VIA VALERIA



ANTICA VIA VALERIA

La strada consolare Valeria, citata dallo storico greco Strabone nella sua Geografia (libro VI), era una strada romana che congiungeva Messina con Lilibeo, attuale Marsala, per 240 miglia romane (circa 350 km). Di questa fiorente epoca romana restano importanti testimonianze archeologiche, che rivelano anche il percorso esatto della via Valeria che in gran parte coincide con l'odierna strada statale 113.

La strada fu denominata via Valeria perchè voluta dal console Marco Valerio Levino, che nel 210 a.c. fu nominato governatore della Sicilia. Si suppone che la costruzione sia iniziata subito dopo la fine della II guerra punica (218 a.c. - 202 a.c.). All'epoca le strade romane venivano curate in ogni dettaglio, venivano edificate perchè durassero secoli e persino le pendenze evitavano gli allagamenti dei giorni nostri.

La via Valeria venne edificata a causa della conquista di Roma sulla Sicilia di cui fece una provincia e sul Mediterraneo occidentale onde facilitare il transito alle legioni in caso di conflitti ma pure per facilitare gli scambi commerciali via mare. Inoltre, una volta possesso romano, la città poteva abbattere le sue mura ed estendersi nel territorio, dato che difficilmente qualcuno avrebbe osato assalirla destando le ire della potente Roma.

Così la via Valeria, in quanto via di grande comunicazione in linea con la rotta marittima, si venne popolando di insule e di domus, ma pure di ville rurali destinate alle attività agricole e industriali nonchè ameni luoghi di residenza.

La Valeria, proseguendo così lungo la costa tirrenica, raggiungeva Milae (Milazzo), Tindari, Agatirno (Naso e Capo d'Orlando), Calacte (Caronia), Alesa (Tusa), Cephaledo (Cefalù), Termae (Termini), Solunto, e Panormos (Palermo), tutte città costiere, porti e scali di una rotta marittima già effettiva, che dal IV secolo a.c. era una delle vie di traffico commerciale più importanti del Mediterraneo.

VIA VALERIA NELLA TAVOLA PENTIGERIANA


I RINVENIMENTI LUNGO LA VIA

Lungo la via Valeria sembra fossero situate la villa di Castroreale Terme, la villa di Patti Marina, e la villa di Bagnoli a Capo d'Orlando, che oggi si trovano immediatamente a ridosso della S.S. 113 e della linea ferroviaria, 

Sempre  lungo l'asse della via romana si possono vedere i resti delle terme romane di Casa Gravina, sotto il Castello di Tusa; due fattorie di epoca ellenistico-romana sono state individuate e parzialmente scavate a Scodonì (Torrenova) e nella vicina contrada Chiusa Saraceno.

Strutture murarie appartenenti a una fornace per fittili di epoca romana sono venute alla luce in contrada Alessi di Sant'Agata Militello; tratti di muratura, frammenti di pavimento a mosaico e ceramica di epoca romana sono stati rinvenuti in contrada Bruca di Capo d'Orlando, anche qui a pochi metri dalla strada statale.

VILA DI PATTI MARINA LUNGO LA VIA VALERIA

Il servizio di posta tra Palermo e Messina si svolgeva in cinquanta ore, cioè poco più di due giorni, a mezzo di muli il cui cambio avveniva nelle suddette stazioni intermedie. Le stazioni di posta della tavola peutingeriana (Palermo, Cefalù, Alesa, Calacte, Agatirno, Tindari e Messina) grosso modo coincidono con gli hospitalia di Termini, Cefalù, Tusa, Acquedolci, Brolo, Tindari e lo Muto.

Delle vecchie strutture lungo la Valeria che consistevano in hospitalia e stazioni di posta resta ancora una stazione di posta in località Gliaca di Piraino, vicina a Brolo con il castello dei Lancia, oggi oggetto di un restauro conservativo. 


BIBLIO

- Appiano di Alessandria - Historia Romana -
- Cornelio Nepote - De viris illustribus -
- Sesto Aurelio Vittore - De viris illustribus Urbis Romae -
- William Smith (a cura di) - Laevinus - in Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology - 1870 -


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