GLI OBELISCHI DI ROMA



Roma è la città ornata dal maggior numero di obelischi al mondo, in gran parte di origine egiziana e trasportati nell'Urbe a partire dall'epoca di Augusto, dopo la conquista dell'Egitto avvenuta con la battaglia di Azio del 31 a.c. Neanche in Egitto ne esistono così tanti, dato poi che la maggior parte li hanno presi i romani come bottino di guerra.

Data la moda egizia portata a Roma da Cleopatra, anche gli obelischi vennero ambiti come ornamenti ma, anche se del medesimo granito utilizzato dagli Egizi, alcuni furono realizzarti a Roma in epoca imperiale. In questo caso il monolite era privo di iscrizioni, oppure vi venivano copiati dei geroglifici egizi, ma non essendo ancora compresi nel significato, contenevano errori e fraintendimenti.

Il più antico in assoluto è l'obelisco che si trova ora in Piazza San Giovanni in Laterano: l’obelisco Lateranense. E’ di origine egizia, è stato eretto nel XV secolo a.c. e non solo è il più antico, ma è anche il più alto obelisco monolitico al mondo, interamente ricoperto da geroglifici.


I romani solevano adornare la cuspide dell'obelisco con una sfera dorata ed interporre tra basamento marmoreo ed obelisco gli astragali, 4 cubi di bronzo.

Per primo Augusto fece rimuovere da Eliopoli due grandiosi obelischi e con zattere sul Nilo e poi per mare fino ad Ostia e quindi passando per il Tevere furono portati a Roma poco prima del 10 a.c. ed eretti uno sulla spina del Circo Massimo e l'altro in Campo Marzio, come gnomone per il Solarium Augusti, una enorme meridiana incisa su una platea presso l'Ara Pacis, dove oggi è San Lorenzo in Lucina.

Erano lunghi 22 metri (obelisco di montecitorio) e 24 metri (obelisco flaminio) e i Romani per trasportarli costruirono navi di grandezza straordinaria per l'epoca; la prima suscitò tale meraviglia che Augusto volle che venisse conservata nell'arsenale di Pozzuoli dove poi un incendio la distrusse.
 
LE 7 CHIESE ED I 4 OBELISCHI INNALZATI DA SISTO V (1589)
Successivamente Caligola fece portare un altro obelisco, lasciato senza iscrizioni geroglifiche e la cui datazione di realizzazione appare difficile, eretto nel circo Vaticano nel 40 d.c. (obelisco vaticano).
Domiziano fece tagliare l'obelisco ora in piazza Navona.

Adriano ne fece realizzare due, quello del Pincio e quello di Benevento, ad eterno ricordo del divinizzato Antinoo, il suo puer delicatus favorito. L'ultimo obelisco egizio giunto a Roma è quello lateranense, arrivato nel 357 d.c. quando era Imperatore Costanzo, figlio di Costantino.

I vari papi, nella demolizione della Roma imperiale e ricostruzione della Roma rinascimentale e barocca, hanno fatto  trasportare i pesantissimi monumenti nelle varie piazze di Roma e fuori di essa; Il primo fu Sisto V (1585-1590), con l'ausilio dell'architetto Domenico Fontana, che fece trasformare Roma in un luogo di pellegrinaggio, perchè ormai l'esistenza doveva trascorrere totalmente dedicata a una religione molto esigente.

Fece pertanto costruire grandi strade rettilinee per collegare le basiliche che ogni pellegrino doveva visitare (il famoso "giro delle sette chiese") onde ottenere "l'indulgenza plenaria" (valida tutt'oggi) e salvarsi dalle fiamme dell'inferno. Le chiese di Roma erano tutte un gioco di indulgenze e il devoto doveva farsi i conti di quanti giorni, mesi o anni poteva guadagnare attraverso le varie visite e preghiere, ma la visita delle sette chiese nell'anno santo salvava i fedeli dall'inferno.

Allo scopo della salvezza dell'anima c'è tutt'oggi l'associazione "Le chiese di Roma - visite guidate e i Percorsi Giubilari della Misericordia", per la remissione dei propri peccati.

Come punti di riferimento fece trasportare, e collocare, quattro obelischi: a Piazza San Pietro, sull'Esquilino, a San Giovanni in Laterano e a Piazza del Popolo. A Roma esistono ancora 13 obelischi originali, che però erano almeno 17.


