SOTTO SANTA CROCE IN GERUSALEMME



SANTA CROCE IN GERUSALEMME

La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme venne edificata a partire dal IV secolo presso il Palazzo del Sessorium, residenza di Sant'Elena, la madre dell'imperatore Costantino, nei pressi del Laterano. Venne costruita sulle rovine di una villa imperiale denominata Horti Variani ad Spem Veterem, iniziata da Settimio Severo (Lucius Septimius Severus Augustus; 146 – 211) e terminata da Eliogabalo (Marcus Aurelius Antoninus Augustus; 203 - 222) nel III secolo. 

La zona era suburbana, ma vicina al Foro e ben fornita dall'acqua di ben otto acquedotti, per cui verso la metà del I sec. a.c. divenne una zona residenziale di pregio, con molte domus lussuose databili fino al IV secolo.

Con la fine dell'impero la zona, divenuta periferica, attraversò secoli di spopolamento, e attorno al complesso basilica-convento di Santa Croce, i ruderi delle costruzioni minori finirono interrati o sopraffatti da vigne o da incolti, come si vede nella pianta del Bufalini del 1551.



Di questa villa facevano parte:

- L'Anfiteatro Castrense, o "anfiteatro di corte", legato al Palazzo Sessoriano (o Sessorium), di cui faceva parte anche l'edificio su cui oggi sorge la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Fu costruito probabilmente insieme al resto del complesso residenziale imperiale all'epoca di Eliogabalo e restò in uso fino alla costruzione delle Mura aureliane (edificate da Aureliano tra il 270 e il 275), che lo tagliarono a metà e lo trasformarono in bastione avanzato, tramite la tamponatura degli archi della facciata.

Il Circo Variano, In origine lungo 630 m e largo 125 m, superava il Circo Massimo di almeno 9 m, venne poi ridotto a 565 m, era comunque uno dei circhi più grandi, più grande del circo di Massenzio. Sulla spina del circo era collocato l'obelisco di Antinoo, fatto trasportare dall'Egitto da Adriano ed eretto sulla via Labicana in onore dell'amante dell'imperatore. Eliogabalo fece ricollocare l'obelisco nel proprio circo; oggi si trova sul Pincio.

La parte occidentale del circo, il lato della partenza, è stato ritrovato all'interno delle mura, mentre il lato orientale incurvato si trovava all'altezza di via Alcamo; il lato settentrionale del circo ha fornito poi il sostegno per l'ultimo tratto dell'Acqua Felice.

S. ELENA - IN REALTA' STATUA ROMANA RIADATTATA CON UNA CROCE

- Le Terme Eleniane (così chiamate dopo il restauro eseguito dall'imperatrice Elena)

- Un nucleo residenziale, Palazzo Sessorio, nel quale erano una grande sala (in seguito usata per la costruzione di Santa Croce in Gerusalemme) e un'aula absidata.

- I giardini dell'Antica Speranza, Horti Spei Veteris, che offrivano un’oasi di verde ricca di statue mosaici e fontane. Era in questi giardini che si celebrava il culto ed i sacrifici al nuovo Dio importato da Efeso da Eliogabalo.

- Il santuario dell'Antica Speranza chiudeva il lato sud dei giardini. Un tempo il suo tempio si trovava accanto a Porta Maggiore.

Il tempio di Venere e Cupido «Nella vigna stessa è l'avanzo di un'abside, che per la sua mole mostra aver fatto parte di un grandioso edificio, del quale altro non resta che questa gran nicchia, e due pezzi di muro laterali, essendo stato demolito il resto per impiegare i materiali nella facciata della suddetta basilica. Fu creduto un tempio dedicato a Venere e Cupido, per essere stata trovata ivi dappresso una statua di Venere con Cupido ai piedi, che oggi si vede nel museo Vaticano: ma essendosi riconosciuto esser questa il ritratto della moglie di Alessandro Severo in forma di Venere, sembra che non vi siano argomenti sufficienti per dichiararlo un tempio di Venere e Cupido: d'altronde le parti di questa fabbrica sono tutt'altre che quelle di un tempio, e piuttosto direbbonsi di una sala o basilica e forse tale era il Sessorio che dagli scrittori ecclesiastici e dallo scoliaste di Orazio si pone in queste vicinanze
(Antonio Nibby)

- Sull’altro lato dell’Acqua Claudia si ergevano parecchie e ricche tombe di famiglie famose, come i Casonii, i Plotii e i Clodii.

