CULTO DI CONCORDIA



DEA CONCORDIA


La Dea romana Concordia non fu, come alcuni sostengono, solo una personificazione di tale virtù, ma la riedizione romana della Dea greca Harmonia, da cui deriva la parola "Armonia", con lo scopo di portare appunto concordia e comprensione tra la gente. 

Figlia di Giove e di Tèmi e ovviamente sorella della Pace, presiedeva alla unione delle famiglie, dei cittadini e delle case, pertanto aveva a Roma un culto sia pubblico che privato.


IL TEMPIO

La Concordia ebbe un suo luogo di culto, cioè un suo tempio, grazie a Lucio Furio Camillo, figlio del dittatore Marco Furio Camillo, che nel 367 a.c. celebrò così la fine delle lotte secolari tra patrizi e plebei, conclusesi in quell'anno con la pubblicazione delle leggi Licinie Sestie (Liciniae-Sextiae), che dettero parità di diritti, o quasi, a patrizi e plebei, ovvero a optimates e populares.

Svetonio:
"Con il ricavato del bottino di guerra restaurò il tempio dedicato alla Concordia, così come fece per quello di Castore e Polluce, a nome proprio e di suo fratello."


IL COLPO DI FULMINE

Sappiamo che verso la fine del 211 a.c., la statua della Vittoria, posta nel punto più alto del tempio, venne colpita e abbattuta da un fulmine ma restò ancorata alle piccole Vittorie poste ad ornamento come antefisse sui bordi, senza cadere dal tetto. Questo incidente, di per sé di pessimo auspicio, venne molto ridimensionato dato che la Nike restò sul tetto e non precipitò a terra.

Il tempio fu in seguito restaurato, e forse ricostruito una prima volta da Lucio Opimio nel 121 a.c., come narra Plutarco, dopo l'assassinio di Gaio Gracco e dei suoi partigiani, per ristabilire la pace tra le due fazioni dei patrizi e dei plebei.

CONCORDIA AUGUSTA
L'edificio primitivo era più piccolo di quello successivo, di cui ci rimangono i ruderi: il punto fin dove l'antico edificio arrivava, si può desumere da ciò che l'estremità settentrionale del sotterraneo appartenente al Tabulario non aveva finestre perchè combaciava con la parete di fondo del tempio.

Infine durante il regno di Augusto il tempio venne di nuovo restaurato da Tiberio tra il 7 a.c. e il 10 d.c., anno della nuova consacrazione. Il futuro imperatore Tiberio, nel restauro del 10 a.c. dovuto a causa di un incendio, lo fece ampliare e dedicare alla Concordia Augusta, dedicato però da Tiberio stesso e dal fratello morto Druso (Ovidio - Fasti e Diodoro Cassio).

Ciò avvenne il 16 gennaio, con la dedicatio e la festa annuali in cui si commemorava la nascita del tempio. Quest'ultimo restauro si distinse particolarmente per l'opulenza dei marmi e per i ricchi ornamenti architettonici.Qui sopra si può ammirare la statua della Concordia Augusta, del I secolo d.c., oggi conservato alMuseo Archeologico Nazionale di Napoli, proveniente dall’edificio di Eumachia, sacerdotessa di Venere, e fatto costruire da Augusto a sue spese personali nel foro di Pompei


LA FESTA

Salus Publica, Concordia et Pax era una festa celebrata il 30 marzo in onore appunto di Salus Publica Populi Romani, Concordia et Pax, divinità della salvezza dello Stato romano, della concordia dei cittadini e della pace. L'imperatore Augustus nel 10 a.c. fece erigere un altare davanti al tempio della Concordia, sul quale si svolgeva ogni anno la celebrazione.

TEMPIO DELLA CONCORDIA A ROMA


ROBERTO LANCIANI


Il Tempio della Concordia, enfaticamente lodato da Plinio, fu costruito da Camillo ai piedi del Campidoglio e restaurato da Tiberio e Settimio Severo, era ancora in piedi al tempo di Papa Adriano I (772-795), quando l’iscrizione sulla sua facciata fu copiata per l’ultima volta dall’Einsiedlensis. Fu raso al suolo intorno al 1450. "Quando ho fatto la mia prima visita a Roma," racconta Poggio Bracciolini, "ho visto il tempio della Concordia quasi intatto (aedem fere integram), costruito con marmo bianco”.

Da allora i Romani hanno demolito la struttura trasformandola in una fornace per calce. La base del tempio e alcuni frammenti delle sue decorazioni architettoniche furono scoperte nel 1817. Il lettore può apprezzare la grazia di queste decorazioni, da un frammento della trabeazione oggi nel portico del Tabularium, e da uno dei capitelli della cella, oggi nel Palazzo dei Conservatori.

La cella conteneva una nicchia centrale e dieci ai lati, nelle quali erano conservati capolavori di artisti greci, quali:
- L’Apollo e Hero, di Baton;
- Leto che nutre Apollo e Artemide, di Euphranor;
- Asklepios e Hygieia, di Nikeratos;
- Ares ed Hermes, di Piston;
- Zeus, Atena e Demetra, di Sthennis.
- Il nome dello scultore della statua della Concordia nell’abside è ignoto.
- Plinio parla anche di un dipinto di Theodoros che riproduceva Cassandra;
- di quattro elefanti scolpiti in ossidiana, un miracolo di abilità e arte,
- e di una collezione di pietre preziose, tra cui c’era il sardonice incastonato nel
leggendario anello di Policrate di Samo.



IL SECONDO TEMPIO

Un altro tempio in Capitolium, come sappiamo, era stato costruito da L. Manlius nel 216 a.c., sempre dedicato alla Dea Concordia, per ricordare la fine di una ribellione delle truppe nella Gallia Cisalpina. Il primo aprile Concordia veniva invocata come protettrice della concordia familiare.

Vedi anche: LISTA DELLE DIVINITA' ROMANE


BIBLIO

- A.M. Ferroni - Concordia, aedes - in: E.M Steinby (Hrsg.) - Lexicon Topographicum Urbis Romae - I - 1993 -
- C. Gasparri - Aedes Concordiae Augustae - Roma - 1979 -
- Giovanna Daverio Rocchi (a cura di) - Tra concordia e pace - Parole e valori della Grecia antica -Quaderni di ACME vol 92 - Cisalpino - 2007 - Milano -
- B.A. Kellum - The City Adorned: Programmatic Display at the Aedes Concordiae Augustae - in: K.A. Raaflaub - M. Toher (Hrsg.) - Between Republic and Empire - Berkeley - 1990 -



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