Nel XVIII secolo:
- un obelisco è stato portato a Firenze, nel Giardino di Boboli a Palazzo Pitti;
- due sono stati portati ad Urbino, davanti alla chiesa di San Domenico;
- un altro obelisco si trovava sull'isola tiberina: è crollato a terra nel XVI secolo e nessuno si è preso briga di rimetterlo in piedi e restaurarlo; alcuni frammenti sono conservati al Museo Nazionale di Napoli e nel museo di Monaco di Baviera, perchè  non si è dato abbastanza valore a un obelisco ma i suoi pezzi, come una larga parte dei nostri monumenti, sono stati venduti all'estero per fare moneta.

Ecco l'elenco degli obelischi romani ancora visibili:



OBELISCO VATICANO

1) - Posto al centro della famosa piazza progettata dal Bernini, Piazza San Pietro. Alto 25,367 metri, e con il basamento e la croce posta alla sua sommità raggiunge i 40,285 metri; opera di Nencoreo (XII dinastia, 1991-1786 a.c.). Proveniente da Heliopolis, portato a Roma da Caligola da Alessandria d’Egitto nel 37 d.c. e collocato nel Circo di Caligola e Nerone.

E’ fatto da granito rosa e non ha geroglifici incisi sopra, inoltre è l’unico degli obelischi di Roma a non essere mai caduto. Infatti tutti gli altri hanno subito degli “incidenti” ed hanno subito delle restaurazioni e delle sistemazioni nel corso dei secoli.



OBELISCO FLAMINIO

2) - Collocato al centro di Piazza del Popolo. Alto 24 metri, venne innalzato davanti al Tempio del Sole dai Faraoni Seti I e Ramsete II (1279-1213 a.c.) poco prima del 1200 a.c..  Fu uno dei primi ad essere trasportato a Roma da Augusto nel 10 a.c. e collocato nel Circo Massimo dove venne utilizzato come spina.

Originariamente sistemato nel Tempio di Iside, il Senato lo donò nel 1582 a Ciriaco Mattei dopo essere stato per molto tempo alla base della scalinata dell'Ara Coeli a partire dal XIV secolo. 
Fu portato a Roma per volere dell’imperatore Ottaviano Augusto, insieme all’obelisco di Montecitorio. Venne poi sistemato e ricomposto a seguito della rottura in 3 pezzi, per volere di papa Sisto V.  Nel 1817 fu spostato a piazza del Popolo. 


 OBELISCO LATERANENSE

3) - Posto a Piazza San Giovanni in Laterano. È il piú antico obelisco egizio esistente a Roma, nonché il piú alto. Misura infatti 32,185 metri, che arrivano con il basamento a 45,70 metri. È in granito rosso e proviene da Tebe, dove era dedicato al faraone Tutmosi III (XV secolo a.c.) e posto davanti al Tempio di Amon, a Karnak. Portato da Costanzo II nel 357 e collocato nel Circo Massimo 

Si disse che nel suo globo dorato erano le ceneri di Cesare e nel Mirabilia viene riferito che sulla sfera si fosse ritrovata la seguente epigrafe:
Caesar, tantus eras quantus et orbis,
sed nunc in modico clauderis antro

Cesare, tu sei stato una volta grande come il mondo,
ma ora sei chiuso in un piccolo antro.



OBELISCO MONTECITORIO

4) - Collocato a Piazza Montecitorio: obelisco alto 22 metri, edificato in onore di Psammetico II (594-589 a.c.), a Heliopolis. Portato da Augusto e collocato come gnomone nell'Orologio solare in Campo Marzio, a nord dell’attuale piazza del Parlamento, dove le sole lettere in bronzo misuravano di lunghezza tre metri ciascuna. Venne portato a Roma insieme all’obelisco Flaminio, con uguale storia alle spalle. 

La sua sistemazione in questa piazza è di epoca recentissima, cioè nel 1998 ed è stato collocato in modo da formare una grande meridiana, proprio perchè inizialmente era stato pensato essere come l’ago di una meridiana in Campo Marzio, voluta da Augusto.
Vedi anche: OBELISCO DI MONTECITORIO



OBELISCO DEL MAUSOLEO

5) - Posto sulla Piazza del Quirinale, venne collocato originariamente davanti al Mausoleo di Augusto. Oggi fa parte della fontana dei Dioscuri. Ha un'altezza 14,63 metri e con il basamento raggiunge 28,94 metri.

Realizzato in Egitto con granito rosso di Assuan, fu trasportato a Roma nel I sec. d.c., probabilmente all'epoca di Domiziano. Fu collocato insieme all'obelisco Esquilino all'ingresso del Mausoleo di Augusto. Il fatto di non avere iscrizioni fa presumere che la sua costruzione non sia così antica come la maggior parte degli obelischi egizi.

Venne ritrovato nel 1527 insieme al gemello, ma fu eretto solo nel 1786, per volere di papa Pio VI, accanto alle statue dei Dioscuri provenienti dalle vicine terme di Costantino.


