AMBIANI (nemici di Roma)



AMBIANI

Gli Ambiani, in gaelico: Ambiāni, "quelli intorno", interpretato come "la gente che abita intorno alle due rive del fiume Somme" erano una una tribù costiera belga che abitava nella moderna regione della Piccardia durante l'età del ferro e il periodo romano. Durante il periodo preromano, abitavano nelle moderne regioni di Vimeux, Ponthieu e Santerre, nell'attuale dipartimento della Somme.   

Essi abitavano le regioni moderne di Vimeux, Ponthieu e Santerre, nell'attuale dipartimento della Somme. Il loro territorio era delimitato a nord dal fiume Canche e a nord-est e sud-est dallo spartiacque della Samara (Somme). Erano situati vicino ai Caletes a ovest, ai Bellovaci a sud, ai Morini e agli Atrebates a nord e ai Viromandui a est.

Il loro territorio era delimitato a nord dal fiume Canche e a nord-est e sud-est dallo spartiacque del Samara (Somme), l'area intorno a Samarobriva (Amiens) era probabilmente situata all'estremità del territorio degli Ambiani, che si estendeva principalmente nella bassa valle della Somme.

Gli Ambiani si trovavano vicino ai Caleti a ovest, ai Bellovaci a sud, ai Morini e agli Atrebati a nord e ai Viromandui a est. I Catuslougi, più piccoli, che vivevano tra loro e i Caleti, erano probabilmente un pagus degli Ambiani in epoca romana. Si stabilirono nella regione tra il IV secolo e la seconda parte del II secolo a.c.. 

Nel 113-101 a.c. parteciparono alle lotte contro i Cimbri e i Teutoni, invasori delle Gallie durante la guerra cimbra. Tra il 386 e il 450 d.c. sono ancora documentati dalla Notitia Galliarum come abitanti della provincia di Belgica II, tra i Bellovaci e i Morini.

Nella narrazione di De bello Gallico di Gaio Giulio Cesare, gli Ambiani si opposero alle sue legioni nel 57 a.c. con 10.000 uomini in armi. Alla fine furono sottomessi dal proconsole. Il loro territorio si estendeva nella valle del fiume Somme, mentre la loro capitale era Samarobriva (odierna Amiens). Parteciparono alla grande insurrezione anti-romana di cui parla Cesare nella sua opera.


LA MONETAZIONE

Gli Ambiani erano usi coniare monete, soprattutto in oro. Gli Ambiani sono noti per le loro monete d'oro, rinvenute sia nella Francia settentrionale che in Britannia, che attestano ampie relazioni commerciali oltre la Manica. Le monete che recano un cervo su un lato e una testa trapassata sul dritto indicano che gli Ambiani erano seguaci del Dio Cernunnos (dio cornuto).

In genere imitavano le monete della Magna Grecia, la parte meridionale della penisola italiana. Le loro prime emissioni furono infatti copie di uno statere coniato da Taranto tra il 334 e il 302 a.c. Le loro monete d'oro, trovate sia nella Francia settentrionale che in Gran Bretagna, attestano le loro ampie relazioni commerciali oltre la Manica.

Sono state ritrovate altre monete ambiane nei territori di altre tribù belgiche, inclusa la britannia da Cantium (Kent) dalla regione del sud-ovest inglese. Una "egemonia monetaria" ambiana sui confinanti Parisii e Bellovaci è attestata alla fine del II secolo a.c..

Tra il 386 e il 450 d.c., gli Ambiani sono ancora documentati dalla Notitia Galliarum come residenti nella provincia di Belgica II, tra i Bellovaci e i Morini.



IL NOME

Gli Ambiani sono menzionati come:
- Ambianos e Ambianis da Cesare (metà del I sec. a.c.), ed è la prima menzione che ne abbiamo,
- Ambianos nel riassunto degli Ab Urbe Condita Libri di Livio (fine I sec. a.c.),
- Ambianoì (Ἀμβιανοὶ) e Ambianoĩs (Ἀμβιανοῖς) da Strabone (inizio I sec. d.c.),
- Ambiani da Plinio (I sec. d.c.),
- Ambianoí (Ἀμβιανοί) da Tolomeo (II sec. d.c.),
- Ambianis nell'Itinerarium Antonini (inizio III sec. d.c.),
- Ambianenses nella Notitia Dignitatum (V sec. d.c.).

L'etnonimo gallico Ambiāni significa letteralmente "quelli intorno", generalmente interpretato come "le persone che abitano intorno alle due rive del fiume Somme"; si forma con il prefisso ambi- "intorno, su entrambi i lati", attaccato a un suffisso in -ani. Il linguista Pierre-Yves Lambert ha anche proposto di tradurre il nome come "il popolo dei dintorni" - forse iperbolizzato come "il popolo del mondo" -, facendo derivare Ambiani da ambio- "dintorni".


LE GUERRE 

- Nel 113-101 a.c. combatterono contro gli invasori Cimbri e Teutoni durante la guerra cimbra.

- Nel 57 e 52 a.c. parteciparono alle coalizioni galliche contro i Romani, "Cesare apprese dai suoi informatori Remi belgi che gli Ambiani avevano promesso di raccogliere almeno10.000 uomini armati contro gli eserciti romani, che un numero uguale era stato promesso dai Nervii, considerati i più feroci tra i Belgici, e che abitavano più lontano; quindicimila dagli Atrebati", etc. (Cesare 1917. Commentarii de Bello Gallico).

