SCUDO DELLA LEGIONE |
È probabile che i Secundani Britones (iuniores) derivino in qualche modo dalla Legio II Augusta. La Notitia tiene anche traccia di una legione palatina chiamata Britones seniores, agli ordini del Magister militum per Illyricum; è possibile che iuniores e seniores siano due distaccamenti della II Augusta, e che poi i seniores siano stati inviati in Illirico, mentre gli iuniores siano rimasti in Britannia.
Oggi si dà per certo che la II Britannica originariamente sia stata una parte mobile (vessillazione) della II Augusta (la legione arruolata da Gaio Vibio Pansa per conto del futuro imperatore Augusto), ovvero "Legion Pars Occidentis per Galliam", costituita come legione comitatenses che più tardi divenne una legione indipendente, e venne impiegata nella difesa costiera contro i Sassoni.
NOTITIA DIGNITATUM
La data della sua fondazione è molto incerta ma, secondo le varie fonti, dovrebbe rientrare tra il 260/274 (da Gallieno ad Aureliano) e il 280/296 d.c. (da Marco Aurelio Probo a Diocleziano). La legione nasce come vexillatio, il distaccamento di una legione (temporanea nel periodo del principato e di cavalleria del dominato). Si presume che l’unità madre sia rintracciabile, con ampie probabilità, nella Legio II AVG.
Dal 66 al 74 circa, la Legione stazionò a Glevum (oggi Gloucester), ma dal 75 al 300 fu di base a Isca Silurum (oggi Caerleon, la “città delle legioni”) nel Galles, dove costruì una fortezza di pietra, che sarà occupata dai legionari e altre unità fino agli inizi del IV secolo, se non oltre, ormai menzionata nella Notitia Dignitatum come Secunda Britannica.
Questo documento designa inoltre Rutupiae (oggi Richborough, Kent) come sede del prefetto della Legio II Augusta e quindi della Legio II Britannica, sottoposto al Comes litoris Saxonici per Britannias, (un comando militare creato sembra da Costantino). La legione ebbe anche collegamenti con l’accampamento di Alchester nell’Oxfordshire.
La Legio II Britannica divenne autonoma tra la fine del III secolo e l'inizio del IV secolo, ossia tra il regno di Diocleziano (284-305) e quello di Costantino (306-337). Difatti, con le riforme militari di questi due imperatori le vessillazioni divennero unità fisse, trasformandosi in legioni (ma con non più di 1.000 soldati rispetto ai 5-6.000 del periodo classico).
Non si sa quando accadde, ma forse l'orgogliosa identificazione della legione con il paese che difendeva, fa pensare che sia stata creata negli anni 286-297, quando la Gran Bretagna fu per breve tempo indipendente sotto gli usurpatori Carausius e Allectus.
La data della sua fondazione è molto incerta ma, secondo le varie fonti, dovrebbe rientrare tra il 260/274 (da Gallieno ad Aureliano) e il 280/296 d.c. (da Marco Aurelio Probo a Diocleziano). La legione nasce come vexillatio, il distaccamento di una legione (temporanea nel periodo del principato e di cavalleria del dominato). Si presume che l’unità madre sia rintracciabile, con ampie probabilità, nella Legio II AVG.
Dal 66 al 74 circa, la Legione stazionò a Glevum (oggi Gloucester), ma dal 75 al 300 fu di base a Isca Silurum (oggi Caerleon, la “città delle legioni”) nel Galles, dove costruì una fortezza di pietra, che sarà occupata dai legionari e altre unità fino agli inizi del IV secolo, se non oltre, ormai menzionata nella Notitia Dignitatum come Secunda Britannica.
Questo documento designa inoltre Rutupiae (oggi Richborough, Kent) come sede del prefetto della Legio II Augusta e quindi della Legio II Britannica, sottoposto al Comes litoris Saxonici per Britannias, (un comando militare creato sembra da Costantino). La legione ebbe anche collegamenti con l’accampamento di Alchester nell’Oxfordshire.
La Legio II Britannica divenne autonoma tra la fine del III secolo e l'inizio del IV secolo, ossia tra il regno di Diocleziano (284-305) e quello di Costantino (306-337). Difatti, con le riforme militari di questi due imperatori le vessillazioni divennero unità fisse, trasformandosi in legioni (ma con non più di 1.000 soldati rispetto ai 5-6.000 del periodo classico).
ALLECTUS |
Forse fu tra le legioni dell’esercito di Britannia che, nel 306, acclamarono Costantino imperatore e lo seguirono sul continente europeo per la guerra civile contro Massenzio nel 312. La legione fu sicuramente coinvolta nel conflitto (387-388) tra Magno Massimo e Teodosio I per esser in seguito utilizzata da Stilicone nel 402, nella Battaglia di Pollenzo (tracce della II Britannica si riscontrano in effetti negli scritti di Claudio Claudiano nel “De Bello Gothico”).
Quando, a causa delle invasioni barbariche all’inizio del V secolo, le legioni romane lasciarono la Britannia (intorno al 410-420), probabilmente anche la Legio II Britannica si trasferì, magari per la seconda volta, sul continente, recandosi prima in Gallia, poi nella penisola italiana e forse di nuovo in Gallia, dove rimarrà per oltre un secolo.
Quando, a causa delle invasioni barbariche all’inizio del V secolo, le legioni romane lasciarono la Britannia (intorno al 410-420), probabilmente anche la Legio II Britannica si trasferì, magari per la seconda volta, sul continente, recandosi prima in Gallia, poi nella penisola italiana e forse di nuovo in Gallia, dove rimarrà per oltre un secolo.
Occorre notare che ne “La vita di San Dalmas” si menziona una Legio II Britannica, verso il 533, nella regione d’Orleans (fino al 486 luogo del cosiddetto Regno di Siagrio, ultimo relitto dell’Impero Romano d’Occidente, Afranio Siagrio un militare romano che regnò nel nord della Gallia, con il titolo di Rex Romanorum su di un "Regno di Soissons". Fu l'ultimo magister militum per Gallias).
Potrebbe così essere una legione sopravvissuta dopo la caduta dell’Impero Romano e assoldata come unità mercenaria dal Regno Franco. (cfr: Leon Fleuriot – Les origines de la Bretagne, Librairie Payot, Paris,1980).
I simboli della Legione erano il cavallo alato (Pegaso) e il capricorno mentre tra le insegne mostrava il famoso “draco” (da cui forse il famoso Pendragon che aveva un drago sul vessillo).
BIBLIO
- Frontino - Stratagemmata - trad. Roberto Ponzio Vaglia - Milano - Ed. Sonzogno - 1919 -
- Vegezio - Epitoma Rei militaris -
- Stephen Dando-Collins - Legions of Rome: The Definitive History of Every Imperial Roman Legion - Quercus - London - 2010 -
- L. Keppie - Legiones and veterans: Roman Army - 1971 - Stuttgart - Franz Steiner - 2000 -
- Joanne Berry, Nigel Pollard - The Complete Roman Legions - ed. Thames Hudson - 2012 -
- H. M. D. Parker - The Roman Legions - New York - 1993 -
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