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LA CASA DI CICERONE - Lauro G. 1615 |
LA CASA DI CICERONE A ROMA
La casa di Cicerone sul Palatino si può localizzare sul lato Nord-Ovest del colle, presso il Clivus Victoriae in posizione panoramica (Dom. 100), tra la casa di Clodio e quella acquistata dal fratello Quinto nel 61, in un’area (a tratto obliquo nella piantina) andata distrutta nell’incendio del 64 d.C. e poi incorporata nella Domus Aurea. (Cf. ALLEN 1939; ALLEN 1940; CARANDINI 1986, 264; RICHARDSON 1992, 123; PAPI 1995, 203-204; HALES 2000.)
Nel 58 a.c. Cicerone è stato costretto all’esilio per aver condannato a morte senza processo i seguaci di Catilina. Di conseguenza la sua casa è stata confiscata.
La casa di Cicerone occupava due lotti. In quello più a sud-est era l’entrata. Lo immaginiamo composto dal quartiere dell’atrio, con dietro quello di un piccolo hortus o cortile.
Il cubiculum dell’oratore si trovava entrando a destra, visto che in una notte del 57 a.c. l’oratore aveva sentito russare Marco Claudio Marcello nell’unica casa annessa; quindi il cubiculum del russatore doveva trovarsi entrando in questa casa a sinistra.
Nel 58 a.c. Cicerone è stato costretto all’esilio per aver condannato a morte senza processo i seguaci di Catilina. Di conseguenza la sua casa è stata confiscata.
La casa di Cicerone occupava due lotti. In quello più a sud-est era l’entrata. Lo immaginiamo composto dal quartiere dell’atrio, con dietro quello di un piccolo hortus o cortile.
Il cubiculum dell’oratore si trovava entrando a destra, visto che in una notte del 57 a.c. l’oratore aveva sentito russare Marco Claudio Marcello nell’unica casa annessa; quindi il cubiculum del russatore doveva trovarsi entrando in questa casa a sinistra.
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AREA DELLA CASA DI CICERONE da CARANDINI 1986 |
La palaestra con triclinium e bibliothecae è stata allora distrutta, le colonne, recuperate da L. Calpurnio Pisone Cesonino.
Si sono salvati invece i conclavia dove era il balneum e probabilmente tutto il lotto dell’entrata, ormai a disposizione di Clodio, che nel frattempo aveva inglobato anche la porticus Catuli, dove era il culto di Fortuna huiusce diei.
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LA CASA DI CICERONE |
PALESTRA E AMBULATIO
La palaestra era ornata da una statua di Minerva (portata in seguito dall’oratore in Campidoglio): una Academia ateniese trasferita in Roma. La palestra era dotata probabilmente su un lato di due biblioteche, una greca e l’altra latina, affiancate al triclinium, come nella casa di Ortensio/Ottaviano e soprattutto come sarà nella dimora ricostruita di Cicerone.
La villa di Tusculum dell’oratore era dotata sia di una Academia che di un Lycaeum, probabilmente su due livelli, come i due giardini nella villa di Settefinestre (Carandini 1985). Sull’altro lato erano invece stanze contenenti un balneum con laconicum, la stanzetta per sudare.
Così la palaestra aveva un settore riservato a banchetti e alla vita dell’intelletto e un altro riservato alla vita sportiva e termale, come era conseguente in un gymnasium (ginnasio). Nella palaestra dell’ultima fase era un praticello o pratulus, con una statua di Platone e una panchina, da immaginarsi nella parte scoperta della palaestra.
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PLATONE |
Un’ambulatio/xystus, cioè uno spazio lungo e stretto per correre o passeggiare, era stata aggiunta sui due lati della casa, quelli liberi e con vista, parte della quale era posta al di sopra di un vicus tectus, lo stesso in cui probabilmente verrà ucciso Caligola (si veda l’Angolo 16).
L’ambulatio si affacciava nel lato lungo sulla casa 4 del fratello Quinto, con la quale aveva appunto un muro in comune, e su un hortus, situati entrambi a un livello inferiore (con un dislivello di m 7,5). All’hortus della pars inferior si poteva scendere probabilmente tramite una rampa, che poteva partire dall’ambulatio.
