AREA CAPITOLINA





Le due cime, il Capitolium a sud e l’Arx a nord, erano separate da una incavatura centrale, l’Asylum, attualmente Piazza del Campidoglio, mentre sotto la chiesa di S. Maria in Aracoeli c'era l'antica Arx; il Capitolium invece, dove sorgeva il Tempio di Giove Ottimo Massimo, corrisponde alla zona di Palazzo Caffarelli e Via del Tempio di Giove.

L'Area Capitolina, o Aedes capitolina, era posta ai piedi del tempio monumentale di Giove Capitolino ed era vastissima. Data la sua posizione sulla sommità del colle, era anticipata da un'ampia scalinata di cui resta una parte sul sito del giardino del tempio di Giove, ma la maggior parte è franata e soprattutto è stata depredata degli scalini in travertino.

Oltre allo spazio occupato dal grande tempio, l'area si estendeva per più di un ettaro di superficie.
Secondo Tito Livio era stato Romolo a fondare sul colle Capitolino il tempio di Giove nonchè il culto di Iupiter Stator,  il Dio che arresta la fuga dai combattimenti.



DESCRIZIONE

L'aedes era circondata da un muro e da un portico costruito nel 159 a.c. sul lato interno del muro. L'ingresso principale era al centro del lato sud-est, di fronte al tempio, dove terminava il Clivo Capitolino. Infatti a volte l'area era indicata come Fores Capitolii.
Poco a sud dell'ingresso, vicino all'angolo, stava la Porta Pandana, un tempo chiamata Porta Saturnia, al tempo in cui il colle si chiamava Mons Saturnius.

L'area era piena di monumenti, tutti perduti a parte l'opera cementizia quadrata con scaglie di selce, scoperta nel XIX sec. aprendo la via del Tempio di Giove che oggi l'attraversa tagliandola in due.

Alcuni vi identificano il podio del tempio di Giove Custode, fatto costruire da Domiziano per essersi salvato durante l'assedio del Campidoglio da parte dei seguaci di Vitellio. Però dai pannelli con le imprese di Marco Aurelio, conservate a palazzo dei Conservatori, il tempio non ha forma quadrata ma rettangolare.

Altri pensano invece trattarsi del Tensarium, un edificio adibito al ricovero delle tensae, i carri sacri usati per le processioni sacre, altri ancora suppongono si tratti dell'Ara gentis Iuliae, che si sa posta in quest'area.

Si sa che l'aedes fu occupata da tempietti, sacelli, trofei e infinite statue per cui più volte si dovette sgomberare trasportando le opere altrove, soprattutto all'epoca di Augusto che fece trasferire molti monumenti al Campo Marzio.

L'area era chiusa di notte e protetta da cani. Qui c'era la casa in cui si rifugiò Domiziano dal Vitelliani, casa poi rimossa, come narra Tacito, per far posto alla Santuario di Iuppiter Conservator. Le oche sacre vennero mantenute nell'aedes e sotto la superficie c'erano le favissae, passaggi sotterranei usati come magazzini per le vecchie statue sacre cadute dal tetto per i fulmini o comunque danneggiate, e per i vari regali dedicatori. Nell'aedes c'era anche un antico arco di trionfo eretto da Scipione l'Africano nel 190 a.c.

Il deposito votivo del tempio di Giove Capitolino si trovava sotto l'attuale Protomoteca e vi sono stati rinvenuti reperti risalenti fino al VII secolo a.c., tra cui una coppa di bucchero con iscrizione etrusca, che testimonia la frequentazione del sito da parte degli etruschi fin dal VI secolo a.c.




