DEI ROMANI DELLE CAPACITA'



MINERVA INFONDE LA VITA ALL'AUTOMA DI PROMETEO

Erano gli Dei che aiutavano i romani a tenere alte le proprie capacità di usare la mente per acuire sia le proprie capacità razionali, sia quelle di tipo pratico, operative e innovative, approdando sempre più a nuove scoperte, studi, strumenti e innovazioni che li rendessero sempre più competitivi con il mondo dei barbari che li circondava (Grecia a parte).

Diversi Dei erano deputati a questo aiuto, dai maggiori ai minori, ispirandoli a copiare (i romani copiavano tutto ciò che di positivo riscontravano nei popoli limitrofi a cominciare dai nemici),  ma pure a creare utensili, metodi di misura, scoperte di materiali da costruzione, di architettura, di scavo, di idraulica, di decorazione sia statuaria che pittorica, il che esaltò pure il mondo delle arti.


MERCURIO
O Ermes, messaggero degli Dei, Dio dei commercianti, degli avvocati e dei ladri, ma pure Dio dell'oratoria, tanto importante non solo in tribunale ma anche per i generali nell'adlocutio (arringa)ai soldati. Aiutava a difendere e sviluppare i commerci, e pure a compiere ruberie, attraverso questi o indipendenti da questi.
Ebbe come amante Venere da cui ebbe il figlio Eros, munito di ali ai piedi e del petaso, cappello a punta a larghe falde. Anche psicopompo, cioè accompagnatore delle anime dei morti. Il suo attributo era il caduceo: due serpenti attorcigliati intorno a un bastone. Trasferito dalla chiesa su San Mercurio.


MINERVA
O Mnerva per gli Etruschi e Athena per i Greci, Dea vergine della guerra, ma anche dell'intelligenza e degli artigiani, dalla filatura e tessitura all'arte di costruire le navi e l'erpice. Ma anche Dea della guarigione (Minerva medica) attributi: la medusa sul petto, la lancia elmo e scudo, nonchè civetta e gufo. nacque da un mal di testa di Giove, per cui Vulcano gli spaccò la testa facendo uscire la Dea già armata.


VULCANO
O Efesto,  Dio del fuoco, dei fabbri e della metallurgia.


MENS 
Dea della mente e della coscienza. Il culto di Mens prima che romano fu italico, tanto che figurava fra gli Dei indigentes, come Bona Mens latina venerata a Tivoli, a Cora, a Cales, a Paestum, a Puteoli e ad Alba Fucens. La Dea veniva invocata anzitutto per i bambini, onde dotarli di una bella mente, e in seguito, una volta importata nell'Urbe, per le persone pubbliche che dovevano prendere decisioni per Roma, ma particolarmente per i generali che dovevano guidare gli eserciti.


POROS 
Dio dell'ingegno che produce abbondanza. Nel Simposio di Platone, Poro, figlio di Metide, una delle Oceanine, figlia del titano Oceano e della titanide Teti, che era la madre della potentissima Dea Atena, Dea dell'intelligenza, dei mestieri e della guerra. Così Poro, fratello di cotanta Dea dell'intelletto, diviene la personificazione dell'ingegno e dell'espediente. Egli è da un lato ricco e dall'altro avido di sapienza, come del resto è ricco di risorse. In questo senso il Dio Poro è inteso anche come abbondanza, ricchezza, pienezza e stratagemmi, in contrasto con Penìa che è la mancanza e la miseria.


OPI 
Tutelava anche le montagne e le fortezze. Pertanto veniva invocata ogni volta che occorresse edificare o rafforzare una fortezza, sia fosse una torre o una cittadella. Essendo raffigurata con una corona che aveva la forma delle mura di una città era nota anche come Mater turrita.


EGERIA
La ninfa che donava la saggezza e la profezia in cambio di libagioni di acqua o latte portati al suo bosco sacro (lucus Egeriae).

VENERE ORDINA A VULCANO L'ARMATURA PER ENEA

LATONA
O Leto, Dea della tecnologia e dei fabbri. Insieme ai suoi figli Apollo e Artemide (Sole e Luna) avuti da Zeus Fu protettrice dei giovani. La sua iconografia la collega anche alla modestia e alle arti femminili. Insieme alla sorella Astreia, potrebbe essere legata alla notte o alla luce del giorno:
«Vinta giace la bontà, e la vergine Astrea, ultima degli dei, lascia la Terra madida di sangue»
(Publio Ovidio Nasone, Le metamorfosi, I,)


AGENORIA 
Dea dell'Iniziativa, dell'Intraprendenza e dell'Industria. Era venerata dai romani anche col nome di Strenua. Aveva un tempio sull'Aventino. Dea romana dell'attività (actus), dal verbo latino ago, agere, egi, actum, "fare, agire, attuare".
Fra le fonti antiche, viene nominata unicamente da sant'Agostino, che la conta nel novero delle divinità romane legate alla nascita e all'infanzia, quindi una delle dee che aiuta gli infanti nel loro sviluppo, mentre imparano a camminare, parlare e ragionare, ma stimolava anche gli uomini all'attività industriosa.


ARCULO 
Divinità che presiedeva alle fortificazioni e alle piccole città.


CATIO o CAUTO 
I Romani invocavano questa divinità per avere il dono dello spirito e della sagacia.


SENTINA 
Dea che aveva il potere di ispirare agli uomini i sentimenti e i pensieri. Era chiamata anche col nome di Sènzia. Dava pure l'intelligenza e raziocinio al bambino rendendolo consapevole.


PETA 
Divinità alla quale era chiesto il modo intelligente e giusto di rivolgersi agli Dei per avere il loro aiuto.


NUMERIA 
Dea dell'aritmetica e di tutte le scienze matematiche.


PRODOMEE 
Divinità che assistevano alla costruzione degli edifici. Da Pro = avanti e Domus = edificio, Prima di edificare i romani compivano dei sacrifici in loro onore sulle fondamenta dell'opera in esecuzione. Pausania narra infatti che Alcatoo sacrificò alle Promee prima di erigere le mura di Megara.


INTERCIDONA
Divinità che tutelava e proteggeva tutti i lavori che si fanno con la scure, pertanto molto invocata dai boscaioli ma pure da alcuni guerrieri in battaglia. Nel parto delle gravide presiedeva al taglio del cordone ombelicale. Procurava vita e morte, ma anche il modo migliore per procurarle.


BIBLIO

- George Dumezil - La religione romana arcaica - a cura di Furio Jesi - Rizzoli Editore - Milano - 1977 -
- William Warde Fowler - The Roman Festivals of the Period of the Republic - Londra - 1908 -
- Carlo Prandi - Mito in Dizionario delle religioni - a cura di Giovanni Filoramo - Torino - Einaudi - 1993 -
- Peter Temin - Estimating GDP in the Early Roman Empire - Elio Lo Cascio (ed.) - Innovazione tecnica e progresso economico nel mondo romano - Edipuglia - Bari - 2006 -
- Aldo Schiavone - Ius: l'invenzione del diritto in Occidente - Torino - Einaudi - 2005 -
- Edward N. Luttwak - La grande strategia dell’Impero romano -


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