SOTTO SANTA PUDENZIANA



SANTA PUDENZIANA

La basilica di Santa Pudenziana, sorella di santa Prassede e figlia del senatore romano Pudente, situata in via Urbana (l'antico vicus Patricius) nel rione Monti, risale al V secolo, ed è la chiesa nazionale dei Filippini.

La chiesa sarebbe stata costruita sulla domus del senatore Pudente, che si trova nove metri sotto la basilica. Pudente, con le sue due figlie Pudenziana e Prassede, sarebbe stato convertito dall'apostolo Pietro che avrebbe dimorato sette anni nell'abitazione dell'amico.

In realtà lavori di restauro degli anni quaranta mostrarono che le strutture della chiesa farebbero parte delle Terme di Novato del II secolo, un secolo dopo l'arrivo di Pietro, e la trasformazione delle terme in una chiesa sarebbe avvenuta alla fine del IV secolo, sotto il pontificato di papa Siricio. 

Il nome di S. Pudentiana e di s. Prassede martiri romane vennero venerate dai pellegrini nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria e menzionate nel ‘Kalendarium Vaticanum’ della basilica di s. Pietro del XII secolo. La loro vita è raccontata nei ‘Leggendari’ o ‘Passionari’ romani, composti intorno al V-VI sec. racconti delle vite e delle sofferenze dei santi martiri.

Il mosaico dell'abside, raffigurante Cristo circondato dagli apostoli, risale a circa il 390. Una parte del mosaico fu distrutta durante la ristrutturazione di Francesco Capriani detto il Volterra, che sacrificarono parte della zona inferiore intaccando le figure di alcuni apostoli, e forse un Agnus Dei riportato da alcuni disegni cinquecenteschi.

La facciata della chiesa fu restaurata nel 1870 dal cardinale titolare Lucien-Louis-Joseph-Napoléon Bonaparte, nipote di Napoleone. Il campanile romanico è dell' XIII secolo. Originariamente a tre navate, fu ristrutturata a navata unica nel 1588 da Francesco Capriani detto il Volterra. La cupola  del Capriani, è affrescata da Niccolò Circignani detto il Pomarancio. Nell'interno lavori di Bernardino Nocchi, Giovanni Battista Della Porta, Achille Tamburini, Lazzaro Baldi e Carlo Maderno.



IL RACCONTO

Pastore, prete di Roma, scrive a Timoteo discepolo di s. Paolo, che Pudente ‘amico degli Apostoli’, dopo la morte di genitori e moglie, aveva trasformato la sua casa in una chiesa con l’aiuto dello stesso Pastore.

Poi Pudente muore lasciando quattro figli, due maschi Timoteo e Novato e due femmine Pudenziana e Prassede. Le due donne con l’accordo del prete Pastore e del papa Pio I (140-155), costruiscono un battistero nella chiesa, convertendo e amministrando il battesimo ai numerosi domestici e a molti pagani. Le donne impartiscono il battesimo ai cristiani? E quando mai? San Paolo proibisce alle donne addirittura di parlare in chiesa! 

Comunque il papa visita spesso la chiesa e i fedeli, celebrando la Messa per le loro intenzioni. E a che titolo concede un così alto onore? Non si sa.

Pudenziana (Potentiana) muore all’età di sedici anni, forse martire e viene sepolta presso il padre Pudente, nel cimitero di Priscilla, sulla via Salaria. Dopo un certo tempo, anche il fratello Novato si ammala e prima di morire dona i suoi beni a Prassede, a Pastore e al papa Pio I che chiedono
all’altro fratello Timoteo, di approvare la donazione ricevuta e Timoteo approva.

Allora Prassede chiede al papa Pio I, di edificare una chiesa nelle terme di Novato ‘in vico Patricius’, il papa acconsente intitolandola alla beata vergine Pudenziana (Potentiana). Due anni dopo scoppia un’altra persecuzione e Prassede nasconde nella sua chiesa molti cristiani. 

L’imperatore Antonino Pio (138-161) informato dai delatori, ne arresta e condanna a morte molti, compreso il prete Semetrius. Prassede addolorata, ottiene di morire martire anche lei qualche giorno dopo, venendo sepolta accanto al padre Pudente e alla sorella Pudenziana. 

Il racconto delle ‘Gesta’ delle due sante è pura fantasia, nell'817 il papa Pasquale I fece trasferire i corpi di 2300 martiri dalle catacombe o cimiteri, all’interno della città, per preservarli dalle devastazioni e sacrilegi già verificatesi durante le invasioni dei Longobardi, e le reliquie furono distribuite nelle varie chiese di Roma. Ma quali reliquie? Dopo 6 secoli di quei corpi non c'era nemmeno la polvere delle ossa!