 OBELISCO ESQUILINO

6) - Collocato a Piazza dell'Esquilino, alle spalle dell'abside della Basilica di Santa Maria Maggiore, centro del rione Esquilino dal quale prende il nome. Ha un'altezza di 14,75 metri e con il basamento e la croce raggiunge i 25,53 metri.

Fu realizzato probabilmente all'epoca di Domiziano ad imitazione degli obelischi egiziani e collocato insieme all'obelisco del Quirinale, all'ingresso del Mausoleo di Augusto. Qui venne ritrovato nel 1527 insieme al gemello e fu eretto nel 1587 per ordine di papa Sisto V e ad opera di Domenico Fontana.
Vedi anche: OBELISCO ESQUILINO LIBERIANO



OBELISCO DELLA FONTANA DEI FIUMI

7) - Collocato a Piazza Navona. Detto pure obelisco Agonale. Opera romana dell'età di Domiziano, proviene dal Circo di Massenzio sull'Appia antica, ma in origine era collocato forse nel Tempio di Iside in Campo Marzio (Iseo campense) o nel Tempio di Serapide (Serapeo) sul Quirinale. Secondo altri invece sarebbe una riproduzione di un obelisco egizio, ma risalente all’epoca di Domiziano.

Una curiosità: papa Innocenzo X incaricò il Bernini di realizzare il suo progetto della fontana dei Fiumi, proprio per l’idea che l’artista ebbe di porre nel centro questo obelisco, togliendo così l’incarico al Borromini e agli altri candidati per la progettazione della piazza.

Sulla sua sommità è stata posta una colomba, simbolo dei Pamphilj, ed assunta a emblema dello Spirito Santo che si diffonde nelle quattro regioni dell’universo (simboleggiate dai quattro lati dell’obelisco) e nei quattro continenti (rappresentati dai quattro fiumi). È alto 16,539 metri, ma con il basamento, la fontana e la colomba raggiunge 30,172 metri.



OBELISCO DEL PANTEON

8) - Posto in Piazza della Rotonda, sulla fontana davanti al Pantheon. Alto 6 metri, di granito rosso, fatto erigere in onore di Ramses II (1279-1213 a.c.) circa nel 1200 a.c., proveniente da Heliopolis, e portato a Roma, in epoca imprecisata,  da Domiziano che amava particolarmente gli obelischi, e che lo collocò come decorazione dell'Iseo Campense (tempio dedicato a Iside).

Si erge al centro di una fontana fatta costruire nel 1578 da Gregorio XIII a Giacomo Della Porta con quattro mascheroni zampillanti su un catino antistante il Pantheon. Nel 1711 la fontana venne fatta modificare da Clemente XI.



OBELISCO DEL MONUMENTO AI CADUTI DI DOGALI

9) - Dall'Iseo campense, oggi in Piazza dei Cinquecento. E' in granito rosso e fu eretto a Heliopolis da Ramsete II nel XIII secolo a.c. (1279-1213 a.c.), a Heliopolis, e fu trasportato a Roma nel I secolo d.c. dall'imperatore Domiziano per ornare (insieme a quelli oggi situati in piazza della Minerva, in piazza della Rotonda ed a Villa Celimontana), il "Tempio di Iside". 

Alto metri 6,34 (con il basamento e la stella raggiunge m 16,92), ne fu rinvenuta casualmente la sommità nel 1719 in via di S.Ignazio durante i lavori di ristrutturazione della Biblioteca Casanatense, ma soltanto nel 1883 fu rinvenuto in Via di Sant’Ignazio, presso la tribuna di Santa Maria sopra Minerva e completamente dissotterrato dall'archeologo Rodolfo Lanciani. L'obelisco venne restaurato e dedicato come Monumento ai caduti di Dogalii, in Etiopia (1887).



OBELISCO DELL'ELEFANTE

10) - Detto pure obelisco della Minerva, proveniente dall'Iseo campense. Oggi al centro di Piazza della Minerva: obelisco del berniniano Elefante obeliscoforo (portatore di obelisco). Alto 6 metri, opera del faraone Apries (VI secolo a.c.). è di origine egiziana ed il suo posizionamento sull’elefante fu per opera del Bernini. 

Venne ritrovato nel 1665 nell’area del vicino Tempio di Iside, detto Iseo Campense, cioè del Campo Marzio. Si tratta del piú piccolo obelisco di Roma.Questo obelisco sorge di fronte alla chiesa di Santa Maria sopra Minerva, dove fu celebrato il processo contro Galileo Galilei.



