OLIBRIO - OLYBRIUS




Nome completo: Flavius Anicius Olybrius
Morte: 22 ottobre o 2 novembre 472
Predecessore: Antemio
Successore: Glicerio
Consorte: Placidia
Figli: Anicia Giuliana
Dinastia: Teodosiana
Padre: Petronio Massimo
Regno: 472 d.c.


LE ORIGINI

Flavio Anicio Olibrio (Flavius Anicius Olybrius), nacque a Roma dall'antica e influente gens Anicia, risalente addirittura all'epoca repubblicana.
Sembra fosse imparentato con il console Flavio Anicio Ermogeniano Olibrio, la cui moglie, nonchè cugina, era Anicia Giuliana, lo stesso nome che Anicio Olibrio diede alla propria figlia. Nelle gens aristocratiche usava rieditare i nomi in famiglia. Per altri era il figlio di Petronio Massimo, ma è meno attendibile.

Comunque nel 454 Olibrio sposò Placidia, figlia minore dell'imperatore Valentiniano III e di Licinia Eudossia, questo matrimonio con un membro della famiglia imperiale servì a legare Olibrio, un esponente dell'aristocrazia senatoriale, direttamente alla casata di Teodosio.

Nel 455 Valentiniano III venne assassinato, non si sa se per congiura del patrizio Petronio Massimo, che gli succedette al trono. Petronio, funzionario imperiale e di famiglia senatoriale, sposò la vedova di Valentiniano Licinia Eudossia. Poi proclamò Cesare suo figlio Palladio, e gli fece sposare Eudocia, figlia di Valentiniano e Eudossia. Secondo alcuni Petronio sarebbe stato il padre di Anicio Olibrio, se così fosse il matrimonio tra Olibrio e Placidia non gli sarebbe spiaciuto.

I Vandali di Genserico intanto scesero in Italia e di nuovo saccheggiarono Roma ormai incustodita, prendendo in ostaggio Licinia Eudossia e le sue due figlie, Eudocia e la stessa Placidia, mentre Olibrio era a Costantinopoli.

Ma forse Olibrio era più interessato alle questioni religiose che alla patria, fece visita infatti a Daniele lo Stilita, un uomo che per seguire una sua via interiore, si era issato su un piedistallo sopra un'alta colonna, facendosi recapitare il cibo attraverso un cesto e una fune. Non sappiamo come organizzasse i suoi bisogni corporali, visto che sulla colonna restò per 33 anni, comunque il santo stilita profetizzò ad Olibrio la liberazione di Licinia Eudossia. Forse per questo Olibrio non mosse un dito, ma nel 461 Eudossia fu liberata.

Alla morte dell'imperatore Maggioriano, il trono d'Occidente era rimasto vacante, per cui Genserico, il cui figlio Unerico aveva sposato la sorella maggiore di Placidia, Eudocia, reclamò l'Impero d'Occidente per Olibrio, un parente molto comodo perchè facile da manovrare.
Per mostrare le sue buone intenzioni Genserico liberò Licinia Eudossia e Placidia, ma per essere più persuasivo continuò ad attaccare l'Italia.

Ma in Italia c'era il magister militum Ricimero che delle richieste di Genserico non ne volle sapere e anzi pose sul trono d'Occidente Libio Severo. Placidia comunque raggiunse Olibrio a Costantinopoli, dove un anno dopo, nel 462, gli diede una figlia, Anicia Giuliana.

Nel 465 Libio Severo morì e di nuovo Genserico sostenne la candidatura di Olibrio, ma anche stavolta fu deluso perchè salì sul trono d'Oriente Antemio. Olibrio tenne il consolato per l'anno 464, sempre alla corte orientale.



LA PORPORA IMPERIALE

Nel 472 Olibrio venne inviato in Italia dall'imperatore Leone I per mediare tra Antemio e suo genero Ricimero, comandandolo poi di proseguire per l'Africa, alla corte di Genserico, per stipulare una pace tra i Vandali e l'Impero d'Oriente.

Leone però, che temeva un'alleanza tra Genserico e Olibrio, inviò a Roma un messaggero per Antemio, suggerendogli di far assassinare Ricimero e Olibrio. Ricimero intercettò ad Ostia il messaggero di Leone, così fece assassinare Antemio che si era rifugiato a San Pietro in Vaticano, e mise sul trono Olibrio, che come marito di Placidia, apparteneva alla casata di Teodosio.

Secondo altri l'elezione di Olibrio avvenne prima della morte di Antemio, ma non si capisce allora perchè Leone non si sia ribellato. Comunque poco dopo morì Ricimero e Olibrius nominò magister militum Gundobado, nipote di Ricimero, per di più accusato dell'assassino di Antemio.

 Un indizio importante è l'emissione di monete d'oro con una croce e la nuova legenda SALVS MVNDI (Salvezza del Mondo) invece della consueta SALVS REIPVBLICAE (Salvezza dello Stato). Il che dimostra ancora una volta che i Romani avevano perduto l'amore e la fedeltà per Roma, tra sete di potere e raccomandazioni a Dio.



LA MORTE

Olibrio morì di morte naturale dopo solo sette mesi di regno. Le fonti sono discordanti sulla data di morte, collocata a seconda dei casi il 22 ottobre 472 o il 2 novembre. Olibrio non ebbe figli maschi ma solo la figlia Giuliana e un palazzo a Costantinopoli. Giuliana sposò il nobile senatore Ariobindo, ma avendolo invocato come imperatore la folla durante dei giochi circensi, questi, per timore dell'imperatore Anastasio, fuggì aldilà del mare.

In Africa Eudocia, la sorella di Placidia, scappò invece dal marito Unnerico, figlio del re dei Vandali, non sopportando di stare lei cattolica con un marito ariano, lasciando il figlio avuto da Unnerico. Si recò quindi a Gerusalemme in pellegrinaggio e lì morì.

Quell'anno il Vesuvio eruttò coprendo di ceneri tutta l'Europa, tanto è vero che a Costantinopoli
si istituì una festa per celebrare l'evento ogni anno al 6 novembre. Così riferirono Procopio e il Cardinal Baronio, precisando che la cenere era giunta anche a Costantinopoli. Ci si chiede cosa ci fosse da festeggiare. Ma i Romani erano Romani e i barbari erano Barbari.


BIBLIO

- Ralph W. Mathisen - "Anicius Olybrius" - De Imperatoribus Romanis -
- J.B. Bury - "A Note on the Emperor Olybrius " - English Historical Review - 1 - 1886 -
- Frank M. Clover - "The Family and Early Career of Anicius Olybrius " - Historia 27 - 1978 -
- H.B. Dewing - Procopius, History of the Wars - vol.II  - Cambridge - Mass. - 1916 -
- Lucio Vassili - "L'imperatore Anicio Olibrio " - Rivista di Filologia e d'Istruzione Classica - 65 - 1937 -



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