AUGUSTA TREVERORUM - TRIER (Germania)



PORTA NIGRA
AUGUSTA TREVERORUM, ovvero "la città di Augusto, nel paese dei Treveri" venne fondata dai romani sulle rive del fiume Mosella nel territorio della tribù gallica dei Treveri della Gallia Belgica. In epoca imperiale la popolazione arrivò a circa 80.000 abitanti, tanto da essere considerata la più grande città a nord delle Alpi.

RICOSTRUZIONE DI AUGUSTA TREVERORUM (by https://jeanclaudegolvin.com)

CESARE

Il piccolo insediamento originario potrebbe essere, quindi, sorto alcuni anni dopo la conquista romana della Gallia ad opera di Gaio Giulio Cesare, probabilmente su un primo insediamento militare che controllava tutta la vicina vallata a Petrisberg. 

LA PLANIMETRIA (INGRANDIBILE)
Treviri confinava col territorio dei Belgi Atuatuci a nord; con il territorio dei Vangioni, dei Nemeti e dei Germani Ubiad est; con il territorio dei Mediomatrici a sud; con il territorio dei Belgi Remi ad ovest.

Nel 54 a.c., Cesare, saputo che i Treveri non partecipavano più alle riunioni comuni dei Galli, ma  invece mantenevano buoni rapporti con i Germani d'oltre Reno, temendo stessero preparando una rivolta, decise di muovere contro di loro con quattro legioni ed ottocento cavalieri.

Giunto sul posto Cesare chiese a Induziomaro, capo della tribù germanico-gallica dei Treveri, numerosi ostaggi tra i suoi familiari, mentre a Cingetorige, fedele al popolo romano, a cui Induziomaro aveva confiscato le proprietà, affidò il comando su Treviri. 

Poi l'eduo Dumnorige, che aveva terrorizzato i nobili della Gallia sostenendo che Cesare li avrebbe trucidati una volta sbarcati in Britannia, venne messo a morte per ordine di Cesare onde evitare sentimenti di rivolta tra i Galli.

TERME DI DIOCLEZIANO
Prima che terminasse l'inverno, il legato Tito Labieno fu nuovamente attaccato dai Treveri, guidati da Induziomaro. Fortuna e abilità consentirono tuttavia al legato di battere un nemico nettamente più numeroso e di ucciderne il capo:

«Tito Labieno, che non usciva dal campo, che era ben difeso sia dalla natura del luogo sia dalle fortificazioni romane, si preoccupava che non gli sfuggisse un'azione di valore, egli trattenne i suoi dentro l'accampamento, cercando di dare l'impressione che i Romani avessero paura e poiché Induziomaro si avvicinava al campo romano ogni giorno con crescente disprezzo, Labieno fece entrare numerosi cavalieri alleati di notte nel campo, frattanto, come faceva tutti i giorni, avvicinatosi al campo Induziomaro, i cavalieri galli scagliarono dardi sui Romani provocandoli a combattere, dai Romani non giunse nessuna risposta al nemico gallo quando parve il momento di allontanarsi al calar della sera, velocemente Labieno ordina ai suoi di far uscire dalle due porte del campo tutti i suoi cavalieri, ed ordina che una volta terrorizzati e messi in fuga i nemici cerchino Induziomaro e di ucciderlo, non badando ad altri, promettendo grandi ricompense, la fortuna confermò i suoi piani e Induziomaro viene preso mentre stava guadando il fiume ed ucciso, e la sua testa venne portata al campo romano.»

(Cesare, De bello gallico, V, 57-58.)

IL PONTE ROMANO
Pochi i reperti archeologici emersi fin'ora, tra cui terra sigillata (o terra aretina) e un grande frammento di legno databile al 30 a.c. circa, forse relativo alla costruzione della strada che Marco Vipsanio Agrippa (63 - 12 a.c.) fece edificare durante il suo primo governo della provincia delle Gallie negli anni 39-38 a.c. Inoltre risale al 17 a.c. il primo ponte romano sulla Mosella dove sicuramente prima c'era solo un guado.

TERME DI DIOCLEZIANO

AUGUSTO

Nel 27 a.c. Augusto, ordinò il primo censimento nelle province galliche, alla fine del quale nel 12 a.c. fu fondato a Lugdunum ( Lione) un Altare di Roma e Augusto (Ara Trium Galliarum) per ricordare l'evento. 

TOMBA ROMANA FRATELLI L. SECUNDINIUS AVENTINUS E 
L. SECUNDINIUS SECURUS
Sembra che Augusta Treverorum sia stata fondata fondata da Augusto nel suo soggiorno in Gallia nel 16 a.c., presso un insediamento militare risalente al 30 a.c. circa, tenendo conto che Marco Vipsanio Agrippa fu governatore delle Gallie per la seconda volta nel 19 a.c. e che Augusto soggiornò nelle Gallie dal 16 al 13 a.c.

