THURII (Città scomparse)




La città di Thurii, o Turi, chiamata Thurium da alcuni scrittori latini, e per un certo tempo anche Copia e Copiae (probabilmente in onore della Dea Copia) era una città della Magna Grecia, cioè del territorio formato dalle zone costiere dell'Italia meridionale nelle regioni di Calabria, Puglia, Basilicata e Campania, all'epoca ampiamente popolate da coloni greci.

Thurii era situata sul golfo di Taranto, a breve distanza dal sito di Sibari, un tempo importante città tra due fiumi, il Crathis o Crati o Cratere e il Sybaris oggi Coscile. Le rovine di Thurii si presuppongono siano nel parco archeologico di Sibari, non lontano dall'attuale Sibari in provincia di Cosenza, Calabria, Si presuppongono perchè non si è ancora scavato a sufficienza per stabilirne l'esatta locazione.

Thurii era un'antica colonia greca e fondata da coloni di Atene e Sibari nel 443 a.c. lo scrittore latino Giustino del II secolo narra che secondo la tradizione la città di Thurii fu costruita da Filottete, l'eroe greco, famoso arciere che partecipò alla guerra di Troia. Giustino narra che il monumento in suo onore stava lì anche ai suoi giorni, così come le frecce di Ercole che erano state deposte nel tempio di Apollo.

Il sito di quella città era rimasto desolato per ben 58 anni dopo la sua distruzione da parte dei Crotoniati. finchè, nel 452 a.c., alcuni sibariti esuli e dei loro discendenti tentarono di ristabilirsi sul posto, sotto la guida di alcuni condottieri di origine tessalica. La nuova colonia prosperò così rapidamente che i Crotoniati gelosi espulsero i nuovi coloni poco più di 5 anni dopo la costituzione della colonia.

I fuggiaschi Sibariti prima si appellarono a Sparta, ma senza successo, poi si rivolsero agli Ateniesi che invece ascoltò e decise di inviare una nuova colonia, inviata dal Pericle sotto il comando di Lampon e Xenocritus.

L'intento espresso di Pericle era che fosse una colonia panellenica, con un piccolo numero di ateniesi e con coloni di varie parti della Grecia. Tra loro c'erano due nomi celebri: lo storico Erodoto e l'oratore Lisia, entrambi della colonia originale.

Le leggi della nuova colonia furono stabilite dal sofista Protagora su richiesta di Pericle, adottando le leggi di Zaleuco di Locri. I nuovi coloni si stabilirono nel luogo della deserta Sibari, ma si trasferirono. si dice a causa di un oracolo in un luogo poco distante, dove c'era una fontana chiamata "Thuria", da cui il nuova città prese il nome di Thurii, probabilmente una ricca sorgente.

LA VICINA SYBARI

LA FONDAZIONE

Diodoro assegna la fondazione di Thurii all'anno 446 a.c.; ma altri, più veritieri, lo collocano nel 443 ac,. Gli ateniesi protessero la colonia dai Crotoniati, ma i dissensi vennero tra i discendenti degli originari coloni sibariti e i nuovi coloni, dove i primi rivendicavano onori e cariche politiche. Alla fine i Sibariti vennero espulsi dalla città. 

I Thuriani intanto conclusero un trattato di pace con Crotona, e giunsero nuovi coloni specialmente dal Peloponneso. I cittadini erano divisi in dieci tribù: l'Arcadica (da Arcadia), Achea (da Acaia), Eleana (da Elea), Beota (da Beozia), Anfizionica (da Anfizionide), Dorica (da Doris), Ionia (da Ionia), Ateniese (da Atene), Eubea (da Eubea), e Nesiotico (dalle isole).

Thurii aveva un governo democratico sul modello ateniese con un buon sistema di leggi, anche queste più o meno prese da Atene. La città era divisa da quattro larghe strade o platee, ciascuna delle quali era attraversata in modo simile da altre tre in un ordinato sistema ortogonale.

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LA GUERRA CON TARANTO

Poco dopo la sua fondazione, Thurii fu coinvolta in una guerra con Taranto per il possesso del fertile distretto dei Siriti, a circa 50 km a nord di Thurii, sul quale gli Ateniesi avevano un diritto di lunga data, che fu ripreso dai loro coloni.

Il generale spartano Cleandridas, era stato condannato a morte in sua assenza per aver accettato una tangente dal capo ateniese Pericle onde annullare il loro attacco pianificato alla regione ateniese dell'Attica. (Plutarco, Vita di Pericle XXII) Pertanto Cleandridas si stabilì a Thurii, divenendo il generale dei Thurian; tuttavia la guerra venne conclusa da un compromesso, entrambe le parti acconsentendo alla fondazione della nuova colonia di Eraclea nel territorio conteso. 

Eraclea fu la nuova colonia, sorta anch'essa sul Golfo di Taranto tra i fiumi Aciris (moderno Agri) e Siris (moderno Sinni). Le rovine della città si trovano nel moderno comune di Policoro, provincia di Matera, in Basilicata.

ATENA CON SCILLA SULL'ELMO E TORO INCORONATO DA NIKE


LE CONTROVERSIE

Le controversie tra i cittadini ateniesi e gli altri coloni furono infine risolte dall'oracolo di Delfi, secondo cui l'unico vero fondatore delle città Apollo. Ma fu oggetto di contrasti anche la grande spedizione ateniese in Sicilia, quando la città fu divisa in due parti, l'una desiderosa di favorire e sostenere gli Ateniesi, l'altra contraria.

