EDESSA - URFA (Turchia)



Antica capitale dell’Osroene, nella Mesopotamia settentrionale, l’attuale Urfa o Ūrhāy, o Sanliurfa (Turchia), per altri identificabile nella la biblica Ur dei Caldei, fu una provincia dello Stato dei Seleucidi, diventando poi un regno autonomo che svolse la funzione di Stato-cuscinetto fra Roma e il regno persiano dei Parti.

Edessa (in arabo: الرها‎, al-Ruhā, in greco antico: Ἔδεσσα, Édessa) era un'antica città posta nella regione sud-orientale della Turchia. Seleuco I di Siria (355 - 280) la fondò nel 303 a.c. sul luogo della precedente Ūrhāi, ed ebbe popolazione greco-araba.

Oggi Edessa si chiama Urfa città della Turchia, a 30 km dalla frontiera siriana. Situata presso il margine della zona montuosa che declina verso i bassopiani della Mesopotamia, si trova nell’alto bacino del Balikh, affluente dell’Eufrate, a 550 m s.l.m. La città, che digrada a terrazze, tra fertili giardini, è dominata da un castello la cui fondazione risale al tempo di Giustiniano; conservate anche le mura guarnite di torri.

MAPPA DELLA TURCHIA CON SANIURFA (EDESSA)

LE VICENDE

- Sotto il regno di Antioco IV (215 - 164 a.c.) venne anche chiamata Antiochia Calliroe da parte degli esuli che vi si erano trasferiti da Antiochia di Siria. Dopo il periodo ellenistico la città passò a una dinastia locale che si destreggiò tra Parti e Romani, che se la contesero a lungo e le guerre romano-persiane opposero l'Impero romano ai Persiani, Parti prima, Sasanidi poi.
 
- La prima battaglia avvenuta tra i due imperi avvenne a Carre nel 53 a.c., (oggi Harran, Turchia) tra l'esercito della Repubblica romana comandato dal generale romano e triunviro di Cesare e Pompeo, Marco Licinio Crasso e l'esercito partico al comando dell'Eran Spahbod Surena, e si rivelò un disastro per le forze romane.

- Edessa venne annessa per la prima volta al termine delle campagne partiche di Traiano nel 114-117 ed ancora sotto Lucio Vero (nel 166) e Settimio Severo.


- Tigrane II di Armenia (140 a,c,  - 55 a.c.) strappò Media Atropatene, Corduene, Adiabene e la regione attorno a Nisibi ai Parti, instaurando una dinastia araba in Osroene.

- Osroene era dunque un antico regno della Mesopotamia, avente Edessa per capitale, indipendente o semi indipendente dal 132 a.c. al 244. Il territorio di questo regno, che corrispondeva all'alto corso dell'Eufrate, fu frequentemente il campo di battaglia delle potenze dell'Anatolia, della Persia, della Siria e dell'Armenia.

- Con la dissoluzione dell'Impero seleucide, il suo territorio fu spartito tra Repubblica romana e Parti: l'Osroene divenne stato vassallo dei Parti, sotto una dinastia di sovrani arabi (132 a.c.); molti dei sovrani si chiamavano Abgar o Manu, ed erano sceicchi arabi stanziati nelle città.


I Romani cercarono ripetutamente di riconquistare l'Osroena. Lo stesso nome "Osroene" poi deriva da Osroes, uno sceicco arabo che nel 120 a.c. contese ai Seleucidi il controllo della regione.

- Successivamente la regione passò sotto l'influenza romana a seguito della conquista di Lucio Afranio (console nel 60 a.c.), che partì dalla Corduene e invase la Mesopotamia settentrionale e, dopo aver attraversato il deserto, sconfisse gli arabi di Osroene con l'aiuto degli elleni di Carre.

- Abgar I firmò un trattato di pace con i Romani all'epoca di Gneo Pompeo Magno. In occasione della campagna di Marco Licinio Crasso contro i Parti (53 a.c.), egli fingeva di essere suo alleato, convincendolo a non avanzare sulla città greca di Seleucia sull'Eufrate,  attaccando invece direttamente Surena, per poi abbandonarlo nel corso della battaglia di Carre per passare dalla parte del re dei Parti Orode II.


- Intorno al 116, nelle campagne partiche di Traiano, il generale romano Lusio Quieto saccheggiò Edessa e pose fine all'indipendenza dell'Osroene. 

- Edessa divenne colonia romana sotto Caracalla (188 - 217) ma poi fu sede di importanti scontri tra Romani e Sasanidi nei secoli III-V secolo. L'indipendenza dello Stato terminò nel 214 circa; durante il regno di Caracalla la monarchia fu abolita dall'Impero romano e Osroene fu incorporata come provincia di frontiera, vicina agli imperi persiani con cui i Romani furono ripetutamente in guerra, e fu presa e ripresa più volte. 

Essendo provincia di frontiera, Edessa aveva una legione romana di stanza. La Legio III Parthica e il suo Castrum (base) potrebbero essere stati Rhesaina, Ras al aimma non è certo.


- Dopo la guerra contro i Parti di Marco Aurelio, i Romani costruirono dei forti e insediarono una guarnigione a Nisibi. L'Osroene cercò di ribellarsi ai Romani, ma nel 216 il re Abgar IX fu catturato ed esiliato a Roma, mentre la regione divenne una provincia romana.

