SIDONIO APOLLINARE - SIDONIUS APOLLINARIS




Nome:
Gaio Sollio Modesto Apollinare Sidonio, ovvero Gaius Sollius Modestus Apollinaris Sidonius, meglio conosciuto come Sidonius Apollinaris
Nascita: Lione, 5 novembre c. 430
Morte: Clermont-Ferrand, 487/490
Moglie: Papianilla
Figli: Apollinare , Severiana, Roscia e Alcima
Professione: Letterato e vescovo
Titolo: Santo
Gens: Sollia

Sidonio fu poeta, diplomatico e vescovo, "il più importante autore sopravvissuto della Gallia del V secolo" secondo Eric Goldberg. Fu uno dei quattro aristocratici gallo-romani del V-VI secolo le cui lettere sopravvivono in quantità; gli altri sono:

- Ruricius, vescovo di Limoges, morto nel 507, aristocratico gallo-romano dal c. 485-510. È uno degli scrittori le cui lettere sopravvivono dalla tarda Gallia romana, raffiguranti l'influenza dei Visigoti sullo stile di vita romano.

- Alcimus Ecdicius Avitus, morto nel 518, un poeta latino e vescovo di Vienne in Gallia . La sua fama si basa in parte sulla sua poesia, ma anche sul ruolo che ha svolto come segretario per i re di Borgogna.

- Magnus Felix Ennodio di Arles, vescovo di Ticinum, morto nel 534. Ennodio nacque ad Arelate (Arles) e appartenne ad una famiglia illustre ma scellerata.


Tutti loro erano collegati nella rete aristocratica gallo-romana strettamente legata in una specie di associazione politico-religiosa che forniva i vescovi della Gallia cattolica. Infatti mentre un tempo i nobili erano tutti militari che miravano alla gloria e alle ricchezze derivate dal comando militare, ora, sia italici che galli, miravano al potere e ai soldi facendo la carriera ecclesiastica.

Sidonio nacque a Lugdunum (Lione), suo padre era prefetto della Gallia sotto Valentiniano III e ricordò con orgoglio di essere stato presente con suo padre all'insediamento di Astirio, come dux o magister utriusque militiae. 

Nel 441 si trovava a Tarraconensis (Spagna), dove sconfisse come console per l'anno 449, i Bagaudae, dei rivoltosi costituiti da contadini locali impoveriti, accompagnati da briganti, disperati, schiavi fuggiaschi e disertori delle legioni, che cercavano di ribellarsi allo sfruttamento del tardo latifondismo dell'Impero.

Il nonno di Sidonio era prefetto del pretorio della Gallia un certo tempo prima del 409 ed era amico del suo successore Decimo Rustico, maestro degli uffici e prefetto del pretorio della Gallia tra il 409 e il 410 o 413. Sidonio potrebbe essere un discendente di un altro Apollinare che fu prefetto della Gallia sotto Costantino II (r 337 al 340), giusto sotto il suo regno, appunto dal 337 al 340.



PAPIANILLA

Sidonio sposò intorno al 452 Papianilla, la figlia di Eparchius Avitus, che scalò l'aristocrazia senatoria gallo-romana per diventare poi imperatore romano d'Occidente dal 455 al 456. Da questa unione nacque un figlio, Apollinare, e almeno due figlie: Sidonio cita nelle sue lettere Severina e Roscia, ma una terza, Alcima, è menzionata solo molto più tardi. da Gregorio di Tours, ma Theodor Mommsen ha ipotizzato che Alcima potrebbe essere un altro nome per una delle sue altre figlie. 

Papianilla portò al marito la vasta tenuta di Avitacum in Alvernia. Sidonio regalò ai poveri dei vasi d'argento dalla loro casa, ma Papianilla se ne risentì, così lui li riacquistò pagandone il prezzo in modo da non privare i beneficiati di quel valore. 



LE ERESIE

Sembra che Sidonio fosse amico del vescovo Faustus di Riez, difensore del semipelagianesimo. Secondo questa dottrina, gli esseri umani, ai fini della salvezza devono fare da sé stessi il primo passo verso Dio, cioè senza l'aiuto della grazia divina, la quale subentra solo in un secondo tempo.

Pur ritenendo la grazia indispensabile alla salvezza (a differenza dal Pelagianesimo), Cassiano e gli altri sviluppano un semi‑pelagianesimo in opposizione alla posizione radicale del Monergismo e della predestinazione e contro le posizioni sostenute da Agostino di Ippona e dalla sua scuola.

Agostino, nella ricerca dell'assoluto incontrò il Manicheismo, di cui divenne esponente e divulgatore per l'idea di una filosofia libera dai vincoli della fede, nella speranza di trovare nella loro dottrina una spiegazione scientifica della natura e dei suoi fenomeni. 

Sua madre non voleva più riceverlo per le sue eresie se non ci fosse stata l'intercessione di un vescovo. Fu poi attratto dalla filosofia neo-platonica, finchè non si convertì al cristianesimo aborrendo il sesso, ammalandosi e difendendo la sua fede.

Secondo il Monergismo nella teologia cristiana protestante, solo lo Spirito Santo sarebbe agente di conversione, quindi solo Dio può portare una persona a reindirizzare l'intera sua vita verso di Lui seguendo Gesù Cristo. 

In quanto alla Predestinazione già i tragici greci prevedevano che gli uomini fossero soggetti a un fato scritto dagli Dei, in particolare gli Stoici teorizzavano il fato come il destino ineluttabile scritto dagli Dei o meglio dal logos. Il logos per il panteismo stoico è la ragione divina del cosmo nella sua globalità, concernente anche ogni singolo uomo.