Il corpo di s. Pudenziana (Potentiana) venne traslato sotto l’altare maggiore e la chiesa portava il nome del fondatore Pudente (Ecclesiae Pudentiana); dal  1600 diventa chiesa di S. Pudenziana, e le reliquie di s. Prassede riposano nella chiesa, insieme ad alcune della sorella e di altri martiri (spesso le reliquie venivano fatte a pezzi per farne donativi ad altre chiese in quanto portavano i soldi dei fedeli), raccolte nella cripta. 

Una delle più antiche rappresentazioni delle due sante sorelle è un affresco del IX secolo ritrovato nel 1891 nella chiesa Pudenziana, che le raffigura insieme a s. Pietro. 

Mosaico dell'abside

Nel mosaico dell'abside le figure compaiono davanti a un'esedra porticata, dietro cui si intravedono gli edifici di una città, forse Gerusalemme, di cui si intravedono le chiese costruite da Costantino I, visto la croce ricoperta di gemme che, secondo la tradizione, sarebbe stata fatta erigere dall'imperatore Teodosio II, nel 416, alla sommità del Calvario, in ricordo di una miracolosa apparizione della croce.

Accanto alla Croce si erigono i quattro Viventi dell'Apocalisse (l'angelo, il toro, il leone e l'aquila), in realtà i quattro elementi di acqua, terra, sole e aria di cui si riteneva fosse costituito il mondo, riferiti non si sa come poi ai 4 evangelisti.


LE TERME NOVAZIANE  

" Nella parte postica della chiesa restano ancora antichissime costruzioni di bella opera laterizia probabilmente avanzo delle terme di Timoteo". 
(Mariano Armellini 1891)

"Con albero genalogico si prova che Novato e Timoteo non erano fratelli delle SS. VV. Pudenziana e Prassede. Si mostrano le terme di Novato irrigate dalla Marcia."
(Alberto Cassio, Corso dell'Acque Antiche - 1757)

L'attuale Chiesa di Santa Pudenziana è infatti una delle sale delle terme Novatiane. Su questo spazio si sono sovrapposte, ad iniziare dal II secolo a.c. numerose costruzioni e da ultimo, chiesa a parte, l'edificio termale fatto costruire da Novato e Timoteo, membri di una potente e ricca famiglia romana. Alcune strutture delle terme peraltro coincidono con quelle della chiesa.

SANGUE EUCARISTICO


IL MIRACOLO EUCARISTICO DI S. PUDENZIANA

I MIRACOLO

Il miracolo eucaristico di Roma sarebbe avvenuto nell'anno 595, durante una messa celebrata da papa Gregorio Magno nella basilica di Santa Pudenziana, le specie del pane si sarebbero mutate in carne e in sangue, un vero orrore.

Anche se la reliquia di questo miracolo eucaristico è custodita nel monastero benedettino di Andechs, in Germania, l'episodio si svolse però, come documentato nella Vita Beati Gregorii Papae (scritta nel 787 da Paolo Diacono), durante una messa celebrata dal papa Gregorio I, detto Gregorio Magno, nella basilica di Santa Pudenziana a Roma.

Durante la celebrazione eucaristica il papa, testimone diretto dei fatti, si accorse che una donna, al momento della comunione, rideva, in quanto non credeva nella reale presenza di Cristo nell'eucaristia. Il pontefice si rifiutò di comunicarla e invocò Gesù perché la illuminasse: subito dopo le specie eucaristiche si sarebbero trasformate in carne e sangue, e la donna si sarebbe inginocchiata piangendo.



II MIRACOLO

In un'altra narrazione analoga si riferisce di un sacerdote il quale, non credendo alla presenza di Gesù nell'eucaristia, e avendo lasciato cadere inavvertitamente l'ostia consacrata, avrebbe visto formarsi sul pavimento l'impronta della particola e una macchia di sangue, tuttora visibili sui gradini della cappella Caetani della stessa chiesa

Infatti nei gradini dell’altare della Cappella Caetani, costruita dalla famiglia Caetani, ancora oggi si trova l’impronta e la macchia di Sangue lasciata da un’Ostia caduta ad un sacerdote mentre celebrava la Messa.

L’uomo era in quell'epoca assalito dai dubbi circa la reale presenza di Gesù nelle specie consacrate e subito dopo aver consacrato l’Ostia, inavvertitamente la fece cadere sul pavimento in cui rimase il segno dell’impronta della Particola.

