PORTICUS CATULI



MONETA INTITOLATA A QUINTUS LUTATIUS CATULUS

Il Porticus Catuli ("portico di Catulo") era un monumento dell'antica Roma ubicato sul Palatino, uno dei sette colli di Roma, situato tra il Velabro e il Foro Romano, una delle parti più antiche della città.
Il portico fu costruito dal poeta romano Quinto Lutazio Catulo, ovvero Quintus Lutatius Catulus (150 a.c. - 87 a.c., console nel 102 a.c.) per commemorare la vittoria che ottenne assieme a Gaio Mario sui Cimbri a Vercellae.



LUTAZIO CATULO

Conosciuto anche come Quinto Lutazio Catulo Cesare, essendo nato come Sesto Giulio Cesare poi adottato da Quinto Lutazio Catulo; per nascita era cugino di primo grado di Gaio Giulio Cesare (padre di Cesare il dittatore). Fu uomo di grande rettitudine e di raffinata cultura, scrittore e oratore.

Fu amico e poi avversario politico di Gaio Mario, quando gli eserciti di Catulo e Mario annientarono le forze nemiche, per celebrare la vittoria, Catulo fece costruire un tempio, dedicato alla Fortuna huiusce diei, nell'area sacra di Largo di Torre Argentina. In seguito partecipò alla guerra sociale, ma venne in conflitto con la fazione mariana e si tolse la vita asfissiandosi con il fumo.



IL PORTICO

Il portico sorgeva presso l'abitazione di Catulo, che Plinio il Vecchio riteneva fosse una delle più grandiose tra quelle edificate alla fine del II secolo a.c.. Fu in questo periodo che Roma per la ricchezza delle sue conquiste e dei suoi commerci cominciò ad espandere le piccole domus di famiglia trasformandole in dimore spaziose con colonnati, giardini, pitture parietali, sculture e mosaici.

Il portico di Catulo venne edificato dallo stesso Catulo come opera pubblica di cui potessero usufruire i cittadini, un elegante porticato adatto al passeggio che proteggeva dal sole ardente estivo e dalle piogge invernali, che divenne noto perchè venne pitturato al suo interno ma soprattutto perché vi si esponevano opere artistiche. 

La sua grandiosità rivaleggiava con il tempio di Onore e Virtù, edificato da Mario per commemorare anch'esso la stessa vittoria per la quale entrambi ottennero di celebrare il trionfo.

Il portico sorgeva su un punto rialzato del terreno vicino al Clivus Victoriae, che era stato il sito della casa di Marco Fulvio Flacco (console 125 a.c.), uno dei sostenitori del populares Gaio Gracco, che fu condannato a morte e subì la confisca e la distruzione della sua proprietà. Verso la metà del I secolo a.c., il portico di Catulo fu interessato dalla disputa tra Cicerone e Clodio.

Quando Cicerone fu condannato all'esilio per aver posto a morte cittadini romani senza aver prima concesso loro il diritto di appello, Clodio rase al suolo la casa di Cicerone, e forse anche lo stesso portico di Catulo, per edificare un sacello dedicato alla Libertas. Sebbene il portico non fosse stato incorporato nel nuovo complesso religioso, ma fosse stato raso al suolo, esso venne riedificato assieme alla casa di Cicerone quando all'oratore fu concesso di rientrare a Roma.


 BIBLIO

- Plinio il Vecchio- Historia Naturalis -
- Filippo Coarelli - Guida archeologica di Roma - A. Mondadori Ed. - 1984 -
- Lawrence Richardson - A New Topographical Dictionary of Ancient Rome - J. Hopkins University Press - 1992 -
- Samuel Ball Platner - Honos et Virtus - Topographical Dictionary of Ancient Rome - completato e rivisto da Thomas Ashby - Oxford University Press - Londra - 1929 -
- Stephen L. Dyson - Rome: A Living Portrait of an Ancient City - J. Hopkins University Press - 2010 -



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