FOSSA DRUSI - FOSSA DRUSIANA



BRUSO MAGGIORE

DRUSO MAGGIORE

Druso (38 a.c. - 9 a.c.), il designato successore di Cesare Augusto, morì improvvisamente nel 9 a.c. a causa di una caduta da cavallo, che gli procurò una frattura alla gamba con conseguente infezione. Svetonio afferma nei suoi scritti che Druso si rifiutò di tornare a Roma dopo l’incidente, morendo quindi a Mogontiacum. In 4 anni di campagne, Druso era riuscito a fortificare la provincia con numerose guarnigioni e fece costruire più di cinquanta fortini lungo il Reno.


I FUNERALI DI DRUSO

« Serrario, uno degli storici di Magonza, pensa forse più ragionevolmente degli altri, e come lo prova Floro nella sua storia, che sia stata fondata o almeno notevolmente ingrandita dieci anni prima di Cristo, da Nerone Claudio Germanico genero dell'imperatore Augusto e fratello di Tiberio. 

Altri dicono che Marco Agrippa, uno dei luogotenenti di Augusto, avea posto un campo munito dove ora si innalza la città, per difendersi dai germani che scendevano dal monte Janus, e che poi il detto Druso Germanico fabbricò nel luogo medesimo la fortezza Magonziaca.

Druso Germanico, padre dell'altro celebre Germanico, morì presso Magonza ove Augusto gli fece innalzare un monumento: il canale che Druso fece scavare per unire il Reno all'Issel portò per lungo tempo il nome di Fossa Drusiana. 

Il pd Giuseppe Fuchs narra nell'Istoria antica di Magonza, che essendo Druso meritatamente adorato dall'armata e dai popoli, nel trasporto del cadavere da Magonza a Roma, tutte le città e colonie gli celebrarono solenni esequie, ed in persona incontrò a Pavia il convoglio di Augusto che l'aveva nominato suo successore, il quale ordinò che entrasse in Roma con gli onori consolari e trionfali, perchè eragli stato decretato un trionfo. »

(Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica di Gaetano Moroni, Venezia,Tipografia Emiliana, 1847)



MONTIAGUM

Mogontiacum, attuale città di Magonza, in Germania, fu una importante fortezza legionaria romana. In origine, la Renania era occupata dalla popolazione dei Celti. In seguito i Romani la conquistarono mediante le guerre galliche che Cesare svolse dal 58 a.c. al 50 a.c. e nel 13-11 a.c. vi fondarono un castrum chiamato appunto Mogontiacum.

L’accampamento sorse per volere del comandante Nerone Claudio Druso (detto anche Druso maggiore), figlio della terza moglie di Augusto, Livia Drusilla, e fratello del futuro imperatore Tiberio, per tenere sotto controllo le tribù germaniche dei Catti, dei Mattiaci e dei Vangioni e per continuare la guerra per la conquista dell’intera Germania.

CANALE DI CAIUS AVILLIUS CAIMUS 

I CANALI ROMANI

La regolazione delle acque è la base delle civiltà sia per l'agricoltura che per l'igiene. I Greci, in paese piccolo e sminuzzato e senza grandi fiumi, mancò l'occasione di farvi una grande esperienza. Ma i Romani non impararono quest'arte dai Greci, bensì dagli Etruschi che molto operarono con e sulle acque con grandi opere di bonifica.

- Emilio Scauro nel 115 av. asciugò le paludi del Po scavando canali tra Parma e Piacenza.
- Grandi lavori si fecero pure attorno alle paludi Pontine, e Augusto vi scavò un canale parallelo alla
via Appia.
- Da non dimenticare il canale intrapreso da Mario verso lo sbocco del Rodano;
- Appunto il canale di Druso fra il Ileno e l'Yssel;
- Il canale di Corbulone alle imboccature delle Mosa e del Reno.
- Un canale arditissimo cominciò Nerone, che dal lago di Averno dovea comunicare da un lato col lago Lucrino nel golfo di Baia, dall'altro con Roma per le paludi Pontine, lungo da 160 miglia, e largo da lasciar il cambio di due triremi; "manentque vestigia irritae spei" (Tacito), in quella che ancora si chiama Fossa di Nerone.
- Sotto Tiberio si divisò di congiungere la Chiana dell'Arno per diminuire le inondazioni del Tevere in cui quella affluiva.
- Lo scolo del lago di Fucino, ora Celano, già tentato da Cesare, fu effettuato da Claudio, aprendo un canale traverso a montagne, ove lavorarono trentamila persone. E' questo l'emissario più grande d'Europa, neppur eccettuato quello del lago Cepal in Beozia, opera greca antichissima. Per esso il lago scende nel Liri, a più di tre miglia romane di distanza, ed è profondo da 50 a 200 piedi, largo 6, alto 10; prima attraverso la roccia, poi, ch'è più difficile attraverso il terreno calcare, sostenuto con muri ed archi; tratto tratto vi han de' pozzi per darvi aria e luce. Il governo napoleonico intraprese a ripristinarlo nel 1806.