I RESTI DELLE TERME SOTTO LA CHIESA


EFEMERIDI LETTERARIE DI ROMA 1779

"... l'opinione che le medesime fossero erette da Novato e Timoteo fratelli di S. Pudenziana e S. Prassede, epperò posteriormente al tempo in cui si pretende che la loro avola S. Priscilla seniore ne convertisse i sotterranei ad uso di cimiterio sacro... ma all'epoca della costruzione delle terme Novaziane ove dall'esame stesso dell'iscrizione sopra di cui si pretende di stabilire il cimiterio controverso, riguardo alle terme egli rende molto verisimile l'opinione che le medesime fossero erette da Novato e Timoteo fratelli di S Pudenziana e S Prassede epperò posteriormente al tempo in cui si pretende che la loro avola S Priscilla seniore ne convertisse i sotterranei ad uso di cimiterio sacro.

I RESTI DELLE TERME
E' possibile che il "Titolo di S. Pudenziana" della nostra Basilica, istituito dal Papa Damaso alla fine del IV secolo, istituzione di cui esistono indubbi documenti storici, le derivi dalla corruzione del nome della originaria domus ecclesiae posta in quel luogo - cioè una delle prime "chiese domestiche" istituite nelle case di famiglie cristiane delle origini - nota come Titulus Pudentis.

Essa sarebbe stata eretta da Papa Pio I nel 145 d.c., per volontà delle figlie Pudenziana e Prassede, nella casa lasciata loro in eredità dal padre Pudente, membro della potente famiglia degli Acilii Glabriones, in ricordo dell'ospitalità che ivi fu data a San Pietro, intorno al 70 d.c per diversi anni, e a San Paolo, che cita Pudente al termine della sua II Lettera a Timoteo.

Venendo poi all'iscrizione la quale fa menzione di 3000 martiri fatti seppellire da S. Pudenziana nel cimiterio di Priscilla a tempi dell'Imperatore Antonino fa egli vedere che atteso il tempo della morte di S Pudenziana, accaduta l' anno del Signore 150 ed attesa l'età di 16 anni in cui morì, di altro Imperatore non può parlare l'iscrizione che di Antonino Pio. 

Ora egli è certo, dice il nostro Autore, che regnando questo Imperatore i Cristiani non soffrirono veruna persecuzione e sicuramente veruna tale da somministrare 3000 martiri ad una verginella di 16 anni.

Conclude da tutto ciò il Sig de Levis che solamente dopo le irruzioni de Barbari in quella totale sovversione delle antiche a leggi e costumanze le terme Novaziane, derelitte e dimenticate siano state convertite ad uso di cimiterio de martiri, e che solo per errore, e per l'ignoranza de' tempi siasi potuto dire nell'iscrizione, che il cimiterio fosse stato eretto da Priscilla, e che contenesse le reliquie di 3000 cristiani martirizzati sotto l'impero di Antonino."


Filippo Coarelli - Guide Archeologiche Laterza - "ROMA"

"L'esistenza di alcune chiese di origine molto antica, e l'attribuzione a questa zona di un grosso frammento della pianta marmorea severiana rendono oggi possibile una sufficiente conoscenza della pendice orientale del Viminale, nel tratto che confinava con la V regione (e non con la IV, come si riteneva): lungo cioè il vicus Patricius, l'attuale via Urbana.

II gruppo di resti più consistente ancora visibile è quello sottostante alla chiesa di Santa Pudenziana. Qui una pia leggenda poneva il palazzo di Pudente, un membro della potente famiglia degli Acilii Glabriones, che avrebbe ospitato San Pietro nel corso del suo soggiorno a Roma. I figli di Pudente, Novato e Timoteo, avrebbero sostituito alla casa un edificio termale, che avrebbe assunto il nome di Thermae Novatianae o Thimotinae.

E' chiaro che il dato storico, confermato del resto dagli scavi, è costituito proprio dall'esistenza in questi paraggi di uno stabilimento termale privato, che fu in seguito occupato, molto precocemente, da un titulus cristiano."

 
BIBLIO

- Padre Domenica Marra (rettore della basilica) - Bolsena e le Sacre Pietre bagnate dal sangue - Tv2000 - Indagine ai confini del sacro - 2015 -
- Luigi Garlaschelli - Amido ed emoglobina: il miracolo di Bolsena - in La Chimica e l'Industria, vol. 1201 - 1998 -
- Andrea Lazzarini - Il miracolo di Bolsena. Testimonianze e documenti dei secc. XIII e XIV - Roma - Storia e Letteratura - 1952 -
- Vestigi delle Terme Novaziane, o sia dei Bagni Caldi di Novato - ed. Salmon - Roma - 1759 -
Filippo Gentili, Il miracolo eucaristico di Bolsena, Torino, Elledici, 2006
- Silvano Fuso - Pinocchio e la scienza. Come difendersi da false credenze e da bufale scientifiche - Bari - Edizioni Dedalo - 2006 -
- Maurizio Magnani - Spiegare i miracoli. Interpretazione critica di prodigi e guarigioni miracolose - Bari - Edizioni Dedalo - 2005 -



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