L'IMPERO ROMANO IN IRLANDA




I Romani conoscevano l'Irlanda e la chiamavano Hibernia; Claudio Tolomeo nel 100 d.c. ne fece una rappresentazione geografica con l'elenco delle varie tribù che la popolavano, ma non si sa che rapporti avessero con esse i Romani.

Fino a poco tempo si pensava che i Romani non avessero mai invaso l'Irlanda, ma vari ritrovamenti archeologici testimoniano la presenza dei romani sull'isola, con una relazione continua nei primi quattro secoli d.c., fino al ritiro delle legioni romane dalla Britannia romana.

Roma non annesse mai l'Hibernia al suo impero, ma la sua influenza nell'isola fu notevole, soprattutto nei rapporti commerciali. Lo storico Richard Warner nel 1995 scrisse che, dopo lo sbarco dei Romani in Britannia al tempo dell'imperatore Claudio (r. 41 - 54), le rotte commerciali tra la conquistata Britannia romana e il Mediterraneo riguardarono anche l'Hibernia.

Tacito scrive nell'Agricola a proposito dell'Irlanda «Gli approdi e i porti sono meglio noti grazie al commercio e ai mercanti» e nel I secolo d.c., il geografo Tolomeo nella sua mappa riporta le coordinate di alcune località delle coste dell'Irlanda e le sue tribù, dimostrando una conoscenza dell'Hibernia che poteva derivare solo da ripetuti contatti commerciali. 

Inoltre, secondo Thomas Charles-Edwards, fra il I e il III secolo ci fu uno spopolamento dovuto alla tratta di schiavi portati dall'Irlanda alla Britannia, che aveva un'economia basata sull'agricoltura di villa. 
Vi sono numerosi reperti archeologici, soprattutto gioielleria e monete romane, ritrovati in varie località dell'Irlanda centrale, soprattutto nella zona di Damastown, considerata il centro degli scambi commerciali.

Il rapido trionfo del Cristianesimo in Irlanda quando crollò l'Impero romano d'occidente (San Palladio fu mandato in Irlanda ai primi del V secolo per diffondere il cristianesimo) presuppone la presenza fin dal II secolo di una comunità cristiana nell'isola, specialmente a Leinster e a Meath. Una delle prime chiese in Irlanda, fondata da San Palladio intorno al 420, aveva il nome di "Casa dei Romani" (Teach-na-Roman, attuale Tigroney). Inoltre i ceti dominanti dell'Hibernia avevano una cultura romana con usanze romane e vesti romane.




DRUMANARGH

Dai ritrovamenti di Drumanargh (o Drumanag, considerato un forte romano) e altrove, sembra che vi sia stato lo sbarco in Hibernia di un contingente romano forse a fine esplorativo, condotto o ordinato da Giulio Agricola.

Drumanagh è un promontorio fortificato a circa 20 km a nord di Dublino, con circa 900 metri di penetrazione verso il mare e oltre 190 metri di larghezza, dove sono stati rinvenuti reperti archeologici di origine romana. Scogliere incluse, ha una superficie di circa 4 ettari.

Si trova circondato da scogliere e dirupi sul versante mare ed ha tracce di un piccolo fossato verso la terraferma, rinforzato con antiche murature in pietra. Al centro ha una torre costruita a fine Settecento con una piccola strada d'accesso.

Rilevamenti aerofotogrammetrici non hanno rilevato strutture di forti od accampamenti romani, anche se l'erosione marina ha ridotto notevolmente la dimensione del promontorio, distruggendo possibili strutture di epoca romana.
 
HIBERNIA
Studiosi come Di Martino e Warner lo considerano un possibile forte romano. Qui, nell'area del promontorio di Drumanagh, sono stati trovati manufatti e gioielleria di completa fattura romana, che ora sono conservati nel "National Museum of Ireland" assieme a monete romane con effigi degli imperatori Tito, Traiano e Adriano, per una presenza romana dal 79 al 138.

La radice "ruman" del nome D(ruman)argh, secondo lo scrittore Di Martino, farebbe riferimento ai Romani.

Il possibile forte, secondo gli storici Raftery e Cooney, potrebbe essere stato usato da Giulio Agricola per una spedizione esplorativa.