Nel 413 a.c. la parte ateniese riprese il potere; e quando Demostene ed Eurimedonte toccarono Thurii, i cittadini diedero loro ogni aiuto, persino fornendogli 700 opliti e 300 dardi. Nel 390 a.c. fu oggetto delle incursioni dei Lucani, contro cui tutte le città della Magna Grecia avevano stretto una lega difensiva. Ma i Thurian senza attendere gli alleati, respinsero gli attacchi dei Lucani; però avendoli seguiti nel loro territorio, vennero sconfitti e trucidati.

L'ascesa del popolo Bruzio intorno al 356 a.c. fece decadere Thurii. Attaccata dai lucani chiese aiuto a Roma che inviò in soccorso Gaio Fabricius Luscinus con un esercito che sbaragliò i Lucani, che assediavano la città. Ma poco dopo furono attaccati dai Tarantini che la saccheggiato per cui Roma dichiarò guerra a Taranto nel 282 a.c.

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DOMINIO DI ROMA

Ora Thurii era un'alleata dipendente di Roma, protetta da una guarnigione romana e si ribellò ai Cartaginesi dopo la battaglia di Canne. Nel 210 ac. Annibale, incapace di proteggere i suoi alleati in Campania, rimosse gli abitanti sopravvissuti di Atella mandandoli a Thurii; ma infine dovette abbandonare anche questa città.

Quando Annibale nel 204 a.c. ritirò le sue forze dal Bruzio, trasportò a Crotona 3500 dei principali cittadini di Thurii, mentre cedeva la città al saccheggio delle sue truppe. Però Thurii aveva un territorio molto fertile per cui nel 194 a.c. Roma vi istituì una colonia di diritto latino.

Strabone ci dice che diedero alla nuova colonia il nome di Copiae, come testimonia anche il grammatico e geografo Stefano di Bisanzio, anche se sulle monete è scritto "COPIA", cioè al singolare. Venne ancora citata come municipio verso la fine della Repubblica Romana. Nel 72 a.c. Thurii subì da Spartaco l'obbligo di pesanti contribuzioni ma non di peggio come fecero in altre zone.

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Secondo Svetonio, la famiglia Ottaviano vi aveva in questa contrada una certa fama e Gaio Ottavio (padre di Augusto) sconfisse un esercito spartachista in zona. Di conseguenza, al futuro imperatore fu concesso il cognome Thurinus poco dopo la nascita.

Allo scoppio delle guerre civili, Giulio Cesare le pose a guardia una guarnigione di cavalli gallici e spagnoli, e lì Marco Celio Rufo, oratore e politico nella tarda Repubblica romana e noto per il suo processo per violenza pubblica nel 56 a.c., quando Cicerone lo difese nell'orazione Pro Caelio, fu messo a morte per aver tentato un'insurrezione.

La zecca di Thurii produsse monete di grande bellezza. Nel 40 a.c. la città venne attaccata da Sesto Pompeo, che però non riuscì a forzarne le mura. Thurii è menzionata come città ancora esistente da Plinio e Tolomeo, oltre che da Strabone, e viene citata da Procopio come ancora esistente nel VI secolo.

LAMINETTA ORFICA DI THURII

IL DECLINO

Per l' accrescimento dei sedimenti del fiume Crati il suo delta fluviale si spostò verso il mare ad un un metro all'anno per cui i siti di Sybaris, Thurii e Copia furono chiusi al mare e persero d' importanza per il commercio. Sembra che Thurii sia stata abbandonata nel Medioevo quando gli abitanti si rifugiarono a Terranova (Terranova da Sibari), a circa 15 km nell'entroterra, su un colle sulla sponda sinistra del Crati.

L'UBICAZIONE


L'UBICAZIONE

L'esatta ubicazione della greca Thurii non è nota, ma quella della città romana, che probabilmente occupava lo stesso sito, è fissata da alcuni ruderi a 6 km a est di Terranova da Sibari. Sia di Diodoro che Strabone affermano che Thurii occupava un sito vicino, ma distinto da Sibari. Forse il vero sito è da ricercare a nord del Coscile (l'antica Sybaris), a pochi km dal mare, dove esistono ancora ruderi, attribuiti a Sybaris, ma che probabilmente sono in realtà quelli di Thurii.


BIBLIO

- Diodoro Siculo - Bibliotheca historica -
- John Murray, Ashby, Thomas - Turi - In Chisholm, Hugh ed. - Enc. Britannica - Cambridge University Press - 1919 -
- Jean-Daniel Stanley, Maria Pia Bernasconi - Trilogia Sybaris-Thuri-Copia: tre siti costieri del delta diventano senza sbocco sul mare - Mediterraneo - 2009 -
- M. Giuniano Giustino - Epitome delle Storie Filippiche di P. Trogo - R. Pappritz, Thurii - Berlino - 1891 -
- E. Ciaceri - Storia della Magna Grecia - Milano - 1927 -
- Studi topografici sull'antica Sibari - Memorie R. Accad. Archeol., lettere e belle arti di Napoli - Arch. storico per Calabria e Lucania - 1932 -


1 comment:

Anonimo ha detto...

Buongiorno, il vostro sito è bellissimo ed è una miniera di informazioni sul mondo romano e sull'impero. Vorrei solo umilmente suggerire se potete inserire tra le città scomparse quella di Sinuessa, famosa nell'antichità per essere al centro del territorio in cui si produceva il famoso vino Falerno e per essere luogo in cui erano presenti ville di influenti patrizi romani. Grazie per il vostro stupendo lavoro divulgativo.


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