatore.
IL SALADINO |
SALADINO
Il Saladino è stato un sovrano e condottiero curdo, sultano d'Egitto, Siria, Yemen e Hijaz, dal 1174 alla sua morte, col titolo di al-Malik al-Nāṣir ("il sovrano vittorioso"), annoverato tra i più grandi strateghi di tutti i tempi.
Il Saladino è stato un sovrano e condottiero curdo, sultano d'Egitto, Siria, Yemen e Hijaz, dal 1174 alla sua morte, col titolo di al-Malik al-Nāṣir ("il sovrano vittorioso"), annoverato tra i più grandi strateghi di tutti i tempi.
Musulmano sunnita di origine curda, Saladino ha rappresentato l'opposizione islamica alle crociate europee nel Levante. Le crociate furono guerre promosse dalla Chiesa di Roma, tra l'XI e il XIII secolo. Famose quelle del Vicino Oriente per riconquistare la Terra Santa dal dominio islamico.
Ma le crociate furono volute dalla Chiesa di Roma per sopprimere il paganesimo e i movimenti eretici, risolvere i conflitti tra gruppi cristiani rivali o per ottenere vantaggi politici e territoriali. Al culmine del suo potere, il sultanato di Saladino includeva l'Egitto e altre parti del Nordafrica, Siria, Mesopotamia, Hijaz, Yemen.
IL COLPO DI STATO
Per cercare approvazione Alessio fece generose donazioni all'apparato burocratico e militare dell'impero, impoverendo le casse dello stato e incrementando la corruzione. L'imperatrice tentò di rimettere ordine tramite Vatatzes, un capace funzionario, ma questi venne assassinato.
Intanto Irene Angela, vedova di Ruggero III di Sicilia, venne sposata al fratello minore di Enrico IV, Filippo, duca di Svevia, ed Enrico si proclamò difensore dei diritti di suo fratello sul trono di Bisanzio. Minacciò quindi di invadere l'impero di Alessio a meno che non ricevesse un tributo di 1600 libbre d'oro, che Alessio dovette versare fino alla morte di Enrico VI nel settembre dello stesso anno.
Ammalato di podagra e costretto perciò a lasciar il governo alla moglie Eufrosina Camatero e ai suoi favoriti, in oriente il suo impero fu razziato dai Selgiuchidi; da settentrione i Bulgari e i Valacchi saccheggiarono le pianure della Macedonia e della Tracia, mentre Kaloyan di Bulgaria riuscì ad annettere diverse città.
In più il Mediterraneo era soggetto alla pirateria e alle città marinare. Alessio cercò di usare la via diplomatica, dilapidando ulteriormente l'erario. Fu grave errore aver favorito Genovesi e Pisani a discapito dei Veneziani, cosa a cui cercò di rimediare accordando nel 1199 molti privilegi economici a Venezia.
LA IV CROCIATA
I crociati si fecero convincere a dirottare la spedizione dall'Egitto a Costantinopoli, giungendo davanti alle mura nel giugno 1203, proclamando che il vero imperatore era Alessio IV Angelo e chiedendo alla popolazione di deporre lo zio Alessio III.
L'imperatore cercò di corrompere i crociati, ma non riuscendovi tentò la battaglia venendo però sconfitto. Ripreso l'assedio i crociati, guidati dall'ottuagenario doge di Venezia Enrico Dandolo, scalarono le mura ed entrarono in città, operando una inutile e crudele carneficina.
LA FUGA
Alessio III con la figlia Irene lasciò la capitale via nave, fuggì a Mesinopoli, poi in Tessaglia, a Salonicco e poi a Corinto ove a Leone Sguro diede in moglie la figlia Eudossia.
Nelle mani dei crociati rimasero però l'imperatrice Eufrosine e le altre figlie dell'imperatore. Alessio III dovette riconoscersi prigioniero, assieme ad Eufrosine, del marchese Bonifacio I del Monferrato, che, in occasione della caduta dell'Impero bizantino, si era creato il Regno di Tessalonica. L'imperatore cercò di fuggire ma, catturato da Bonifacio, fu prima mandato nel Monferrato e poi riportato a Tessalonica (1209).
Michele I pagò il riscatto di Alessio e della sua famiglia a Bonifacio, e permise all'imperatore deposto di raggiungere il genero Teodoro I Lascaris, che aveva formato lo stato autonomo dell'Impero di Nicea, contro l'Impero Latino. Ma, quando Teodoro si rifiutò di obbedire al suocero, Alessio III si mise in contatto con Kaykhusraw I, il Sultano di Iconio, e col suo sostegno tramò contro Teodoro.
Nel 1211 nella Battaglia della valle del Meandro, presso Antiochia di Pisidia, il sultano fu sconfitto e ucciso, mentre Alessio fu catturato da Teodoro, il quale lo confinò in un monastero di Nicea, dove morì nello stesso anno.
BIBLIO
- Georg Ostrogorsky - Storia dell'Impero bizantino - Milano - Einaudi - 1968 -
- Giorgio Ravegnani - I trattati con Bisanzio 992-1198 - Venezia - Il Cardo - 1992 -
- Niceta Coniata - Grandezza e catastrofe di Bisanzio - Milano - Mondadori - 1994 -
- John Julius Norwich - Bisanzio - Milano - A. Mondadori Ed. - 2000 -
- Alexander P Kazhdan - Bisanzio e la sua civiltà - Bari, Laterza, 2004 -
- Alain Ducellier - Michel Kapla - Bisanzio (IV-XV secolo) - Milano - San Paolo - 2005 -
- Goffredo de Villehardouin - La conquista di Costantinopoli - Milano - 2008 -
- M. L. Fobelli - Un tempio per Giustiniano. Santa Sofia di Costantinopoli e la Descrizione di Paolo Silenziario - Viella - 2005 -
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