OBELISCO DI TRINITA' DEI MONTI

11) - Detto anche obelisco sallustiano, proviene dal Circo degli Horti Sallustiani (villa di Sallustio), posto in cima alla scalinata di Trinità de Monti, a Piazza di Spagna da Pio VI, nel 1789. È una imitazione romana, dell'epoca dell'imperatore Aureliano, degli obelischi egizi dell'età di Ramses II (1279-1213 a.c.)

Nato senza epigrafe venne inciso con la copia di un’iscrizione di età faraonica. In granito rosso, alto 13,91 metri, recava le iscrizioni di Seti I e Ramses II letteralmente ricopiate dall’obelisco di Augusto in Piazza del Popolo. Alcuni segni erano errati, altri addirittura capovolti.



OBELISCO DI VILLA CELIMONTANA

12) - Il piccolo obelisco matteiano, noto anche come “Obelisco Capitolino” visto che fino al 1952 si trovava in Campidoglio, su cui è scolpito il nome di Ramses II (1279-1213 a.c.), è proveniente da Heliopolis, dove era dedicato al culto del Sole dal faraone Ramsete II.

Inizialmente decorava un piccolo Tempio di Iside sul Campidoglio, dono dell'imperatore Domiziano. Nel XVI secolo è stato spostato in quanto non era contemplato nella nuova piazza michelangiolesca del Campidoglio. Poi venne spostato ai piedi dell'Aracoeli.

Il Senato Romano lo ha donato, nel 1582, a Ciriaco Mattei, che lo ha sistemato nella sua villa sul Celio, a Villa Celimontana, in Via della Navicella..  E’ costituito da due blocchi di due epoche differenti, la superiore è egiziana, come dicevamo, mentre l’inferiore è più recente, ma di epoca romana.



OBELISCO DEL PINCIO

13) Obelisco di epoca egiziana, realizzato per volere di Adriano, collocato inizialmente per decorare un monumento dedicato al giovane Antinoo dopo la sua morte avvenuta nel Nilo in circostanze rimaste in parte oscure. Ha avuto diverse collocazione nel corso dei secoli, fino a quando nel 1800 venne posizionato sulla terrazza del Pincio.



RODOLFO LANCIANI

OBELISCI 
« uno ne fu posto nel cerchio Massimo di piedi centoventidoi et hoggi si vede nel mezzo del detto cerchio à giacere et ricoperto di terra et occupa una gran parte di esso spacio 
— (l'obelisco solare) si vede hoggi spezzato in molte parti et ricoperto di terra à pie del monte Citorio che da noi poco fa è stato veduto scoperto con la sua base, ove sono intagliate le infrascritte lettere (CIL. VI, n. 702). 
— Vedesi anchora un'altro obelisco spezzato sul colle de gli hortuli negli horti Sallustianì, il qual luogo è chiamato Giralo. 
— Veggonsene duoi piccoli, i quali mi penso essere la sommità de' grandi che sono stati rotti, l' uno è in Campidoglio nell' orto d'Araceli, l'altro è su la piazza di Santo Macuto 
— un'altro ne è fuori delle mura tra '1 tempio di Santa Croce in Gerusalé et le vigne. 
— Un altro ne è grande et bellissimo vicino alla Via Appia nello Hippodromo tra Santo Bastiano et capo di bove spezzato in molte parti, ove ancora sono i segnali delle Mete in mezzo al cerchio, poste per lo lungo, ordinatamente »

(Rodolfo Lanciani)


BIBLIO

- Domenico Fontana - Della trasportazione dell'obelisco vaticano - ristampa anastatica dei libri I e II - a cura di Adriano Carugo - introduzione di Paolo Portoghesi - Il Polifilo - Milano - 1978 -
- Cesare D'Onofrio - Gli obelischi di Roma - Bulzoni - 1967 -
- Erik Iversen - Obeliscs in exile - Vol. I - Copenaghen - 1968 -
- Armin Wirsching - Obelisken transportieren und aufrichten in Aegypten und in Rom - Norderstedt - III ed. - 2013 -
Francesco Maria Caligiuri - «La totalità dei fatti» - ed. Ferrari - Roma - 2013 -


5 comment:

Anonimo ha detto...

Gli obelischi,per me,sono fantastici

LucioVII on 5 settembre 2020 alle ore 20:19 ha detto...

Qual'e' il significato degli obelischi? C'entra il "pezzo" di Horus che non si trovava? ma perche' sono in tutto il mondo?

Anonimo ha detto...

Ma che so io

Anonimo ha detto...

so che sei uno della 1c

ade444 ha detto...

adoro gli obelischi! Nascondono dei segreti!

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