VIA POMPEIA - POMPEA



I PRESUNTI RESTI DELLA VIA POMPEIA (Foto di Marco Crupi)

La strada Consolare Pompeia (o Pompea) era una via romana che congiungeva Messina a Siracusa percorrendo a tratti la costa e a tratti internandosi verso i centri abitati. Dal periodo romano sino al XIX secolo la strada è stata la spina dorsale viaria del versante ionico della Sicilia. 

Questa strada venne costruita dal Console Gneo Pompeo, a riprova dell’antichità di Messina e della sua importanza nell’epoca delle guerre civili romane che precorsero l’Impero. Al tempo della lotta fra i Popolari di Gaio Mario e gli Ottimati di Silla la Sicilia venne controllata dai mariani, che impedirono l’afflusso di frumento all’Italia controllata da Silla, il quale inviò Pompeo a recuperare l’isola.

Questi sbarcò a Messina, da cui si mosse per occupare tutta la Sicilia. La città in quel tempo era dominata dai Mamertini, discendenti dei mercenari italiani devoti a Marte che due secoli prima avevano preso la città e vi avevano spadroneggiato sino ad allora con l’assenso di Roma; quando però gli si opposero Pompeo li affrontò, cancellando il loro potere.

Il Generale fu molto gentile con il popolo siciliano e proprio a quel periodo deve risalire il rifacimento del tracciato tra Messina e Siracusa, la strada che ancora oggi in una porzione ne porta il nome di
Pompeia. che ha favorito la nascita e lo sviluppo dei centri storici delle città orientali dell'isola, fra cui Messina, Taormina, Giardini-Naxos, Giarre, Acireale, Catania, Augusta, Siracusa. Il tratto della strada limitrofo alla antica città di Messina e ai villaggi vicini veniva chiamato Dromo (dal greco dromos). 

Prima di Catania il tracciato consolare seguiva un percorso a mezza costa che attraversava le terme di Santa Venera al Pozzo e le località di Piano della Reitana e Nizeti per immettersi nel capoluogo attraverso la porta di Aci. Il tracciato originale è stato poi oggetto di ampliamenti e modifiche a partire dal XIX secolo. Oggi la Strada Statale 114 Orientale Sicula ne ricalca in parte il tracciato.

IL PERCORSO


VIA CONSOLARE POMPEA

" Se facciamo una passeggiata sulla spiaggia dalle parti di Ganzirri possiamo notare che certe volte dalla sabbia emerge un lungo lastrone di rocce unite tra loro da una sorta di "cemento", molto duro e compatto, che si distacca e interrompe nettamente la spiaggia.

Si sa, Messina da un centinaio di anni a questa parte non brilla di chissà quali pregi artistici, architettonici o archeologici: l’antico splendore di quella che un tempo era la porta sul Mediterraneo, aspramente contesa per secoli, si è perso insieme alle macerie e alle scosse che hanno distrutto la città.

Ma non tutto è andato perduto: rovine risalenti a più di 2000 anni fa sono ancora in larga parte intatte. Messina, al tempo Messana, facente parte dell’Impero Romano, era una fiorente e prospera città con un grande porto e, in quanto romana, con grandi strade.

Una di queste strade la conosce ogni messinese: via Consolare Pompea. Il nome dovrebbe già far riflettere sulle sue origini: magari non tutti ci hanno pensato, e chi lo ha fatto non immagina di certo che quella strada, costruita dal console Pompeo, esiste ancora e per brevi tratti è a galla. Non sorprende che praticamente nessuno sappia della sua esistenza: sul web non si trova nulla, e, chiedendo anche ai più anziani ed esperti conoscitori del territorio, non si ottengono risposte.

L'ATTUALE VIA POMPEIA

Passeggiando per le spiagge di Ganzirri si nota un “ostacolo” che impedisce un facile ingresso in acqua: la conformazione è proprio quella di una strada. La nostra strada. Procedendo in direzione centro, i più attenti nuotatori nella zona di Sant’Agata avranno certo notato sott’acqua delle pietre dalla forma somigliante a quella di una… strada! Le prove ci sono eccome, e tutti possono vederle (e toccarle). Ma ripercorriamo la storia di questa antichissima e importante via.

Correva l’anno 82 a.c.: Marco Perperna, generale romano, partigiano di Mario, era pretore in Sicilia. Gneo Pompeo, personaggio destinato a segnare la storia di Roma, aveva il compito di eliminare il disertore e preparò una spedizione in Sicilia. Durante il soggiorno Pompeo diventò anche utile alla nostra città: fece riparare e costruire un lunghissimo tratto di strada che collegava Messana a Torre Faro. 

La strada fu aperta nel 72 a.c., anno in cui, in Spagna, moriva Perperna per mano dello stesso Pompeo.
Certo altre città possono vantare reperti e rovine ben più importanti e grandi: ma per chi non ha più nulla, perché dimenticare e ignorare un pezzo di storia? Chissà quante persone hanno visto o percorso la Consolare Pompea senza sapere che uno dei più grandi generali della storia vi ha camminato pure: il primo passo per valorizzare il nostro territorio è innanzitutto conoscere la sua storia e diffonderla.
"


(Articolo scritto da Giulia Bitto)


BIBLIO

- Strabone - Geografia -
- Ray Laurence - The roads of Roman Italy: mobility and cultural change - Routedge - 1999 -
- S. Baietti - Le strade dell'Italia romana  - Touring Club Italiano - Milano - 2004 - 
- Atlante Storico Topografico del Comune di Grosseto - su atlante.chelliana.it. - 2016 -
- Annali dell'instituto di corrispondenza archeologica - Roma - 1837 -
- Analisi storico-topografica-antiquaria della carte de' dintorni di Roma - tomo III - Tipografia delle belle arti - Roma - 1849 -


2 comment:

Anonimo ha detto...

Sono senza parole

Anonimo ha detto...

Sono un messinese che vive lì...

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