MUTINA (Città scomparse)




Gli Etruschi colonizzarono la Pianura Padana nel VI secolo a.c., e la tennero per tre secoli fino all'arrivo dei feroci Galli Boi, la cui dominazione terminò a sua volta verso il 200 a.c., quando dovette cedere il dominio ai Romani, diventando un'importante colonia romana cinta da mura.

Mutina fu dunque un centro fortificato precedente alla fondazione come colonia romana nel 183 a.c., dato che al suo interno trovarono rifugio nel 217 a.c. i triumviri che stavano procedendo all'assegnazione delle terre a Piacenza di fronte alla rivolta dei Galli Boi. La città costituiva un nodo strategico della viabilità dell’Italia settentrionale, molto importante sia per i militari romani che per i commerci interessati alle terre del nord.

Mutina oggi è una città sepolta, ancora ricoperta da spessi strati accumulatisi tra la tarda antichità e l’inizio dell’alto medioevo. Le fonti letterarie e i pochi rinvenimenti archeologici presentano l’immagine di un centro ricco e fiorente, collocato lungo la Via Emilia, che univa Ariminum (Rimini) a Placentia (Piacenza), via voluta nel 187 a.c. dal console Marco Emilio Lepido, probabilmente ricalcando un più antico tracciato. 


Nel 78 a.c. la città assistè alla sconfitta dei rivoltosi anti-sillani guidati da Marco Emilio Lepido (console 78 a.c.) ad opera di Quinto Lutazio Catulo (console 78 a.c.), con tutte le stragi che ne seguirono. Dopo la morte di Gaio Giulio Cesare, lungo la via Emilia avviene lo scontro tra Marco Antonio, luogotenente di Cesare, e i consoli della Repubblica. Alla fine vincerà il giovane Ottaviano, nipote di Cesare, che col nome di Augusto diventerà il primo Imperatore di Roma.

Nelle Filippiche (44 a.c.) Cicerone elogia Mutina come "Firmissimam et splendidissimam populi Romani coloniam", cioè fedelissima e floridissima colonia romana. Al suo apice, nel I - II secolo d.c., Mutina aveva un'estensione di circa 700.000 m² ed una popolazione fra i 15.000 e 20.000 abitanti (all'incirca come Pompei).

Ma nel 387 d.c., durante una guerra civile, Sant'Ambrogio, attraversando la via Emilia, parla di Modena, Bologna e Reggio come di "cadaveri di città semidistrutte". In effetti le popolazioni barbariche che oltre due secoli percorsero la penisola saccheggiandola e a Mutina non spettò un destino diverso.

IL FORO (By mutinaromana.it)

I FIUMI

Sia Plinio che Frontino negli scritti sulla guerra di Modena (ovvero Mutina) informano che fuori città scorreva un fiume chiamato Saniturnus, forse un antico ramo dell’attuale torrente Tiepido, che in età romana doveva scorrere presso il limite orientale della città, come testimoniano i depositi di un antico alveo fluviale rinvenuti all’angolo tra le attuali vie Menotti e Bellini.

Ma altri corsi d’acqua lambivano o attraversavano la città, tra cui il canale che scorreva al confine occidentale di Mutina, forse un antico corso dell’attuale torrente Cerca, poi deviato più ad ovest in età imperiale per guadagnare nuovi spazi necessari all'espansione edilizia. 

LE MURA (By mutinaromana.it)

LE STRADE

Da Mutina, oltre alla Via Emilia, passavano o avevano inizio altri importanti assi stradali. Un primo possibile percorso aveva forse origine dal limite orientale del perimetro urbano, probabilmente in corrispondenza dell’incrocio con la Via Aemilia. 

Da qui procedendo in direzione Sud Est si raggiungeva la valle del Panaro e, attraversato l’Appennino, l’Italia centrale. Di questa via non abbiamo testimonianze archeologiche, ma rinvenimenti funerari attestati in prossimità di Viale Moreali (rinvenimenti 324, 326) potrebbero indicare la direttrice dell’asse viario.

C'era poi la via via Mutina – Colicaria – Hostilia, detta la Via Verona, che si dirigeva verso Nord come riferisce l’Itinerarium Antonini, (un documento del III secolo d.c., costituito da una lista delle grandi vie dell’impero romano, con 372 strade, i nomi delle stazioni o tappe e le relative distanze in miglia) che in parte coincideva con il cardine massimo della città e che era di importanza vitale per le comunicazioni fra l’area padana ed il Norico.

Un’altra strada, anch'essa diretta a Nord, forse in direzione di Mantova, si staccava dalla via Emilia poco oltre il limite occidentale delle mura romane. Già rinvenuta nel 1635 durante i lavori di costruzione della Cittadella, ne è stata recentemente recuperato un tratto di oltre 100 metri durante gli scavi del parco Novi Sad (rinvenimento 290). Ulteriori tracce di questo percorso sono state trovate nell’adiacente periferia, nell’alveo del fiume Secchia presso S. Cataldo.

LE TERME (By mutinaromana.it)

MUTINA BOICA

“Mutina Boica” intitolato già nel 2017 “La fondazione. 183 a. c.” è un grande evento di rievocazione storica, giunto all'odierna edizione, è dedicato alla fondazione di Mutina, avvenuta poco dopo la costruzione della Via Aemilia, e si svolge alternando campi storici, laboratori e spettacoli con centinaia di rievocatori dall’Italia e dall’estero. Un modo nuovo e coinvolgente di raccontare e rivivere vicende e personaggi di un antico e glorioso passato.


BIBLIO

- Gabriele Sorrentino - Mutina. L'alba dell'Impero - 2017 -
- Gabriele Sorrentino - Mutina. Geminiano e il crepuscolo degli dei - Ed. Artestampa - 2018 -
- Gride ducali, provisioni, gratie, et ragioni della città di Modona - Modena - Paolo Gadaldini - 1575 -
- Misurare la terra: centuriazione e coloni nel mondo romano. Il caso modenese - libro Settis S. (cur.) Pasquinucci M. (cur.) - edizioni Franco Cosimo Panini - collana Archeologia -1983 -


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