MARIO SERVIO ONORATO - MARIUS SERVIUS HONORATUS



SERVIO SOLLEVA UNA TENDA ED INDICA VIRGILIO AD ENEA

Nome: Marius Servius Honoratus, detto pure Deuteroservio o Servio Danielino
Nascita: fine IV secolo
Morte: V secolo
Professione: grammatico e filologo latino


Commento all'Eneide di Virgilio:
"Pirro, irripetibile stratega, fu più bravo a vincere una battaglia che la guerra".
"Pyrrhus unicus pugnandi artifex magisque in proelio quam bello bonus." (I, 456)

Servio Mario Onorato, è stato un grammatico e commentatore romano. il suo appellativo "Deuteroservio" o "Servio Danielino" riguarda la pubblicazione da parte di Pierre Daniel di un'edizione del Commentario di Servio all'Eneide, contenente alcune aggiunte rispetto all'originale serviano. Non vi è però assoluta certezza dell'autenticità del Servio Danielino, pubblicato nel 1600.

Egli stesso si è appellato Servius Honoratus, sempre che l'operetta De finalibus sia sua, ma i due nomi compaiono spesso associati nei manoscritti. In un codice del sec. VII-VIII si legge però Marius Servius, in seguito trasformato in Marius.

L'attività letteraria e didattica di Servius, derivanti dai codici, dagli scoliasti di Orazio e Giovenale, e dai grammatici, le intitolazioni di Servius magister o grammaticus, si esplicò a Roma, anche se ignoriamo da dove provenisse e dove fosse nato.

Fu un suo allievo, Niceo, che sotto la sua guida curò il testo di Giovenale: cosa molto importante, visto che Giovenale con Persio, Stazio e Lucano fu considerato tra i pochi "auctor idoneus", cioè degno di commenti.

Compare come uno degli interlocutori nell'opera Saturnalia di Macrobio. Alcune allusioni negli scritti e nella lettera di Quinto Aurelio Simmaco indirizzata a Servio fanno capire che, come Simmaco, anche lui era pagano.

Commento all'Eneide di Virgilio:
"Chiunque tu sia, sarai dei nostri".
"Quisquis es, noster eris". (II, 148) 

VIRGILIO

LE OPERE

tre furono le principali:
- Commentarii in Vergilii Bucolica,
- Commentarii in Vergilii Georgica.
- Commentarii in Vergilii Aeneidos libros


Commentarii in Vergilii Bucolica

L'esperienza della guerra, dell'ingiustizia dell'esproprio delle sue terre (Augusto espropria le terre dei possidenti, tra cui quelle di Virgilio, per darle ai veterani in congedo), delle brutali vicende politiche, dalle quali Virgilio fu coinvolto, proprio là dove aveva sperato di essere al riparo da ogni affanno, servì a formare nel poeta una concezione della vita come dominata dal dolore, dall'ingiustizia, che pervade le Bucoliche. Per Virgilio la poesia è un mezzo con il quale superare le passioni attraverso l'armonia, per creare una via di fuga dalla tragica realtà di guerra e di stragi attraverso la contemplazione della natura.


Commentarii in Vergilii Georgica

L'opera si divide in quattro libri dedicati rispettivamente al lavoro nei campi, all'arboricoltura, all'allevamento del bestiame e all'apicoltura. L'opera fu suggerita da Mecenate seguendo le ispirazioni ideologiche di Ottaviano, composta poco prima dell'affermazione di Ottaviano a Roma e negli stessi anni in cui Virgilio entra a far parte del circolo di Mecenate.


Commentarii in Vergilii Aeneidos libros

Del commento alle opere di Virgilio esistono due tradizioni manoscritte:
- un commento breve, attribuito a Servio Mario Onorato, che viene chiamato "Servius Minor", che è l'unica edizione completa esistente di un autore classico scritto prima del crollo dell'Impero in Occidente. 
È una vasta critica al testo virgiliano, con critiche anche ai commentatori prima di lui, non usa un linguaggio raffinato, ma è colorito e fantasioso quando si occupa di etimologie (derivazione dei vocaboli). Oltre all'aspetto grammaticale, i commentari di Servio contengono molto materiale storico, mitologico, religioso, filosofico, probabilmente derivato da scrittori anteriori, con cui la poesia di Virgilio viene interpretata con diversi approcci.

