LUCIO TILLIO CIMBRO - L. TILLIUS CIMBER



ASSASSINIO DI CESARE

Nome: Lucio Tillio Cimbro, in latino Lucius Tillius Cimber
Nascita: Roma, 85 a.c. circa
Morte: Filippi, 42 a.c.
Gens: Tillia


Lucio Tillio Cimbro, in latino Lucius Tillius Cimber,  è stato un politico romano, tra i promotori della congiura che causò l'uccisione di Gaio Giulio Cesare nel 44 a.c.. Come diversi altri, quando Giulio Cesare ottenne il potere supremo, cioè la dittatura perpetua, fu dapprima un suo acceso sostenitore si che anche Cicerone sfruttò la sua influenza presso il Dittatore per conto di un amico che chiedeva un atto di clemenza. 

In cambio di questa sua leale devozione Cimbro aveva ottenuto da Cesare il governo della Bitinia, ma ciò evidentemente non bastò e comunque per ragioni alquanto incerte, successivamente passò tra le file dei cospiratori. Forse questi gli avevano offerto di più.

Secondo Seneca infatti lo fece per alcune sue aspirazioni disattese e la cosa appare piuttosto verosimile. Cesare era solito infatti essere molto chiaro nelle promesse che non disattendeva mai perchè conosceva e prevedeva le reazioni degli uomini, ma la fedeltà non era una virtù molto diffusa, almeno in quell'epoca.

Il giorno fatale delle Idi di marzo Cimbro era all'ordine in Senato con il pretesto di presentare una petizione a Cesare per pregarlo di richiamare il fratello dall'esilio. Cesare gli fece cenno e Cimbro, prendendo la toga del Dittatore con entrambe le mani, lo tirò per il collo in modo da tirarlo in avanti.

Dopo l'assassinio Cimbro ritornò nella sua provincia e raccolse una flotta, con la quale, se è attendibile l'autore delle Epistole dello Pseudo-Bruto indirizzate a Cicerone, sconfisse Publio Cornelio Dolabella. Quando Cassio e Bruto marciarono in Macedonia, Cimbro mise a disposizione la flotta e il suo servizio fu elogiato dai cesaricidi. 



LA MORTE

Morì combattendo nella battaglia di Filippi nel 42 a.c.. Di lui non resta un buon ricordo. Era un uomo attivo ed audace, ma dedito al vino e alla vita dissoluta, tanto che, come riportato da Seneca, in modo scherzoso chiedeva frequentemente: «Ego quemquam feram, qui vinum ferre non possum?» (Io che porto [sopporto] qualsiasi cosa, perchè non posso portare [sopportare] il vino?)


I 22 CESARICIDI E LA LORO FINE


CESARIANI

Servio Sulpicio Galba (pretore 54 a.c.), cesariano, fine ignota (probabilmente assassinato).
Lucio Minucio Basilo, cesariano. Assassinato nel 43 a.c..
Publio Servilio Casca, cesariano. Ucciso nella battaglia di Filippi 42 a.c.
Gaio Servilio Casca (fratello del precedente), cesariano. Fine ignota.
Decimo Giunio Bruto Albino, cesariano. Ucciso in Gallia per ordine di Marco Antonio 43 a.c.
Lucio Tillio Cimbro, cesariano. Ucciso nella battaglia di Filippi 42 a.c.
Gaio Trebonio, cesariano, ucciso in Asia per ordine di Publio Cornelio Dolabella 43 a.c..


REPUBBLICANI

Gaio Cassio Longino, repubblicano, suicida dopo la sconfitta nella battaglia di Filippi.
Marco Giunio Bruto, repubblicano, ucciso o suicida dopo la sconfitta nella battaglia di Filippi.
Quinto Ligario, repubblicano, fine ignota.
Lucio Cassio Longino (fratello di Gaio Cassio Longino) repubblicano.
Gaio Cassio Parmense, repubblicano. Ucciso per ordine di Ottaviano ad Atene (catturato dopo Azio, 31 a.c.).
Domizio Enobarbo, repubblicano.
Cecilio Bucoliano (fratello di Bucoliano), repubblicano. Fine ignota probabilmente assassinato con il fratello.
Bucoliano Cecilio (fratello di Cecilio), repubblicano. Fine ignota (probabilmente assassinato).
Rubrio Ruga, repubblicano. Fine ignota (probabilmente assassinato).
Marco Spurio, repubblicano. Fine ignota (probabilmente assassinato).
Publio Sesto Nasone, repubblicano. Fine ignota (probabilmente assassinato).
Lucio Ponzio Aquila, repubblicano. Ucciso nella battaglia di Modena 43 a.c.
Petronio, repubblicano. Ucciso a Efeso per ordine di Marco Antonio nel 41 a.c.
Publio Decimo Turullio, repubblicano. Ucciso per ordine di Ottaviano dopo Azio nel 31 a.c.
Pacuvio Antistio Labeone, repubblicano. Probabilmente suicida dopo sconfitta battaglia di Filippi.


BIBLIO

- Marco Tullio Cicerone - Filippiche - II -
-  Seneca - De Ira - III -
- Cicerone - Epistulae ad familiares - VI -
-  Appiano di Alessandria - De bellis civilibus - IV, -
- Seneca - Epistulae -
- William Smith - Cimber L. Tillus - Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology  - 1870 -


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