Q. A. ADVENTO POSTUMIO AQUILINO - POSTUMIUS AQUILINUS



RITRATTO SCULTOREO DI ROMANO

Nome: Quintus Antistius Adventus Postumius Aquilinus
Nascita: metà anni 120, Thibilis
Morte: intorno al 180
Gens: Antistia
Moglie: Novia Crispia (CIL VIII, 1889)
Figli: Novo Antistio Burro e Lucio Antistio Burro console del 181.
Madre: Antonia Prisca
Professione: Legatus Legioni VI Ferrata (160 - 161) e II Adiutrix (165 - 167)
Consolato: 166
Legatus Augusti propraetore: Arabia (165 - 167), Germania Inferiore (170 - 171) e Britannia (173 - 176)


LE ORIGINI

Quinto Antistio Advento Postumio Aquilino, ovvero Quintus Antistius Adventus Postumius Aquilinus, (anno120/8 - ...), era un homo novus, non era aristocratico e veniva da Thibilis ( Sellaoua Announa nell'odierna Algeria), a metà strada tra Cirta e Ippona Regius, in Numidia. Dovette trasferirsi a Roma poco prima del 150.
Per le sue riconosciute abilità amministrative e militari ricoprì la carica di "quattuorvir viarum curandarum", fu uno dei membri del collegio dei "vigintiviri", i magistrati dei novizi, perlopiù figli di senatori, che venivano nominati ogni anno, poi quella di tribuno militare nella Legio I Minervia a Bonn, presumibilmente nel 151-152, iniziando poi la carriera senatoria come questore nella provincia di Macedonia. 
Divenne poi quaestor, cioè questore, un ufficio finanziario che Antistius ricopriva a Salonicco, il che gli permise di entrare in Senato. Secondo alcuni egli era di famiglia senatoriale, ma se così fosse stato non sarebbe stato citato nelle epigrafi come homo novus.
Successivamente Antistio fu incaricato di sovrintendere all'ordine equestre, il secondo ordine dell'élite romana, e successivamente divenne tribuno della plebe, a cui avevano accesso solo i plebei, tanto che si era dato il caso di patrizi che si fecero declassare a plebei per adire a questa carica pubblica. Per questa occupazione risiedette nella villa che doveva avere a Roma, avendo l'opportunità di visitare i suoi possedimenti algerini tra un lavoro e l'altro.
Successivamente chiese e ottenne la carica di assistente del governatore in Africa. Intorno al 155-157 risiedette infatti a Cartagine, dove assistette alla costruzione delle Terme Antonine, con mansioni che richiedevano competenza ma pure grande alacrità.

TERME ANTONINE DI CARTAGINE

LE ONORIFICENZE

Divenne infine legato nella provincia d'Africa e pretore. Come legatus legionis della VI Ferrata fu in Syria Palaestina e dal 162, come legatus della legio II Adiutrix, partecipò alla guerra partica, dove ricevette alte decorazioni militari. 
Tra queste la "coronis murali", una corona d'oro che veniva assegnata al legionario che per primo riusciva a salire sulle mura della città nemica e piantare lì lo stendardo dopo aver combattuto.  Ottenne pure come riconoscimento militare una "coronis vallari", un'orificenza militare di forma simbolica (lat. vallaris corona) che gli antichi Romani davano a chi per primo avesse forzato un vallo nemico.
Ma Antisio fu anche decorato con un' "aurea hastis puris", attribuite dai generali romani ai soldati, per aver salvato la vita a un concittadino, si trattava di una lancia in genere in argento, talvolta in oro:
"Per il suo impegno Rufus Helvius, soldato comune, si guadagnò l'onore di salvare la vita di un cittadino, e fu premiato da Apronio con un torques e una lancia. A questi l'imperatore aggiunse la corona civica, rammaricandosi che Apronio non si fosse avvalso del suo potere di proconsole per attribuire questa ulteriore onorificenza."
Inoltre conquistò "duobus tribus vexiillis", cioè strappò ai portainsegne di due tribù nemiche il loro vessillo di cui potè ornare la sua casa. Insomma fu prima un valoroso legionario e poi un abile generale che si conquistò la gloria senza introduzioni dalla sua gens, essendo lui un homo novus, privo di nobiltà e di gens famose.

GUERRE MARCOMANNICHE - COLONNA DI MARCO AURELIO

IL CONSOLE

Si ritiene che dal 165 al 167, Antistio fu governatore della Arabia Petraea (legatus Augusti pro praetore). In questa provincia è citato in una epigrafe di Bostra per un'onorificenza e in una a Gerasa per sua moglie. 

Nella prima epigrafe Antistio è indicato come "consul designatus", nella seconda come console; così si può supporre che abbia rivestito il suo consolato come suffectus, di incerta datazione, in absentia. Probabilmente l'anno fu il 166 (luglio-agosto). Antistio fu anche fetialis, probabilmente fin dal tempo del suo consolato.

Più tardi Antistio fu "curator operum locorumque publicorum", responsabile per l'edilizia pubblica a Roma. Come "legatus Augusti at praetenturam Italiae et Alpium expeditione Germanica" dovette respingere nell'Italia settentrionale delle tribù germaniche nel corso delle guerre marcomanniche. Dal 170 circa fu governatore della provincia Germania inferior e dal 173 al 176 della Britannia.



LA MORTE

Dopo di questo non vi sono più menzioni di questo generale abile e valoroso per cui si suppone che non fosse vissuto più a lungo di una sesssantina d'anni, evidentemente morto nel suo letto altrimenti, se fosse morto in battaglia, vi sarebbero state citazioni in merito.


BIBLIO

- Petrus Ekerman - Dissertatio academica de coronis Romanorum murali et vallari - 1763 -
- Maria Laura Astarita - Avidio Cassio - Roma - 1983 -


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