EDIFICI SULL'AEDES CAPITOLINA

1) Tempio dell’Indulgenza
2) Tempio di Fides
3) Tempio di Mens
4) Tempio di Venere Ericina
5) Tempio di Ops
6) Tempio di Giove Custode
7) Capanna di Romolo
8) Cappella di Valetudo
9) Tensarium
10) Tempio di Giove Feretrius
11) Tempio di Marte Ultore
12) Tempio della Fortuna Primigenia
13) Tempio di Giove Tonante
14) Tempio di Giove Capitolino

e inoltre:

- Tempio di Iuppiter Conservatore,
- grande altare di Giove,
- altare di Iside e Serapide,
- altare di Bellona,
- altare del Genius Populi Romani con Felicitas e Venere Victrix
- altare della gens Iulia
- altare di Iuppiter Victor
- Curia Calabra (dove il pontifex affiggeva ogni mese la data delle calende, ovvero quando calavano le calende, calabra da calare)
- Aedes Tensarum,
- publicum atrium, l'ufficio e archivio che Livio narra contenesse anche i vari trattati, fra cui quelli con Cartagine.



LE STATUE
  • Gruppo bronzeo della Consegna di Giugurta dal re di Mauretania a Silla, i cui resti sono stati rintracciati nella sottostante area di Sant'Omobono, con frammenti di un bassorilievo pertinente a un basamento in marmo nero con Vittorie e trofei, su cui si doveva ergere il famoso gruppo.
  • Una statua di Giove, di dimensioni colossali, eretta da S.P. Carvilio nel 293 a.c., così alta che poteva essere vista dal tempio di Iuppiter Latiaris sul monte Albano, un secondo in piedi su un pilastro alto e dopo il 63 a.c. fu trasformata per affrontare l'est.  
  • La statua di Aristogitone, uno dei tirannicidi, copia di un gruppo di Kritios e Nesiotes posto nell'Agorà di Atene nel 476 a.c., forse pertinente alla cacciata di Tarquinio il Superbo nel 509 a.c., avvenuta subito dopo l'uccisione di Ipparco nel 514 a.c. e l'espulsione del tiranno Ippia nel 510 a.c.
  • Le statue bronzee dei re di Roma. Si sa che erano 4 ma non si sa di chi. Sicuramente mancavano Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo, i re etruschi odiati dai romani.
  • La statua di Lucio Giunio Bruto. 
  • C'erano anche molte statue di divinità sia nell'aedes che nei templi (simulacri Capitolio deorum omnium colebantur). Nel 305 a.c., una statua colossale di Ercole, opera di Lisippo, fu portata da Taranto nel 209, una di di Marte, 3 di Liber pater, una di Iuppiter Africus, e una di Nemesis.
  • Ancora nell'aedes la statua di L. Scipione, 
  • la statua di M. Emilio Lepido, 
  • le statue dei Metelli, 
  • la statua di Quintus Marcius Rex, 
  • la statua di Titus Seius, 
  • la statua di Pinarius Natta, 
  • la statua di Domiziano, 
  • la statua di Claudio, 
  • la statua di Aureliano. 
Queste sculture erano diventate così numerose che Augusto ne fece trasportare molte al Campo Marzio, e così pure i trofei di vittoria, come quelli di Marius e Germanico, e i monumenti votivi, (ab Augusto ex Capitolina area propter angustias Martium campum in conlatas... Statuas virorum illustrium subvertit).
Molto tavole di bronzo contenenti trattati, leggi e diplomi militari vennero conservati all'interno dell'area, fissandole alle pareti della zona e dei templi, e alle basi delle statue e monumenti.


BIBLIO

- Aulo Gellio - Noctes Atticae - II -
- Dionigi di Alicarnasso - Antichità romane - I -
- Tito Livio - Ab Urbe condita - I -
- Giuseppina Pisani Sartorio - Le scoperte archeologiche avvenute nel corso dei lavori per l'isolamento del Campidoglio e il Foro Boario in Gli anni del Governatorato - 1926-1944 - Collana Quaderni dei monumenti - Roma - Edizioni Kappa - 1995 -
- Flaminio Vacca - Memorie di varie antichità trovate in diversi luoghi della città di Roma - 1594 -
- Carlo Fea - Nuova descrizione de' monumenti antichi ed oggetti d'arte contenute nel Vaticano e nel Campidoglio - 1819 -


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