(Dizionario Univ. Archeol. Artist. Tecnol. - Luigi Rusconi 1859)

DRUSO MINORE

LA FOSSA DRUSI

I romani non erano nuovi allo scavo dei canali, 
- Un canale navigabile sull'esterno di Corinto (km. 6) era stato progettato da Periandro (Diogenes Laertius  I 7, 93); 
- Nerone ne fece iniziare l'escavazione ma l'abbandonò; 
- Vespasiano la proseguì ma anch'egli fu costretto a rinunciare.
(Svetonio, Nerone 19; Joseph B. Wirthlin III 10; Luciano, Nerone,  Ner.; Cassiodoro LXIII 16-19). 

La Fossa Drusi o fossa drusiana è il nome di un canale artificiale costruito in epoca augustea da parte del generale Druso maggiore durante la prima delle sue campagne militari svolte in Germania nel 12 a.c.

Del canale di Druso ce ne parla Svetonio:

« Questo Druso fu questore e poi pretore, ed ebbe un comando in Rezia e poi in Germania, dove navigò come primo generale romano sopra l'Oceano settentrionale, costruendo un canale artificiale che lo collegasse con il fiume Reno, in un'impresa colossale. Tale canale ancora oggi porta il suo nome. »

(Svetonio, Claudio, 2-4.)

Tacito  conferma raccontando le campagne in Germania di Germanico degli anni 14-16:
« Germanico una volta distribuiti i viveri, le legioni e gli ausiliari sulle navi, entrò nel canale scavato dal padre, Druso, e pregò per suo padre che lo aiutasse nell’impresa, ora che stava assumendo gli stessi rischi per se stesso, grazie al suo misericordioso e benigno modello, ed il ricordo delle sue azioni. »

(Tacito, Annales, II, 8.)

Non sappiamo dove il canale fosse collocato. Si suppone che esso partisse da Arnheim, una città dei Paesi Bassi collocata sul basso Reno, per congiungerlo a Ussel, che è uno dei tre rami principali in cui si divide il Reno, dopo aver attraversato la frontiera tra Germania e Paesi Bassi.
Ussel veniva indicato dai Romani con il nome Isala (o Sala), e da esso prendeva il nome l'antica tribù dei Franchi Salii.

Il canale di Utrecht, tra Utrecht e IJsselmeer, sembra quindi fosse il canale di Druso, ma a seguito di una recente teoria sembra che fosse affiancato da un secondo canale tra lo Zuiderzee, un golfo dei Paesi Bassi ed il Mare del Nord, tanto che la Lange Renne, un affluente del Reno, si potrebbe considerare come parte di questo sistema di canali.

Con l'aiuto di questo canale navigabile Druso poté mettere in comunicazione continua il Reno con il Mare del Nord, permettendo alla "classis Germanica" di costituire una minaccia permanente per le tribù germaniche residenti lungo la costa oceanica.


BIBLIO

- Smith - "Canali romani" - Atti della Società Newcomen - vol. 49 - NAF - 1977/78 -
- KD Bianco - Tecnologia greca e romana - London - Thames and Hudson - 1984 -
- Moore, Frank Gardner - "Tre Progetti di Canale, romano e bizantino" - American Journal of Archaeology , vol. 54, No. 2 - 1950 -
- Gaetano Moroni - Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica - Venezia - Tipografia Emiliana - 1847 -
- Bela Gerster - L'Isthme de Corinthe: tentatives de percement dans l'antiquité - Bulletin de Correspondance Hellénique - VIII -1884 -
- Svetonio - Vita dei Cesari - Claudio -
- Tacito - Annales - II -
- Kenneth Scott - Drusus, nicknamed "Castor" - in Classical Philology - vol. 25 - nº 2 - 1930 -
- Rodolfo Lanciani - I Commentarii di Frontino intorno le acque e gli acquedotti - silloge epigrafica aquaria - Roma - Salviucci - 1880 -


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