ZIPPORI - TZIPORI (Israele)



LA MONNA LISA DI ZIPPORI

Seffori o Zippori ( in greco Diokaisáreia; in latino: Diocaesarea, Saffuriya o Suffurriye) è una città israeliana della Galilea centrale, a 6 km dal comune di Nazaret, un centro con superbi resti romani, ma
con una storia e un'architettura in cui si individuano influenze, in ordine di tempo; assire, ellenistiche, giudee, babilonesi, romane, bizantine, islamiche, crociate, arabe e ottomane.

Tra le strutture più importanti vi sono tuttavia: un teatro romano, due chiese paleocristiane, una fortezza crociata restaurata nel XVIII secolo e soprattutto 40 mosaici romani. Non è certa l'età della fondazione di Zippori, però si sa che esisteva già nel VII secolo a.c., quando venne fortificata dagli Assiri; divenendo poi un centro amministrativo babilonese, ellenistico e persiano, quando prese il nome di Sepphoris.

Nel 104 a.c. le tribù degli Asmonei, che avevano già conquistato gran parte della zona, segnò l'inizio del regno di Giudea. Infatti assoggettarono la città, sotto Alessandro Ianneo o Aristobulo I. Il nome di Sepphoris venne cambiato in Tzippori, probabilmente derivato dall'ebraico tsippor, "uccello", in quanto la città permetteva di controllare la zona dall'alto, ma la deduzione è un po' azzardata.

Con la costruzione di un teatro alla greca da 5.000 posti, Erode Antipa ne farà la capitale del suo regno dove si parlava ancora il greco alessandrino imposto da Alessandro Magno dopo la conquista palestinese del 331 a.c. 

Mattatia Antigono, figlio del re di Giudea Aristobulo II, deposto da Pompeo nel 63 a.c., dopo aver suscitato una rivolta contro Erode il Grande, con l'aiuto dei Parti riuscì a salire sul trono nel 40 ma i Romani lo assediarono in Gerusalemme e, catturatolo, lo uccisero nel 37 e Xippori passerà sotto il dominio romano.

Dopo la morte di Erode nel 4 a.c., gli abitanti della città, per lo più Ebrei, si ribellarono ai romani che inviarono il governatore della Siria, Publio Quintilio Varo (quello che perderà se stesso e le sue legioni a Teutoburgo), che distrusse completamente la città e ridusse in schiavitù gran parte della popolazione.

Il figlio di Erode il Grande, Erode Antipa, nominato tetrarca nell'anno 1 d.c., fece ricostruire la città e le cambiò il nome in Autocratis. Nella I guerra giudaica contro i Romani del 66, gli abitanti per volere del tetrarca accolsero il generale Tito Flavio Vespasiano nel 67, che risparmiò la città insieme assieme a Tiberiade.


Poco prima della III Guerra Giudaica, nella rivolta di Bar Kokhba, il nome della città divenne Diocaesarea, in onore di Zeus e dell'imperatore romano. Dopo la rivolta (132-135) molti Ebrei si trasferirono a Diocaesarea, facendone il centro della vita religiosa della Galilea.

Nei secoli successivi, Diocaesarea accolse Judah haNasi, uno degli autori della Mishnah (un seguitissimo commento della Torah) e, per breve tempo, il Sinedrio, il principale tribunale religioso ebraico. Prosperarono i commerci e la città si arricchì.

CARTINA DEL PARCO ARCHEOLOGICO
(INGRANDIBILE)
Nel 351 scoppiò di nuovo una rivolta ebraica contro i Romani che iniziò a Diocesarea con l'assalto notturno alla guarnigione romana, che venne distrutta, il che permise agli Ebrei di procurarsi le armi e poi, in preda al fanatismo, uccisero gli abitanti di etnicità diversa, come gli Elleni e i Samaritani.

 Costanzo Gallo, cesare d'Oriente, inviò il suo magister equitum Ursicino a sedare la rivolta uccidendo molte migliaia di rivoltosi, anche troppo giovani per portare le armi, e poi le città ribelli di Diocesarea, Tiberiade e Diospoli furono rase al suolo.

Nel 363 Diocaesarea venne distrutta da un terremoto, ma ricostruita subito dopo grazie all'aiuto dei romani, mantenendo la sua importanza all'interno della comunità ebraica della Galilea. Ebrei e Romani pagani e pure cristiani convissero pacificamente.




FRAMMENTI DI AFFRESCO ROMANO

Centinaia di frammenti di un affresco di epoca romana sono stati ritrovati a Seffori o Zippori, in Galilea. La scoperta è stata effettuata questa estate: gli affreschi decoravano un edificio monumentale del II secolo dell'era volgare, collocato a nord del decumano (la strada colonnata che divideva da est a ovest la città, e che giungeva fino ai piedi dell'Acropoli). 

I manufatti indicano che si trattava di un importante edificio pubblico, ma la sua funzione non è ancora chiara: si estendeva per una vasta area. Al centro vi erano un cortile pavimentato in pietra e un portico laterale decorato. 

A nord e a ovest del cortile si sono ritrovati depositi e cisterne d'acqua. Fu smantellato nel III secolo, per motivi ancora non chiari, e sostituito da un altro edificio più grande. Retro di una tigre con coda, secondo secolo dell'era volgare. 


I frammenti provenivano da un'unica area, probabilmente appartenevano a una delle stanze. Sono variegati e decorati con diversi colori: presentano motivi geometrici (guilloché), motivi floreali, ecc. Particolarmente importanti la testa di un leone, quella di un animale cornuto (probabilmente un toro), un uccello, una tigre. Almeno un frammento comprende un uomo con una clava.

La popolazione di Zippori crebbe solo dopo la Prima Guerra Giudaica, ad indicare un cambiamento da parte degli Ebrei della Galilea verso Roma e la sua cultura. La città ottenne pure lo status di polis. I ritrovamenti sono di grande importanza per l'epoca, non esistendo di simili presso altri siti israeliani dello stesso periodo.

Link: AlphaGalileo via Hebrew University of Jerusalem

MOSAICO DELLO ZODIACO

TRE ISCRIZIONI

Scoperte tre iscrizioni sulla pietra di 1700 anni fa presso il cimitero occidentale a Zippori (anche Seffori), in Israele. In esse vi sarebbero indicazioni relative a importanti rabbini locali nella tarda epoca romana. Zippori fu la prima capitale della Galilea durante gli Asmonei, fino al primo secolo d.c.,

In particolare, delle tre iscrizioni in Aramaico e Greco sarebbero le due in Aramaico a riferirsi a individui identificati come importanti rabbini, e a darci un'idea della vita all'epoca. Ad uno di loro si fa riferimento con l'indicazione della provenienza da Tiberiade: è perciò possibile che da diverse parti della Galilea ci si facesse seppellire qui, o semplicemente che l'individuo si trovasse a Zippori al momento della morte. Il cimitero fu attivo tra il secondo e il quarto secolo d.c. Finora si sono ritrovate 17 iscrizioni funerarie, la maggior parte delle quali in Aramaico.

Link: - Israel Ministry of Foreign Affairs; Israel Antiquities Authority; The Times of Israel; Haaretz; Live Science; The Jerusalem Post -


BIBLIO

- Sepphoris, Virtual Religion Network
- Zippori, The Department for Zionist Education, The Jewish Agency for Israel - 2006 -
- Diocaesarea, York University, Canada.
- Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, III, 2.4.
- Giovanni Magnani, Religione e religioni: il monoteismo, Editrice Pontificia Università Gregoriana, 2001



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