«Warner crede che l'Irlanda possa essere stata invasa da una forza militare composta da esiliati irlandesi ed avventurieri britannici con l'aiuto di organizzazioni ed armamenti romani. Il capo del gruppo potrebbe essere stato Tuathal Techmar. La dimensione del supposto forte (di Drumanagh) suggerisce che i Romani hanno tentato di controllare la politica interna irlandese in quegli anni, attraverso una serie di campagne militari volte a creare regni per la nobiltà irlandese esiliata. Inoltre Warner crede che una successiva campagna militare romana portò alla creazione di Cashel, attualmente un'importante città di Tipperary.»

Alcuni studiosi invece credono che vi fu una spedizione militare supportata da Giulio Agricola per creare un regno alleato nell'Hibernia. Infatti Tacito scrisse che un capo irlandese (probabilmente Tuathal) fu ospite di Agricola il quale stimava che gli sarebbe bastata una sola legione romana e poche truppe ausiliarie per assoggettare tutta l'Hibernia.

Manufatti romani e britanno-romani sono stati ritrovati anche a Leinster, mentre numerose monete romane sono state scoperte nel famoso sito celtico di Newgrange.

PIETRA DEL DESTINO SULLA COLLINA DI TARA


TUATHAL TECHTMAR 

Del resto sono stati trovati reperti archeologici romani in molti siti associati al capo irlandese Tuathal Techtmar, come Tara e Clogher. Egli era figlio di un re supremo che era stato deposto da una rivolta. La madre Eithne, figlia del re di Alba (Inghilterra e Scozia) era incinta quando Fiacha venne detronizzato e fuggì nella sua terra natale, dove diede alla luce Tuathal. Venti anni dopo Tuathal e la madre tornarono in Irlanda, dove, riuniti a Fiacha Cassán e Findmall, marciarono su Tara per riconquistare la corona.

Gli "Annali dei Quattro Maestri" datano l'esilio di Tuathal al 56 d.c., il suo ritorno al 76 e la sua morte al 106. Il Foras Feasa ar Érinn di Seathrún Céitinn più o meno concorda, datando l'esilio al 55, il ritorno all'80 e la morte al 100. Il "Libro delle invasioni" lo colloca cronologicamente poco dopo, sincronizzando il suo esilio al regno di Domiziano (81-96), il suo ritorno agli inizi di quello di Adriano (122-138) e la sua morte al regno di Antonino Pio (138-161).

Inoltre Warner e Hughes credono che vi fu un'altra campagna militare romana in Hibernia, guidata dal governatore della Britannia Maximus, nel 225, che iniziò con l'occupazione del Leinster (la regione dove si trova Drumanagh) e portò alla creazione della Rocca di Cashel (dal latino "castrum"), attualmente un'importante città del Tipperary.

GIULIO AGRICOLA


STORIA DELL'IRLANDA

Le notizie dell'Irlanda precristiana giungono da scritti romani, dai miti irlandesi e dai ritrovamenti archeologici. I primi abitanti dell'isola, risalenti al mesolitico, vi giunsero nell'8000 a.c., in seguito al ritiro dei ghiacci, insediandosi sulle coste e sulle rive dei fiumi. Intorno al 4500 a.c. arrivò una cultura neolitica apportatrice dell'agricoltura, delle prime ceramiche, degli attrezzi in pietra levigata, delle case di legno rettangolari e delle tombe megalitiche.

Verso la fine del neolitico, apparvero sull'isola nuovi tipi di monumenti, terrapieni circolari e cerchi di pietre. L'Età del Bronzo cominciò nel 2000 a.c. con l'arrivo delle prime popolazioni protoceltiche dall'Europa centro meridionale. La lavorazione del ferro iniziò nel VII secolo a.c. da popolazioni celtiche divise in regni governati da un'aristocrazia guerriera e una classe erudita, di cui facevano parte anche i druidi.

Nel "De vita et moribus Iulii Agricolae" Tacito afferma che suo suocero Gneo Giulio Agricola, mentre era governatore della Britannia (78-84 d.c.), accolse un principe irlandese in esilio (forse Túathal Techtmar) e che prese ciò a pretesto per pianificare una conquista dell'Irlanda, che comunque non avvenne mai. Del resto recenti scavi archeologici hanno portato alla luce manufatti romani e romano-britannici in molti siti associati a Tuathal, come Tara e Clogher. 