- L'imperatore Decio (201 - 251) prese il controllo di Edessa facendone la base per le sue campagne contro i Sasanidi.

- Nel 249 Abgar Severo re di Edessa fu privato del suo regno dall'imperatore romano Filippo l'Arabo.


- Nel 260 nei suoi pressi fu combattuta una battaglia tra le armate romane e quelle sasanidi, al termine della quale l'imperatore romano Valeriano fu catturato dal "Re dei Re" Sapore I.

- In seguito alla riforma della tetrarchia operata dall'imperatore Diocleziano durante il suo regno (284-305), fece parte della diocesi d'Oriente e parte a sua volta della prefettura del pretorio d'Oriente.

- Nel 503, durante la guerra romano-sasanide del 502-506, Edessa fu inutilmente assediata dall'esercito del sovrano sasanide Kavad I.

VILLA DELLE AMAZZONI

IL GOVERNATORE

Secondo la Notitia Dignitatum della fine del IV secolo, era guidata da un governatore del rango di praeses, ed era anche la sede del dux Mesopotamiae, che aveva il rango di vir illustris e comandava verso il V secolo le seguenti unità:

- Equites Dalmatae Illyriciani, a Ganaba.
- Equites promoti Illyriciani, Callinico.
- Equites Mauri Illyriciani, Dabana.
- Equites promoti indigenae, Banasam
- Equites promoti indigenae, Sina Iudaeorum.
- Equites sagittarii indigenae, Oraba.
- Equites sagittarii indigenae, Thillazamana.
- Equites sagittarii indigenae Medianenses, Mediana.
- Equites primi Osrhoeni, Rasin.
- Praefectus legionis quartae Parthicae, Circesio, antica città dell'Osroene, oggi Buseira.
- (comando illeggibile, forse la Legio III Parthica), Apatna.
- Ala septima Valeria praelectorum, Thillacama.
- Ala prima Victoriae, Tovia - contra Bintha.
- Ala prima salutaria, Duodecimo constituta.
- Ala secunda Paflagonum, Thillafica.
- Ala prima Parthorum, Resaia.
- Ala prima nova Diocletiana, tra Thannurin e Horobam.
- Cohors prima Gaetulorum, Thillaamana.
- Cohors prima Eufratensis, Maratha.


LE MURA

LA FINE

Alla fine i due antagonisti, indebolitisi reciprocamente, furono sconfitti come l'Impero bizantino o inglobati come i Sasanidi dal nuovo impero arabo, ed Edessa declinò totalmente.

A Edessa rimase la sacra immagine acheropita, cioè "non fatta da mano umana", chiamata Mandylion, su cui era impresso un volto attribuito a Gesù, che rimase a fino al 943, quando i Bizantini la riscattarono in cambio di 200 prigionieri musulmani che valevano un patrimonio e la portarono a Costantinopoli.

Sottoposta a varie incursioni dagli Hamdanidi e delle truppe bizantine, Edessa fu possesso del capo dei Banu Numayr, fino al 1026, quando passò ai Califfi omayyadi. Occupata nel 1031 dai Bizantini che l’avevano assediata più volte, fu poi espugnata da Baldovino di Fiandra, che ne fece la sede del suo principato.


Acquistata dal bizantino Giorgio Maniace per 20 000 darischi, venne governata dai suoi successori e poi a ridosso della I crociata, dall'armeno Teodoro, che adottò Baldovino delle Fiandre, fratello di Goffredo di Buglione, giunto da poco coi suoi guerrieri.

Non sappiamo se il complotto che rovesciò Teodoro fosse ordito da Baldovino, ma il suo rapido subentrare alla guida di Edessa suscita sospetti. 

Edessa fu trasformata in contea e con Baldovino I, suo primo conte, costituì il primo degli Stati crociati. 

Cadde di nuovo sotto controllo islamico nel 1144 e la sua caduta provocò la II crociata. Nel 1637 fu occupata dai Turchi ottomani.



 I RESTI

La città attuale conserva avanzi del baluardo e del castello. Nella cittadella scoperti i resti di un tempio di Baal detto Trono di Nemrud e interessanti mosaici pavimentali (dal 2°-3° sec. al 6°), mentre i monumenti cristiani sono pressoché scomparsi: forse sul luogo dell’attuale moschea maggiore sorgeva la chiesa di S. Sofia, eretta da Giustiniano. Nel territorio di Edessa, in località Sumatar Harabesi, sono conservati importanti resti di un centro di culto sabeo dedicato al Dio della Luna Sin, vicino al quale sono state individuate tombe dei Signori di Arab.


BIBLIO

- Cassio Dione - Storia romana -
- Res Gestae Divi Saporis -
- Geoffrey Greatrex, Lieu, Samuel N. C. - Justinian's First Persian War and the Eternal Peace - The Roman Eastern Frontier and the Persian Wars - Routledge - 2002 - 
- Rubens Duval - Histoire politique, religieuse et littéraire d'Edesse jusqu'à la première croisade - Paris - 1892 -
- J. F. Healey, H. J. W. Drijvers - The Old Syriac Inscriptions of Edessa and Osrhoene: Texts, Translations, and Commentary - Brill Publishers - 1999 -
- M. A. R. College - The Parthians - 1967 -
- Theodor Mommsen - The History of Rome - libro V - 



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