- Durante l'inverno del 54-53 a.c., di ritorno da una spedizione in Britannia, Cesare svernò con tre legioni a Samarobriva. Quando Vercingetorige fu assediato ad Alesia nel 52 a.c., gli Ambiani inviarono 5.000 uomini.
Questo prima della loro definitiva sottomissione da parte di Roma nel 51 a.c.. 

- Dalla Notitia dignitatum sappiamo che agli inizi del IV secolo ebbe un corpo di cavalleria catafratta, oltre un corpo di ausiliari sarmate, di stanza ad Amiens e a Reims. Dagli scavi provengono oggetti di origine germanica e delle fabbriche d'armi si installarono ad est del foro cittadino.

- Subi nel 260 le invasioni dei Sassoni e dei Franchi, e ancora dei Franchi e quella degli Alemanni nel 275-276.

- La città subì ancora distruzioni in seguito alle incursioni barbariche nel 406.



SAMAROBRIVA

Dopo la II guerra mondiale, prima di procedere alla ricostruzione, furono intrapresi scavi archeologici nel centro cittadino che riportarono alla luce numerosi resti della città romana. Grazie agli studi condotti su tali ritrovamenti, l'antica città è una delle meglio conosciute della Gallia Belgica.

L'attuale nome della città, Amiens, deriva da quello degli Ambiani. Il nome gallo-romano di Samarobriva deriva invece dal gallico "ponte (briva) sulla Somme (fiume Samara)". Gli Ambiani si stabilirono nella regione tra il IV secolo e la seconda parte del II secolo a.c..

Cesare nel suo "De bello gallico" narra che nel tentativo di conquistare la Britannia, stabilì i propri quartieri invernali dall'autunno del 54 a.c. alla primavera del 53 a.c. a Samarobriva, dove convocò per due volte un consiglio dei rappresentanti delle tribù galliche (concilium Galliae).

Il Castrum instaurato da Cesare durò fino ai primi anni del governo di Augusto sviluppando insediamenti civili (canabae), che dettero luogo a una città in corrispondenza di una doppia confluenza: della Avre, affluente della Somme a monte, e della Selle, a valle, nella stessa Somme.

La città fu costruita con la tipica pianta ortogonale delle città romane: le strade si intersecavano ad angolo retto per formare gli isolati di abitazioni. Del primo impianto, datato agli inizi del I secolo a.c., sono stati identificati quattro decumani e sei cardini, su una superficie di 20 ettari. 

Ebbe un più ampio sviluppo quando l'imperatore Claudio decise la conquista della Britannia (43-47), fino a raggiungere una superficie di 150 ettari e 15.000 abitanti.

Samarobriva beneficiava di:
- la via Agrippa verso il mare, che si dirigeva fuori dalla città verso Andemantunum-Langres, oppure verso Augustodunum-Autun;
- una strada verso Nementacum-Arras e Bagacum Nerviorum-Bavay;
- una strada verso Augusta Viromanduorum-San Quintino;
- una strada verso Rotomagus-Rouen;
- una strada verso Caesaromagus-Beauvais.

Gli scavi hanno mostrato la presenza di luoghi di culto dedicati a Giove, Mercurio, Bacco e Venere, ma pure agli Dei gallici, come Cernunno o Gesacus. La città era il centro della civitas degli Ambiani, sotto il controllo del legato imperiale, governatore della provincia della Gallia Belgica. Il potere locale era esercitato da un'assemblea di notabili, che costituivano l'ordine dei decurioni, il senato locale.

Verso il 260 Samarobriva aveva perso circa la metà della sua popolazione a causa delle incursioni dei Sassoni e dei Franchi, poi venne ulteriormente danneggiata dalle invasioni dei Franchi e degli Alemanni nel 275-276: la sua superficie si ridusse a 30 e poi a 20 ettari e la sua popolazione a 2.000 o 3.000 abitanti. Alla fine del III secolo si riorganizzò circondandosi di mura (alte 10 m e spesse 3,68 m) che la proteggevano e occupando solo l'impianto primitivo. L'anfiteatro fu trasformato in una fortificazione.

Tra la fine del III e gli inizi del IV secolo, la città prese il nome di Civitas Ambianensium o Ambianorum ("città degli Ambiani"), poi divenuto Amiens.

L'usurpatore Magnenzio (350-353), nato ad Amiens nel 303, durante il suo dominio aveva creato in città una zecca monetaria. Nel 367 l'imperatore Valentiniano I (359 - 383) vi fece proclamare augusto suo figlio Graziano. La città subì ancora distruzioni in seguito alle incursioni barbariche nel 406.

 
BIBLIO

- Livius - Periochae -
- Pliny - Naturalis Historia - Loeb Classical Library. Translated by Rackham, H. Harvard University Press - 1938
-  Publication of Offices - "Notitia Dignitatum" - World Digital Library - 1542 -
- Caesar - Commentarii de Bello Gallico - 1917 -
- Ammianus Marcellinus - History. Loeb Classical Library - University Press - 1950 -
- Bayard, Didier; Massy, Jean-Luc - "Amiens romain. Samarobriva et la cité des Ambiani" - Revue archéologique de Picardie - 1983 -
- Falileyev 2010 - s.v. Ambiani - Samarobriva Ambianorum, Augusta Ambianorum -
- Schön, Franz - "Ambiani"-. Brill's New Pauly - 2006 -
- Bayard, Didier (2015). "Amiens/Samarobriva, cité des Ambiens: Aux origines de la ville romaine"- Gallia -1467 -
Schön, Franz (2006). "Ambiani". Brill's New Pauly.

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