LA POSIZIONE


HORTI SPEI VETERIS - HORTI VARIANI

Gli Horti Spei Veteris (successivamente Horti Variani) erano un'area del colle Esquilino appartenente, nella suddivisione augustea, alla Regio V Esquiliae, della quale costituiva la propaggine sud-est. Si trovavano presso la Porta Prenestina (Porta Maggiore) dove si biforcavano nella Via Labicana e nella Via Prenestina.

La villa venne privata di alcune sue parti dalla costruzione delle Mura Aureliane nel 272; all'inizio del IV secolo. il palazzo fu scelto come residenza da Elena, madre di Costantino, con il nome di Palazzo Sessoriano. Per sua iniziativa venne trasformata in basilica cristiana la grande aula rettangolare, originariamente coperta da un soffitto piano, illuminata da venti finestre collocate cinque su ogni lato e con pregevole decorazione marmorea nel registro inferiore.

Il nome Sessoriano viene da latino sedeo, da cui "siedo" e “sessione”, poiché nel tardo impero vi si riuniva il consiglio imperiale. Invece il nome Horti Spei Veteris proviene da un tempio repubblicano alla Dea Spes (Speranza) edificato nel 477 a.c. dopo la vittoria sui Veienti nella battaglia del Cremera. La parola Vetus distingueva il tempio vecchio da quello nuovo del III sec. a.c. nel Foro Olitorio, al tempo della I Guerra Punica.


RESTI DEL SESSORIO INIZIO '900

Gli Horti Spei Veteris vennero inclusi nel demanio imperiale da Settimio Severo (146 – 211), che edificò la prima residenza imperiale nella zona. Il nome Horti Variani si deve all'estensione del demanio imperiale sui altri terreni appartenenti a Sesto Vario Marcello, padre del futuro imperatore Elagabalo (203 -222). 

Già Caracalla (188 - 217), comunque, negli Horti Variani aveva impiantato il suo circo; alla morte di Elagabalo la villa restò nel demanio imperiale, ma il suo assetto venne profondamente cambiato fino alla costruzione, tra il 271 e il 275, delle Mura Aureliane, che l'interruppero tagliando fuori il Circo Variano, e inglobando l'Anfiteatro Castrense.

L'Historia Augusta mostra Elagabalo alla fine del 221 mentre dispone, nel Palazzo del Sessorium, l'assassinio di Alessandro Severo (ordine che susciterà l'insubordinazione della Guardia pretoriana) e come l'ordine gli costerà il trono e la vita.

LA BASILICA NEL 1820


ELENA AUGUSTA

Nel 330 Costantino spostò la capitale a Bisanzio (Costantinopoli). A Roma lasciò a rappresentarlo la madre, Elena Augusta che tanto amava ma che non rivide mai più. All'inizio del IV secolo nasce così il vero e proprio palazzo imperiale, e il potere della religione cristiana di Roma, ancora capitale dell'impero d'occidente.

In questo periodo venne costruita la basilica civile (un tempo considerata erroneamente Tempio di Venere e Cupidine), trasformando un atrio degli Horti Variani in luogo di culto da cui si sviluppò la basilica di Santa Croce in Gerusalemme). Poi avvenne la ricostruzione delle preesistenti terme pubbliche rinominate per ciò Terme Eleniane, e, a ridosso dell'acquedotto, di una zona residenziale destinata a membri della corte (le domus costantiniane scavate tra il 1996 e il 2008).

Con la fine dell'impero la zona, divenuta periferica, attraversò secoli di spopolamento, e attorno al complesso basilica-convento di Santa Croce, i ruderi delle costruzioni minori finirono interrati o sopraffatti da vigne o da incolti, come si vede nella pianta del Bufalini del 1551.



BIBLIO

- Luigi Canina - Indicazione topografica di Roma antica distribuita nelle XIV regioni - Roma - 1841 - 
- Antonio Nibby - Itinerario di Roma e delle sue Vicinanze - Roma - 1844 -
- E. Borgia, D. Colli, S. Palladino, C. Paterna - Horti Spei Veteris e Palatium Sessorianum: nuove acquisizioni da interventi urbani - 2008 - 
- Giovan Battista Piranesi - Il ritorno degli antichi - Il tempio di Venere e Cupido - Loecher editore -
- Sergio Palladino - Le Terme di Elena a Roma: nuove acquisizioni in M. J. Peréx Agorreta, C. M. Escorza, C. Fernández Ochoa et al. - I Congreso Peninsular. Actas. Arnedillo (La Rioja) - 1996 - Madrid -



1 comment:

Michele M. ha detto...

Emozionante vedere le reliquie della passione; tra queste un frammento della vera croce di Cristo trovata da Sant'Elena identificata grazie a un prodigio : al passaggio di un corteo funebre il morto resuscita al contatto con la vera croce.

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