LARISSA (Grecia)



IL TEATRO

Larissa (gr. Λάρισσα o Λάρισα) fu una città della Grecia centro-orientale, posta sulla riva destra del fiume Peneo. Il pendio orientale di Larissa e il terreno pianeggiante a est vennero abitati nel tardo Bronzo dal popolo dei Dori, e il loro insediamento e il tempio divennero il nucleo dell'Argo classica. 

In epoca micenea, il principale insediamento e il tempio si trovavano sulla collina dell'Aspis, a nord di Larissa. Qui abitava una comunità che teneva il suo cimitero principale sul colle di Deiras, che in epoca classica divenne il luogo della Porta di Deiras. 

Inoltre nel 196 a.c. Larissa divenne alleata di Roma e lì si tennero i quartier generali delle città confederate nella Lega Tessalica. Infatti a Larissa Filippo V di Macedonia aveva firmato nel 197 a.c. un trattato con i Romani dopo la sua sconfitta nella Battaglia di Cynoscephalae (Cinocefale), e fu ancora lì a Larissa che Antiochus III il Grande, ottenne una gloriosa vittoria nel 192 a.c.. 

Larissa fu spesso menzionata in connessione delle Guerre Civili romane che precedettero lo stabilizzarsi dell'Impero Romano e a Larissa si rifugiò Pompeo Magno cercando scampo dopo la sconfitta subita nella Battaglia di Farsalo.

MURA GRECHE


LE MURA

Le mura di Larissa, analoghe alle lunghe mura ateniesi, erano collegate con Nauplia, che nel 628 a.c., al tempo della II Guerra Messenica, fu conquistata da Argo che prese il suo posto nella confederazione, poiché era il porto di Argo. I cittadini espulsi si rifugiarono in territorio di Sparta, dove ricevettero la città di Metone in Messenia. Nel 371 a.c., quando fu restaurato lo Stato messeno, gli abitanti di Nauplia poterono conservare Metone.

Le sue mura vennero riprese verso il 421 a.c . dagli ingegneri ateniesi, ma ad un certo punto, nel timore di un'invasione minacciata degli Spartani, gli Argivi si impegnarono con uomini non qualificati, donne e schiavi a lavorare sul muro; nonostante questi sforzi, il muro fu completato solo a metà quando Argo fu attaccata dal re Agide II di Sparta, i cui uomini abbatterono poi tutte le mura.

Secondo un caso del tribunale ateniese dello Pseudo-Demostene, il Golfo Argolico era pieno di pirati che vendevano i loro beni rubati nell'agora di Argo in totale impunità. A un certo punto prima del 272 a.c. la città fu cinta da mura, dove Pirro fu ucciso assieme ai suoi uomini dato che furono intrappolati dentro nel momento in cui dovettero ritirarsi a causa del cadavere di un elefante da guerra.

IL TEATRO

Le mura successive collegavano le due cittadelle tra Larissa e l'Apsis, e poi continuavano attorno alle loro pendici orientali per circondare la città classica. C'erano dei cancelli in ciascuna delle direzioni cardinali: 
- le Porte di Deiras a ovest (sulla strada per Mantinea); 
- la porta Nemeana a nord sulla strada per Nemea; 
- la Porta Eilithuiana all'Heraion di Argo e Epidauro 
- la Porta di Kylabris sulla strada per Nauplia, entrambe ad est; 
- e una porta a sud che portava a Tegea.

Le mura circondavano solo le parti importanti della città classica e non tentavano di raggiungere il mare fino a Nauplia come le prime mura lunghe, estendendosi per un massimo di 300 metri ad est da Larissa prima di virare verso nord per completare infine il loro circuito all'Aspis.

Ai tempi di Pausania la città era in rovina però egli menziona come ancora esistenti il tempio di Poseidone, alcuni forti e una fontana chiamata Canathus in cui Era (ovvero le sue sacerdotesse) si bagnava una volta l'anno rinnovando grazie a questo bagno la sua verginità. Evidentemente vi si praticava la ierodulia, cioè la "prostituzione sacra".