La città divenne capoluogo della provincia romana della Gallia Belgica e colonia romana sotto l'imperatore Claudio, il che fece di Treviri una delle città più antiche del territorio tedesco. 

Infatti i primi reperti archeologici appartengono a questo periodo, tanto più che i pali di fondazione del primo ponte in legno sulla Mosella risalgono al 18-17 a.c.

Sono poi stati rinvenute iscrizioni sui nipoti di Augusto, Lucio Cesare e Gaio Cesare, morti nel 2 e nel 4 d.c., il che prova che entro la fine del regno di Augusto alcune strutture urbane erano già state edificate, dal momento che dovevano essere state apposte nel Forum cittadino.
Augusta Treverorum crebbe, quindi, in popolazione e prosperità, come dimostrato dai ritrovamenti archeologici di tombe e corredi funerari.

Treviri fu infatti il centro di una via commerciale tra suolo italico e Renania, dove erano presenti numerose fortezze legionarie con le truppe ausiliarie del vicino limes renano.

Per questo Claudio decise di costruire un ponte in pietra sopra la Mosella, a dimostrazione dell'importanza raggiunta dalla città.

Nel I secolo la griglia stradale formata da cardo e decumano misurava 70-100 metri di larghezza e 100 di lunghezza. Al centro della città, a metà tra il decumano massimo ed il cardo massimo, vi era il forum, ampliato poi da Vespasiano, fino a misurare 140 x 278 metri. 

A sud del centro urbano, alla periferia della città, nei pressi della Mosella, sorsero varie officine per la produzione di ceramica (terra sigillata) e numerose altre imprese tessili, metallurgiche e della produzione del vetro, che si servivano del vicino corso d'acqua per il trasporto merci. Inoltre nella zona si estraevano argento, oro ed altri metalli.

LE TERME ROMANE

VESPASIANO

Durante la crisi del 68-69, anno dei 4 imperatori, Augusta Treverorum sostenne dopo Galba e Vitellio un'alleanza con i Lingoni e i Batavi per riconquistare l'indipendenza dall'Impero romano.

La rivolta fu però soffocata nel sangue da Quinto Petilio Ceriale, schierato dalla parte di suo suocero Vespasiano (69-70). La città, come riferisce Tacito, venne tuttavia risparmiata dal saccheggio e non risultano sanzioni per la rivolta, anche se nel 69 vi fu un grosso incendio in città. 

L'ANFITEATRO ROMANO
Risalgono al l secolo il foro di Augusta, le prime terme (80 d.c. circa), un teatro ed un anfiteatro (la cui arena era di 70,5 × 49 metri) che, attorno al 100 d.c., sostituì le panchine di legno con strutture in pietra, e che poteva contenere circa 18.000 spettatori. Ciò dimostra chiaramente quanto fosse ormai divenuta importante la città, in concorrenza con le vicine città di Castra Vetera e Colonia Claudia Ara Agrippinensium.

La cinta muraria invece risale alla fine del II secolo (170 - 180) in seguito allei invasioni dei germani d'oltre Reno, di cui resta il capolavoro della Porta Nigra ovvero la porta nord della città con pietra proveniente dalle cave di zona che però rimase incompiuta. 

PLASTICO DELL'ANFITEATRO
Le mura misuravano ben 6.418 metri di lunghezza, racchiudendo al suo interno un'area di 285 ettari e furono costruite con scisti, ciottoli e malta internamente, mentre all'esterno vennero usati arenaria e blocchi di pietra calcarea. 

Le mura erano un altro capolavoro, alte ben 6,20 metri, in profondità nel sottosuolo per 3 metri e larghe fino a 4 metri, dove potevano transitare due carri in senso opposto. L'intero perimetro era, inoltre, accompagnato da un totale di 48-50 torri. E sempre nel II secolo (tra il 144 ed il 155), l'Imperatore Antonino Pio ordinò la costruzione di un nuovo e più robusto ponte sul Reno, accanto al vecchio di Claudio. .


BIBLIO

- Edith M. Wightman - Roman Trier and the Treveri - London - 1970 -
- Heinz Cüppers - Das römische Forum der Colonia Augusta Treverorum, in Rheinisches Landesmuseum Trier - Beiträge zur Archäologie und Kunst des Trierer Landes - Mainz - 1979 -
- Pomponio Mela - De chorographia - III -
- Sesto Aurelio Vittore - Epitome de Caesaribus e De Vita et Moribus Imperatorum Romanorum -
- Historia Augusta - Massimo e Balbino e Probus -






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