Nel cristianesimo Paolo di Tarso ha fatto dell'idea di predestinazione un punto di forza del suo pensiero e, al suo seguito, anche teologi come Agostino di Ippona, Giovanni Calvino, e Karl Barth hanno costruito la loro dottrina poggiando sulla stessa idea.

Ma Sidonio fu pure amico dell'avversario teologico di Faustus, e cioè di Claudianus Mamertus, che descrisse come dirigente i salmodi dei cantori, che erano formati in gruppi e cantavano versi alternati, mentre il vescovo era all'altare a celebrare i sacri misteri. Claudiano scrisse "Sulla sostanza dell'anima". tra il 468 e il 472, per combattere le idee del Vescovo di Riez, soprattutto la sua tesi sulla corporeità dell'anima.

IMPERATORE AVITO

AVITO

Il I gennaio 456, Sidonio recitò davanti al senato il panegirico ufficiale di suo suocero, l'imperatore Avito, e questo fatto gli valse l'onore di una statua nel Foro Traiano. Quando Avito, osteggiato,  abbandonò il trono Sidonio si affrettò a salvare la sua pericolante situazione recitando anche il panegirico del successore Maggioriano.
 


MAGGIORANO

Infatti nel 457 Maggioriano aveva privato Avito, ormai osteggiato da una parte dell'aristocrazia romana, dell'impero e si impadronì della città di Lione.

Sidonio cadde nelle sue mani. 
Tuttavia Sidonio si affrettò a salvarsi recitando anche il panegirico di Maggioriano e questo, misto alla grande erudizione di Sidonio, portò Maggioriano a trattarlo con rispetto e addirittura a dedicargli una statua a Roma nonchè a conferirgli il titolo onorifico di "viene".

Il che fa pensare che Sidonio non gli abbia dedicato solo un panegirico, che di certo non poteva cambiare la vita all'imperatore, ma che gli avesse affidato tutta la propaganda della propria persona presso il senato e pure presso il popolo.




ANTEMIO

Nel 467 le redini dell'impero romano d'Occidente furono affidate a un nobile orientale, Procopio Antemio.

La sua elezione, voluta a Costantinopoli dal basileus Leone e in Italia dal senato di Roma, sanciva la ritrovata concordia tra le due partes imperii. 

Un terzo panegirico, quello di Antemio, che ormai li sfornava con disinvoltura, gli meritò nel 468 la carica di prefetto di Roma, carica che mantenne fino al 469, nonchè il titolo di patrizio e la carica di senatore. 

Nel 470 o 472 fu inoltre eletto a succedere a Eparchio nel vescovado di Averna (Clermont).


EURICO

Sidinio aveva organizzato anche la resistenza contro Eurico, re dei Visigoti, figlio di Teodorico I, che regnò sui Visigoti dopo aver ucciso suo fratello, Teodorico II. Ma quando questi ebbero ottenuta l'Alvernia, mediante regolare trattato con l'imperatore Nepote, Sidonio, dopo un periodo di cattività, riuscì a guadagnarsi con un poema in versi, l'ennesimo panegirico, anche la simpatia del re Eurico.

Eurico lo liberò e Sidonio continuò a occuparsi dei suoi fedeli come aveva fatto prima e fino alla sua morte. Sidonio venne poi venerato in tutta la Gallia, probabilmente solo perché come altri molti santi fu un vescovo che non lasciò tristi memorie del suo operato.



LE OPERE

L'opera letteraria di S. consta di 24 poemi in esametri, distici elegiaci ed endecasillabi, e in 147 lettere da S. stesso raccolte in IX libri pubblicati successivamente fra il 469 e il 479.

Questi scritti, "Patrologia Latina" e "Monumenta Germaniae Historica, Auct. antiq." hanno scarso valore, e nella loro studiata e scolastica imitazione di schemi e modelli letterari oramai superati, con un'erudizione priva di senso critico, ma piena di barbarismi lessicali, grammaticali e sintattici, testimoniano la profonda decadenza di una lingua e di una cultura. Solo con l'umanesimo Sidonio cessò di essere letto e imitato come era stato per tutto il Medioevo.



APOLLINARE

Il declino della famiglia iniziò nel VI secolo sotto i Franchi. Il figlio di Sidonio, Apollinare, che era un corrispondente di Ruricius di Limoges, comandò un'unità visigota cresciuta in Alvernia, una provincia francese. dove i Franchi vinsero la battaglia di Vouille, nel 507 tra i Franchi, comandati da Clodoveo, ed i Visigoti, comandati da Alarico II, nelle Marche settentrionali del territorio visigoto, nei pressi di Poitiers (Gallia). Apollinare fu anche vescovo di Clermont per quattro mesi fino alla sua morte. 



ARCADIO

Arcadio, nipote di Sidonio, sentendo da varie voci che il re franco Teuderico I era morto, tradì Clermont a Childeberto I, solo per abbandonare sua moglie e sua madre quando apparve Teuderico; la sua altra apparizione nella storia di Gregorio di Tours è come servitore del re Childeberto.


BIBLIO

- Fabrizio Oppedisano - Procopio Antemio imperatore di Roma - Edipuglia - 2020 -
- W. Teuffel - Geschichte der römischen Literatur - III - Lipsia - 1913 -
- P. Allard - Saint Sidoine Apollinaire - Parigi - 1910 -
- E. Merchie - Notes sur le style de Sidoine Apollinaire - in Musée Belge - 1923 -
- A. Loyen, L'Albis chez Claudien et S. A. - Revue des études latines - 1933 -
- A. Macé - Qu'est-ce que l'Albis? -


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