Nel II secolo a.c., Argo e la Lega achea erano alleate con Filippo V di Macedonia, che fu dapprima un avversario, e in seguito un alleato di Roma. Gli argivi erano divisi tra partiti pro e anti-romani. I pro-romani firmarono un trattato con i Romani contro Filippo e portarono il comandante acheo Enesidemo, mentre gli anti-romani convocarono una forza macedone sotto Filocle per sostenerli.

Le due parti si scontrarono nell'agorà sotto Larissa, ma i sostenitori di Enesidemo, che erano a favore di Roma, essendo in minoranza si arresero. Enesidemo negoziò una tregua in base alla quale i suoi uomini potevano lasciare la città, ma lui stesso rifiutò l'offerta e venne ucciso.

Nel 198 a.c. Filippo incontrò i rappresentanti della Lega achea per negoziare il ritorno di Argo e di Corinto sotto il controllo degli Achei, ma si decise invece di consegnare la città a Nabide, il re-tiranno riformista di Sparta, che occupò poi sia Larissa che Aspis con le sue truppe e mandò molti degli aristocratici all'esilio o a Sparta come ostaggi.

PARTICOLARI DEL TEATRO

GLI ACCORDI CON ROMA

Gli Achei si avvicinarono allora a Tito Quinzio Flaminino, che aveva già promesso di consegnare entrambe le città agli Achei se avesse sconfitto Filippo. Dopo la sconfitta di Filippo nella Battaglia di Cinocefale, Flaminino marciò con il suo esercito per collegarsi con la forza achea a Cleonae, da dove procedettero verso la piana Argiva per assediare Argo.

Nabide aveva ulteriormente fortificato entrambe le cittadelle. Dopo la prima scaramuccia, Flaminino attese fuori dalle mura per vedere se gli Argivi si sarebbero ribellati contro Nabide; quando non lo fecero, fu persuaso dai suoi alleati greci a marciare verso sud per attaccare Sparta, mentre gli Spartani erano la fonte ultima del conflitto. 

Alla fine questa mossa costrinse Nabide a fare arrendere Argo al partito acheo. I Romani inizialmente occuparono sia Larissa che l'Aspis, ma Flaminino mantenne la sua parola e evacuò le truppe romane da lì e dall'Acrocorinto nel 194 a.c..

Una volta occupata dai Romani, dopo la battaglia di Cinoscefale, nel 197 a.c., la città rimase fedele a Roma e ne fu favorita in qualità di capitale della lega dei Tessali. Fu sede metropolitana della Thessalia I dal tempo di Costantino, e venne fortificata da Giustiniano. 

Larissa cadde in mano degli Ostrogoti sotto Alarico I nel 395 d.c., che vendette molti degli abitanti in schiavitù, e cadde in un'incursione slava nel 600 d.c.. In seguito alla conquista latina di Costantinopoli (1204) divenne feudo dipendente da Bonifacio, marchese del Monferrato.

LARISSA MUSEUM

I RESTI

Dell'antica Larissa, si conservano i resti del teatro (con sedili di marmo recanti i nomi dei cittadini più in vista), quelli di alcuni templi, dell’Odèion e numerose iscrizioni dedicatorie del periodo tardo-ellenistico e romano. Il Teatro ellenistico (archaio Theatro), conserva resti dell´orchestra, della scena e proscenio, posta ai piedi della collina dell´acropoli, dominata oggi dal Frourio, il castello, circondato dai resti di una basilica paleo-cristiana, delle terme romane e del bezestan, l´area di mercato dell´epoca turca.

Tra la produzione artistica: una grande stele votiva del IV secolo a.c., dedicata a Poseidone; una testa di Atena e la serie di stele di marmo con figure di profilo. Il Larissa Museum conserva codesta produzione artistica, 


BIBLIO

- William Smith (a cura di), Thessalia - A Dictionary of Greek and Roman Antiquities - 1890 -
- Thargelia - in Encyclopaedia The Helios - 1952 -
- Lega tessala - su Enciclopedia Britannica - Encyclopædia Britannica, Inc. -
- Peter Connolly - Greece and Rome at war - Londra - Greenhill Books - 2006 -
- Adolfo Domínguez Monedero - El tema de la colonización griega en las "Antigüedades romanas" de Dionisio de Halicarnaso -



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