- A un'altra serie di manoscritti, del X e XI secolo, appartiene invece un commento molto più esteso, con molte aggiunte (inusuali in Servio) il cui autore è sicuramente cristiano e viene chiamato "Servio Auctus" o "Servius Danielinus" da Pierre Daniel, che lo pubblicò nel 1600.

- Un'altra serie di manoscritti, composti in Italia, derivano dai primi due, attingendovi indifferentemente.


- Commentarius in artem Donati -

Raccolta di note grammaticali di Elio Donato che fu il grammatico più influente della sua epoca (non per nulla chiamato clarissimus), ma della cui vita non si conosce molto. Probabilmente di origine africana, insegnò anche retorica ed ebbe tra i suoi allievi anche San Girolamo (biblista, traduttore, teologo e monaco cristiano romano) e Rufino (monaco, storico e teologo cristiano).


- De centum metris ad Albinum

Un trattato di diverse figure metriche, dedicato a Cecina Decio Albino che fu praefectus urbis Romae nel 402. 


- De finalibus ad Aquilinum
Un trattato di metrica sui finali: - de littera, de syllaba, de pedibus, de accentibus, de distinctione ecc.


- De metris Horatii ad Fortunatianum
Un trattato della metrica di Orazio, probabilmente dedicato ad Atilio Fortunaziano, le numerose coincidenze tra Fortunaziano e Servio nel "De centum metris", hanno fatto ritenere l’opuscolo di Attilio Fortunaziano una fonte di Servio che gli dedica lo scritto.
Il manuale di metrica è diviso in tre sezioni:
- una prima parte consiste in una veloce presentazione delle nozioni di prosodia, parte della linguistica che studia l'intonazione, il ritmo (isocronia), la durata (quantità) e l'accento del linguaggio parlato;
- nella seconda parte l'autore definisce e analizza i cosiddetti "metri prototipi", ossia i principali, che sono dattilo, anapesto, giambo, trocheo, coriambo, antispasto, ionico a maiore, ionico a minore, cui aggiunge il proceleusmatico e il peonio;
- nella terza elenca i metri formati a partire da quelli principali e fa una rassegna "de metris Horatii".


- Vita Vergilii -
Uno scritto condotto con metodo scolastico, con molte osservazioni grammaticali e retoriche e interessanti cronografie: dominante nel commento è la presentazione di Virgilio come il "savio" per eccellenza.


"[I Sarrasti] sono popoli della Campania così detti dal fiume Sarno. Conone, nel libro che scrisse sull'Italia, dice che alcuni Pelasgi ed altri usciti dal Peloponneso giunsero in quel luogo d'Italia, che non aveva alcun nome prima, e diedero il nome di Sarro al fiume presso il quale abitarono, dalla denominazione del fiume della loro patria, e chiamarono se stessi Sarrastri. Questi fondarono molte città tra cui Nuceria"
(Servio Mario Onorato)


BIBLIO

- A. Pellizzari - Servio. Storia, cultura e istituzioni nell'opera di un grammatico tardoantico - Firenze - Olschki Editore - 2003 -
- G. Ramires - Servio - Commento al libro IX dell'Eneide di Virgilio; con le aggiunte del cosiddetto Servio Danielino - Bologna - Patron Editore - 1996 -
- Gino Funaioli - Servio Mario Onorato - in Enciclopedia Italiana - Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936 -
- G. Funaioli - Esegesi virgiliana antica - Milano - 1930 -
- A. M. Negri (ed.) - Elio Donato. Ars grammatica maior - Reggio Emilia - 1960 -
- W. J. Chase (ed.) - The Ars minor of Donatus - Madison - 1926 -


0 comment:

Posta un commento

 

Copyright 2009 All Rights Reserved RomanoImpero - Info - Privacy e Cookies