TESORO DI DEVON (Inghilterra)




Sleaford oggi è un piccolo paesino della verde campagna inglese, nel Lincolnshire, lontano dai principali centri urbani, ma durante l’occupazione romana della Britannia era un crocevia di rilevante importanza geografica, forse anche sede di un mercato.

Il giornale The Sleaford Standard riporta che nei pressi del villaggio è stato scoperto un tesoro di monete del IV secolo d.c., che testimoniano la centralità e la ricchezza dei cittadini romani di questa provincia. La scoperta è avvenuta dopo anni di ricerche da parte di due amici entrambi cercatori di tesori con il metal detector, Rob Jones, un ingegnere e professore universitario di Lincoln, e Craig Paul, manager di un’azienda locale. 

La scoperta è avvenuta nel luglio 2017, ma è soltanto dopo 2 anni, per la precisione giovedì 9 maggio 2019, che il tesoro di monete è stato dichiarato protetto dal Treasure Act del 1996, diventando patrimonio nazionale.

Il Prof. universitario Rob Jones, ha raccontato la propria esperienza alla stampa:
I nostri metal detector hanno iniziato a emettere il segnale corrispettivo a un metallo, così abbiamo iniziato a scavare. Non potevo credere a quel che stavo vedendo! Ho trovato altri oggetti prima d’oggi, ma nulla di questa portata, ero sbalordito! Trovare le monete è stata un’esperienza che non dimenticheremo mai. E’ impressionante pensare che l’ultima volta che qualcuno ha toccato queste monete è stato quasi 2000 anni fa!“.

Il Seaton Down Hoard è costituito da 22.000 monete, di un periodo che va dal 260 d.c. fino al 340 d.c. Secondo Vincent Drost, un numismatico del British Museum che studia le monete, il tesoro può rappresentare il risparmio privato di un individuo, una transazione commerciale o il salario di un soldato.


Nonostante le notevoli dimensioni del deposito, esso è costituito esclusivamente da nummi in lega di rame a basso valore, il che rende l'intera collezione equivalente a pochi solidi d'oro. Tuttavia, probabilmente si rivelerà prezioso per i ricercatori. Gli archeologi ritengono che il Seaton Down Hoard sia stato sepolto durante il dominio dell'imperatori Costanzo I.

"Uno studio dettagliato delle monete fornirà importanti informazioni sulle caratteristiche della monetazione costantiniana e sull'uso e l'approvvigionamento di monete in Britannia a metà del quarto secolo", dice Drost.

Il tesoro di monete in lega di rame, delle quali alcune storicamente uniche, è oggi sotto esame dagli esperti del British Museum, ed è considerato di notevole importanza per la storia della colonizzazione romana della Britannia.

La dottoressa Eleanor Ghey, curatrice del British Museum per l’epoca dell’età del ferro e Roman Coin Hoards al British Museum, ha aggiunto: 
Al tempo della sepoltura del tesoro, intorno al 307 d.c., l’impero romano era sempre più decentralizzato, e la Britannia era sotto i riflettori di Roma dopo la morte dell’imperatore Costanzo a Eboracum, l’odierna York. Per la prima volta le monete romane avevano iniziato a essere coniate a Londra, e la scoperta di questo tesoro riveste una grande importanza per lo studio dell’archeologia del Lincolnshire“.



COMMENTO

In Italia è proibito usare il metal detector perchè è proibito cercare nel sottosuolo, in quanto il sottosuolo appartiene allo stato. Ma a chi a chi rinviene un tesoro storico ed avverte entro 24 e conserva adeguatamente il bene spetterà un quarto del valore stimato del tesoro.

Tenuto conto che le procedure per ottenere il rimborso sono lunghissime e faraoniche per cui il rimborso o è teorico o lontanissimo, la quasi totalità di coloro che trovano oggetti antichi nel sottosuolo lo vendono all'estero dove sono ben felici di acquistarlo. Questa è la ragione per cui in Italia invece delle persone comuni scavano solamente i cosiddetti "tombaroli".


BIBLIO

- Il Giornale della Numismatica - di Gabriele Lepri - 2014 -


1 comment:

gbvarese on 30 maggio 2021 alle ore 16:30 ha detto...

Tristemente i Italia, capitale mondiale dei divieti e arretratezza in questo settore, si scava pochissimo e si pubblica pochissimo. Le soprintendenze sono al verde e va già bene se riescono a conservare e a non perdere ciò che è stato rinvenuto (non vi dico in che stato sono i depositi delle soprintendenze in Italia). Risultato: pochissimi sono i passi avanti che si fanno sulla conoscenza delle nostre città e moumenti ( a parte i casi fin troppo facili, vedi Pompei ecc.) Bisognerebbe cambiare la norma e favorire gli scavi anche promossi con risorse private, sotto stretta sorveglianza certamente, di archeologi professionisti con l'obbligo di relazioni quotidiane sui ritrovamenti. Gli scavi non si fanno necessariamente per trovare tesori ma per capire meglio la storia di un monumento. In Inghilterra per esempio i ritrovamenti sono continui, il materiale non viene rubato e vi sono adeguate ricompense per chi trova oggetti di valore. Il Italia al solito si preferisce il non fare, rinunciando alla possibilità di scoperte anche importati, invece che il fare anche in collaborazione con privati, per i rischi che possono esserci. Gio.

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