Il tufo naturale imminente, su cui erano state erette la palaestra e le sale, è stato allora scavato, lungo il limite del lotto, fino al livello del Vicus Huiusce Diei e lo spazio che ne è risultato è stato consacrato alla Libertas, alla quale viene eretta allora una statua, un altare e alcune stanze per il culto, tracce delle quali sono state rinvenute, consentendo in tal modo di identificare e ricostruire la casa dell’oratore.
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CICERONE |
CICERONE TORNA DALL'ESILIO
Nel 57 a.c. Cicerone torna dall’esilio, rientra in possesso della casa e riceve 2 milioni di sesterzi per l’indispensabile ripristino. L’area della Libertas viene sconsacrata e viene trasformata in un balneum, dotato di laconicum rettangolare per sudare e di sale scaldate e altri spazi coperti a volte. Tutti questi spazi erano destinati a sostenere la nuova palaestra, le sue nuove sale corrispondono a quelle scaldate sottostanti.
I conclavia già andati a Clodio sono ora tornati in possesso dell’oratore (privati si può pensare di ogni attrezzatura balneare, ormai prevista al piano inferiore).
Nel frattempo la porticus Catuli (lotto 9), inglobata anch’essa nella casa di Clodio, era stata "restituta", restituita cioè al culto pubblico e questi lavori di ripristino erano terminati nel 54 a.c. Tra le sale aperte sulla palaestra era al centro un triclinium, probabilmente affiancato da due bibliothecae, una greca e l’altra latina.
È nell’ambulatio e nella palaestra, dotata di statua di Platone, praticello e panchina, che Cicerone ha ambientato la sua opera Brutus (46 a.c.). Nel 45 a.c. muoiono la figlia Tullia e il suo bambino e Cicerone, disperato, abbandona la casa.
Nel 43 a.c., prima di venire proscritto e ucciso, l’oratore aveva fantasticato di recarsi nella casa di Ottaviano e lì di suicidarsi sul focolare per attirarvi il demone della vendetta. Questa casa si trovava subito al di sotto dell’hortus dell’oratore accolto nella pars inferior della sua casa.
(ANDREA CARANDINI)
MONOGRAFIE DI CARANDINI
- Ricerche sullo stile e la cronologia dei mosaici della villa di Piazza Armerina - Erma di Bretschneider Roma - 1964 -
- Vibia Sabina. La funzione politica, l'iconografia dell'Augusta e il problema del classicismo adrianeo, - Olschki - Firenze - 1969 -
- La nascita di Roma. Dèi, Lari, eroi e uomini all'alba di una civiltà - Einaudi -Torino - 1997 -
- Palatino, Velia e Sacra via. Paesaggi urbani attraverso il tempo - Quaderni di Workshop di Archeologia Classica» 1 - Fabrizio Serra Editore - Pisa-Roma - 2004 -
- Remo e Romolo. Dai rioni dei Quiriti alla città dei Romani (775/750 – 700/675 a.C.) - Torino - Einaudi - 2006 -
- Roma. Il primo giorno - Roma-Bari . Laterza - 2007 -
- Le case del potere nell'antica Roma - Laterza - Roma-Bari - 2010 -
- Re Tarquinio e il divino bastardo. Storia della dinastia segreta che rifondò Roma - Rizzoli - Milano - 2010 -
- Res publica. Come Bruto cacciò l'ultimo re di Roma - Rizzoli - Milano - 2011 -
- La fondazione di Roma raccontata da Andrea Carandini - Roma-Bari - Laterza - 2011 -
- La Roma di Augusto in 100 monumenti - Novara - UTET - 2014 -
- Il fuoco sacro di Roma. Vesta, Romolo, Enea - Roma-Bari - Laterza - 2015 -
- Giove custode di Roma. Il Dio che difende la città - Novara, UTET - 2016 -
- Angoli di Roma. Guida inconsueta alla città antica - Roma-Bari - Laterza - 2016 -
- Io, Agrippina - Roma-Bari - Laterza - 2018 -
- Adriano - Roma e Atene - Novara - UTET - 2019 -
- Antonino Pio e Marco Aurelio. Maestro e allievo all'apice dell'impero - Rizzoli - 2020 -

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