CULTO DI AQUILONE



BOREA OVVERO AQUILONE

Le divinità dei Venti erano figli di Urano e di Gea, ed erano sotto il dominio di Eolo loro re. Il loro regno era ubicato a Lipari dove Eolo teneva i Venti racchiusi in una caverna, dopo che avevano arrecato grandi danni alla Sicilia staccandola dal continente.

L'aquilone è un vento di tramontana, un nome usato in vari paesi europei per indicare un vento freddo proveniente da nord e nord-est, di solito impetuoso e freddo. Il nome Aquilone deriva dal latino: aquilo - aquilonis, cioè "vento settentrionale". Nella mitologia romana, il Dio Aquilone è infatti la personificazione del vento del nord.

Una delle più antiche testimonianze del suo utilizzo nella lingua ci è stata lasciata da Orazio nelle sue Odi, nelle quali celebra la poesia capace di resistere "alla pioggia che corrode o all'impetuoso vento Aquilone:

"Exegi monumentum aere perennius regalique situ pyramidum altius, quod non imber edax, non aquilo impotens possit diruere aut innumerabilis annorum series et fuga temporum.
(Orazio, Odi, III, 30)

Secondo alcuni autori il nome Aquilone deriverebbe dalla locuzione latina "intra montes" o "trans montes" (ovvero al di là dei monti) riferita al fatto che spira dal cuore delle Alpi, ovvero dal nord storicamente conosciuto dai romani.



NEL CREDO CRISTIANO

Questo vento è stato associato dal credo cristiano, in alcune occasioni, associandolo al dominio di Lucifero sulla terra, come infatti indica Agostino nelle sue "Confessioni". 

Agostino, considerato non solo santo ma uno dei padri della Chiesa, pur condannando con forza le superstizioni pagane, sostenne che Lucifero, una volta allontanatosi da Dio, dopo aver osato imitarlo e cercato di esautorarlo:

"Decise di fissare la propria sede nell'aquilone, affinché gli uomini servissero questo suo perverso e deforme imitatore di Dio in una gelida tenebra"


RAPIMENTO DI ORIZIA

LA TRAMONTANA

Il Vento del Nord veniva chiamato anche: Septentrio - Tramontana - Borea. Nell'antica Grecia il vento del nord veniva chiamato Aparctias o Boréas e fu il vento del Nord che nel mito rapì Orizia figlia di Eretteo re dell'Attica.

Aquilone con la principessa rapita ebbe diversi figli, i maschi Zete e Calais, o Calaide, rappresentati con piedi alati (noti sotto il nome di Boreadi o Boreidi). e le femmine Chione, Emo e Cleopatra (da non confondere con la Cleopatra egiziana).

Si narra infatti che Orizia fu rapita da Borea, o Aquilone, il vento del Nord, mentre stava danzando nei pressi del fiume Ilisso o mentre raccoglieva fiori sulle rive del fiume Cefiso e ne divenne la moglie. 

Fu portata in Tracia e questo la salvò dalla morte che spettò invece alle sue sorelle che furono sacrificate affinché Atene potesse vincere la guerra contro Eleusi.

Borea, o Tramontana o Aquilone era rappresentato come un Dio alato ed era la personificazione di un tempestoso vento del nord, che oggi chiamiamo appunto tramontana. Gli era stato dedicato un tempietto dagli Ateniesi perché aveva aiutato i Greci a distruggere l’armata navale di Serse.




I TIPI DI VENTI

Sempre per i Greci vi erano diversi tipi di venti: dall'oriente soffia l'Euro, da occidente lo Zefiro, da settentrione la Borea o Aquilo, dal sud l'Austero. Non tutti i venti erano favorevoli all'uomo, come ad esempio quelli derivati da Tifone, mostro capace con il soffio infuocato di portare scompiglio e distruzione.

I più importanti, che bisognava conoscere per garantirsi una buona navigazione, si diceva fossero i figli di Astreo (il Cielo stellato) e di Eos (l'Aurora); erano quattro: Borea dal nord, Noto dal sud, Zefiro da ovest ed Euro da sud-est.
- I venti settentrionali sono più freddi e secchi, poichè soffiano più forte, ma sono sereni, tonificano e danno forza ai muscoli del corpo, scacciano le nubi e più di qualsiasi altro vento recano salute perchè asciugano corpi e terre. 

Per altri versi fanno danni perchè infiammano i nervi provocando dolori, bruciano le sementi e fanno appassire i fiori in inverno.

- I venti orientali, quando soffiano dalla terra sono più secchi, quando soffiano dal mare sono umidi; rendono più salubri le acque, sono mitissimi, salutari e poco dannosi.

- I venti meridionali sono caldi e umidissimi, portatori di nubi e di pioggia, lenti e deboli ma portatori di miasmi e malattie, i più dannosi di tutti.

- Quelli occidentali soffiano in modo moderato, sono poco umidi e abbastanza salutari anche se a volte freddi.

Comunque a seconda delle zone i venti avevano nomi diversi:
Il Vento di Nord-Est Venne chiamato:
- Aquilo
- Aquilone
- Greco
- Caecias
- Cecius
- Grecale

Questo vento soffiava con particolare frequenza soprattutto sulle regioni del Mediterraneo centrale e sulle regioni adriatiche. Il vento è così denominato perché dall'isola di Zante, punto di riferimento della rosa dei venti, soffia da nord-est in corrispondenza, appunto, della Grecia.

Il termine aquilone, secondo altri autori, potrebbe designare il fatto che è un vento che soffia impetuosamente, potente come un'aquila.

QUILONE

IL CULTO

Era riservato anzitutto ai marinai che temevano per la navigazione in mare, ma pure ai commercianti armatori che temevano per le navi di cui erano proprietari e per le merci che trasportavano; ma era invocato o scongiurato anche dagli agricoltori per i loro raccolti che a seconda dei venti potevano avere un raccolto propizio o meno.

I marinai in mare avevano poi speciali preghiere per i vari venti, delle nenie che dovevano addormentare o suscitarli. Essendo considerati Geni non si facevano ad essi sacrifici cruenti, ma si usava dedicar loro una coppa di vino o di sidro rovesciandola a mare dopo avergli dedicato una breve preghiera, essendo rivolti a nord-est.   



BIBLIO

- Agostino - Le Confessioni - Maria Bettetini (a cura di) - Einaudi tascabili - Classici - Torino - Einaudi - 2005 -
- Fabio Fiori - Anemos. I venti del Mediterraneo - Mursia - Milano - 2012 -
- Pseudo-Apollodoro - Biblioteca - libro III -
- Anonymous (pseudo-Aristotele) - Ventorum Situs et Adpellationes - 1857 ed. Aristotelis - Opera Omnia - Graece et Latine - Vol. IV - Paris: Firmin-Didot - 1913 -
- Ippocrate - De aere, aquis et locis libellus - Hippocrates on Airs, Waters, Places - London - Wyman & Sons - 1881 -
- Plinio il Vecchio - Naturalis Historiae - Latino: Mayhoff ed. - 1906  -


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