MICIA - VETEL (Limes Pannonicus)



L'AREA ARCHELOGICA DI MICIA
Micia era una grande fortezza romana edificata per le truppe ausiliarie e una parte importante dei limes Daci occidentali. La Dacia era una provincia dell'impero romano che comprendeva i territori dell'attuale Romania, parte della Bulgaria e dell'Ungheria.

I Romani nel territorio dacico costruirono parecchi forti per proteggersi dagli attacchi di Roxolani, Alani, Carpi, Iazigi, Buri, Vandali, Costoboci e Daci ancora liberi. Onde facilitare il transito delle truppe costruirono poi tre grandi strade militari per unire le città principali. 

Le strade vennero edificate dagli stessi legionari ormai esperti edili di fortezze, strade, ponti, canali e terme. Una quarta strada, successiva a Traiano, attraversava i Carpazi ed entrava in Transilvania dal passo di Turnu Roșu, un passo di montagna dei Carpazi meridionali della Romania.


La Dacia fu costituita a partire dalla fine del 106, inizi del 107 ed affidata ad un legatus Augusti pro praetore (un governatore che doveva essere un ex-console), da cui dipendevano due legatus legionis (comandanti di legione) ed un procurator Augusti finanziario. Il sito archeologico si trova vicino al comune di Vețel (Witzel), nella contea di Hunedoara in Transilvania, Romania. 

La permanenza romana in Dacia, sebbene storicamente limitata a meno di due secoli (la provincia sarebbe stata infatti completamente abbandonata nel 271), lasciò un'impronta duratura sull'area, tanto che la lingua romena che si sarebbe sviluppata nei secoli successivi è rimasta, nonostante l'isolamento entro una regione europea successivamente slavizzata o magiarizzata, una lingua neolatina. E, non da ultimo, il moderno Stato che occupa il territorio dell'antica provincia, si chiama, non a caso, Romania.

LE TERME
L'imperatore Traiano era riuscito ad occupare questi ultimi territori ad est della Dacia che però alla sua morte furono abbandonati dal suo successore Adriano. Un errore strategico a cui non fu mai posto rimedio. Ciò avrebbe permesso di ridurre i confini imperiali, avanzando le unità militari sul basso Danubio fino al fiume Siret, con grande risparmio sulle economie militari dell'area.

Questa guarnigione romana, che misurava 181 x 360 metri, pari a 6,5 ha, monitorava e garantiva la strada e la rotta fluviale per Partiscum, oggi Seghedino, in Ungheria, consentendo ricchi commerci via terra che permisero nuovi centri abitati. Inoltre, c'era un porto fluviale di importanza strategica, che incrementava i commerci via mare.

Di conseguenza il limes lungo il fiume Mureș, cosiddetto fiume fratello del fiume Olt che costeggiava la fortezza, costituì un'importante via di comunicazione fino a Partiscum, e poi da qui fino alla Pannonia inferiore raggiungendo Lugio o Lussonium.

RESTI DELL'ANFITEATRO
Partiscum venne fondata dai romani e si trova alla confluenza dei fiumi Mureș e Tibisco, quindi in posizione anch'essa privilegiata per gli scambi commerciali.

Micia fu una delle guarnigioni romane a guardia della zona, colonizzata dai romani in quanto piuttosto spopolata, per cui occorreva gente che coltivasse la terra. Molti romani si trasferirono nell'area che pian piano arricchirono la fortezza trasformandola poi in una città.

L'abbandono della Dacia Traiana dei romani è menzionato dalla Historia Augusta e da Eutropio (Storico del IV secolo) nel suo "Breviarium" libro IX:

«Provinciam Daciam, quam Traianus ultra Danubium fecerat, intermisit, vastato omni Illyrico et Moesia, desperans eam posse retinere, abductosque Romanos ex urbibus et agris Daciae in media Moesia collocavit appellavitque eam Daciam, quae nunc duas Moesias dividit et est in dextra Danubio in mare fluenti, cum antea fuerit in laeva

TONDO FUNERARIO DEL II SECOLO 
«La provincia di Dacia, che Traiano aveva formato oltre il Danubio, è stata abbandonata, dopo che l'Illirico e la Mesia sono state spopolate, perché era impossibile mantenerla. I romani, spostati dalle città e terre di Dacia, si sono sistemati dall'interno della Mesia, che adesso chiamano Dacia, sulla sponda destra del Danubio fino al mare, rispetto a cui la Dacia si trovava prima sulla sinistra.»
(Eutropio, Breviarium, libro IX.)

Vi sono indicazioni per cui sappiamo che confluirono nella fortezza:



- l'Ala I Hispanorum Campagonum 

Non si sa quando, l'unità arrivò nella provincia della Pannonia inferiore, dove è testimoniata per la prima volta con un diploma datato 114. Nel diploma, l'Ala è elencata come parte delle truppe di stanza nella provincia. 

Un altro diploma, datato 119, attesta l'unità nella stessa provincia.
Tra il 119 e il 136/138 l'Ala fu trasferita al superiore di Dacia , dove fu provata per la prima volta con un diploma del 136/138. Nel diploma, l'Ala è elencata come parte delle truppe, che erano di stanza nella provincia. Altri diplomi datati dal 144 al 158 dimostrano l'unità nella stessa provincia.

L'ultima prova dell'Ala si basa sull'iscrizione ( AE 1983, 847 ), datata 250:
[Im]p(eratori) Caes(ari) C(aio) M(essio) / [Q(uinto)] Traiano De/[ci]o Pio Felici / [Aug(usto)] pont(ifici) max(imo) / [trib(unicia)] pot(estate) co(n)s(uli) II / proco(n)s(uli) ala / I Hisp(anorum) Camp(agonum) De/ciana c(ivium) R(omanorum) devo/ta Numini ma/iestatiq(ue) eius / ex quaestura / sua.


- Coh. II Flavia Commagenorum sagittaria

Il nome onorario si riferisce agli imperatori flaviani Vespasiano, Tito e Domiziano. I soldati di coorte furono reclutati quando l'unità fu dispiegata sul territorio dell'ex Regno di Commagene. 

Antioco IV di Commagene sostenne Tito durante la guerra ebraica con i soldati. Presumibilmente, le unità ausiliarie chiamate Commagenorum furono realizzate da questi soldati. 


- Numerus Maurorum Micensium

Una forza ausiliaria di Micia che controllava la Valle del fiume Mures Valley fino ad Apulum (oggi Alba Iulia), che sorgeva all'incrocio di antiche vie di commercializzazione dell'oro e del sale (considerando la sua notevole vicinanza alle miniere aurifere dell'Alburnus Maior).

Venne fondata dai Romani durante la conquista della Dacia già a partire dal 102, con un nucleo di veterani.

Nell'insediamento civile c'erano grandi terme e un piccolo anfiteatro. Il numero elevato di iscrizioni antiche è significativo e illuminante per come era costituita la fortezza.


BIBLIO

- Iosif Constantin Drăgan - La vera storia dei romeni - Milano - Nagard - 1996 -
- András Mócsy - Pannonia and Upper Moesia - 
- Notitia dignitatum - in partibus Occidentis - XXXIV -
- Zosimo - Storia nuova - I -
- AAVV - a cura di G.Arbore Popescu - Traiano. Ai confini dell'Impero - Venezia - 1998 -




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