Si è ipotizzato che i romani potrebbero aver aiutato Tuathal a riconquistare il trono, così da avere un potente alleato irlandese, capace di porre fine alle scorrerie irlandesi in Britannia. Il poeta Giovenale (II secolo), che potrebbe aver servito in Britannia sotto Agricola, afferma che "le armi furono portate oltre le coste irlandesi".

Anche lo storico Vittorio Di Martino ha ipotizzato che i Romani possano aver aiutato Tuathal, o qualcuno come lui, a riconquistare il trono, così da avere un potente alleato irlandese.

Intorno al promontorio fortificato di Drumanargh, la cui radice "ruman" del nome D(ruman)argh è un chiaro riferimento agli antichi Romani, sono sorte teorie storiche che sostengono la presenza di legionari romani in Hibernia verso la fine del I secolo d.c. Dublino, secondo storici come Raftery e Cooney, potrebbe essere stato usato da Giulio Agricola per una spedizione esplorativa in Irlanda intorno all'82.

Storici, come Warner e Raftery, ricordano che la spedizione di Giulio Cesare in Britannia è conosciuta solamente dal suo "De Bello Gallico", altrimenti non sapremmo niente di questo, come non sappiamo niente della possibile spedizione di Agricola nell'82, poiché nessuno l'ha descritta come fece Cesare con la propria spedizione.

Inoltre Tacito dice che nell'82 Agricola attraversò il mare e sconfisse popoli fino ad allora sconosciuti ai Romani, anche se poi non specifica di quale mare si tratti (per molti studiosi si tratterebbe del fiume Clyde o del Forth), ma subito dopo tratta dell'Hibernia, di come i popoli che vi abitano siano simili a quelli britannici.

C'è, quindi, chi pensa che la traversata e lo scontro con popoli sconosciuti ai Romani di cui parla Tacito si riferiscano a una qualche spedizione punitiva o esplorativa di Agricola in Irlanda. Agricola comunque fortificò la costa britannica che guardava verso l'Irlanda e il geografo Claudio Tolomeo parlò dei briganti in Irlanda, una tribù ribelle della Britannia, sottomessa da Agricola.

La nobiltà spossessata potrebbe essere stata reclutata per l'invasione di Tuathal, oppure potrebbero essere stati spinti a ciò dai romani, per liberarsi di loro. Altri nomi di tribù dell'Irlanda sud-orientale, come i Domnainn (correlati ai Dumnoni di Britannia) e i Menapi (tribù presente anche nella Gallia Belgica) potrebbero risalire a questa invasione.

Secondo lo storico Philip Rance le tribù chiamate Attacotti dell'area di Leinster erano Foederati (alleati) dell'Impero Romano, e combatterono assieme ai legionari romani in Britannia e Gallia dopo il 350.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che gli storici Warner e Hughes credono che vi fosse stata un'altra campagna militare romana in Hibernia, guidata dal governatore della Britannia Maximus, nell'anno 225. Questa invasione iniziò con l'occupazione del Leinster (la regione irlandese dove si trova Drumanagh) e portò alla creazione della Rocca di Cashel (Cashel viene dal latino "castrum"), attualmente un'importante città del Tipperary.

L'ipotesi di una presenza temporanea in Hibernia di legionari romani ai tempi di Agricola prende sempre più consistenza tra gli studiosi. Lo storico Barry Raftery ritiene che il forte romano di Drumanargh fosse una base commerciale e militare romana abitata non solo da legionari, ma da Britanni romanizzati, da Irlandesi locali e da commercianti romani.


BIBLIO

- Tacito - La vita di Agricola e La Germania - introd. e comm. di L. Lenaz, traduz. di B. Ceva - Mondadori - Milano - 1990 -
- Richard B. Warner - Tuathal Techtmar: a myth or ancient literary evidence for a Roman invasion? - in «Emania» - 1995 -
- Cooney, Gabriel - Ireland, the Romans and all that from Archaeology Ireland - Spring 1996 -
- T. F. O'Rahilly - Early Irish history and mythology - 1946 -
- R. B. Warner - "Tuathal Techtmar: a myth or ancient literary evidence for a Roman invasion?" - Emania - 1995 -
- Di Martino, Vittorio - Roman Ireland - The Collins Press - London - 2003 -
- Philip Rance - Attacotti, Déisi and Magnus Maximus: the Case for Irish Federates in Late Roman Britain - Britannia - 2001 -


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