FORTEZZA DI ULMETUM (L. Pannonicus)



RICOSTRUZIONE GRAFICA DEL FORTE

Secondo l'imperatore Bizantino Costantino Porfirogenito (905 - 959), il popolo nomade dei Peceneghi si stabilì nel tardo IX secolo, tra il Volga e il fiume Ural, a nord del Mar Caspio. Egli li descrive come "barbari avidi e insaziabili, sempre pronti a vendersi [come mercenari ] per attaccare i russi e altri barbari".

Ben presto i Pecenghi caddero sotto il dominio dei Khazari, un popolo seminomade turco dell'Asia centrale che, secondo l'esploratore e geografo persiano Ibn Rustah, "li invadevano ogni anno" per raccogliere il tributo loro dovuto. Spinti dalla loro terra dagli Oghouz (gli antenati dei moderni occidentali Turchi), alleati dei Khazar, i Pecheneg migrano verso ovest.

PIANTA ODIERNA

Centro militare e civile romano, identificato con l'Ούλμιτῶν ricordato da Procopio (De aedif., iv, 7, 17), oggi Pantelimonul de Sus, presso HîrŞova, al punto d'incrocio tra la via di comunicazione di epoca imperiale romana che da Marcianopolis, attraversando la Dobrugia nel senso della sua lunghezza, giungeva al limes danubiano a Noviodunum e le vie provinciali che legavano le città greche del Ponto con le città lungo il Danubio.

Scavi eseguiti negli anni 1911-1914 da V. Pârvan hanno messo in luce le rovine della fortezza romana e un gran numero di monumenti scultorei ed epigrafici - riutilizzati quale materiale da costruzione - di un singolare interesse per conoscere la vita economica, sociale e militare di U. dal sec. II al sec. IV d.c. e, in un quadro più vasto, la storia della colonizzazione della provincia.

RESTI DI UN TORRIONE

Il centro civile di Ulmetum è stato fondato probabilmente all'epoca di Traiano. Nel 140 d.c. è ricordato quale vicus con un conventus di cittadini romani e di traci autoctoni cives Romani et Bessi consistentis vico Ulmeto (C.I.L., iii, 14, 21426) sotto la direzione di un magister.

Nei primi secoli di vita questo centro ha avuto un carattere rurale. Nel sec. III, verosimilmente sotto la pressione dell'attacco gotico, o forse nel sec. IV dev'essere stato costruito il castro che, secondo Procopio, sarebbe stato distrutto dagli Slavi. 

Comunque il vicus e il forte romano, nodo di importanti strade nella Moesia Inferior (Scythia Minor; Moesi), moderna Pantelimon di Sus (distretto di Constanţa in Romania; Dobrugea). Il vicus presumibilmente sorse sotto Traiano (dove c'è un' evidenza di magistri e principes loci). La popopazione era etnicamente mista (Bessi, Romani e Greci).

 
Distrutta dagli Slavi, Umeltum fu ricostruita da Iustiniano I (Procop. Aed. 4,7,17).
In ogni caso, tanto la cinta delle mura quanto le costruzioni all'interno di esse scoperte dagli scavi appartengono al sec. VI, come risulta chiaramente dalla pianta generale del castro, dalla tecnica struttiva e da un'iscrizione dell'epoca di Giustiniano, trovata in una torre rettangolare, posta dai soldati che avevano costruito il castro, i lanciarii iuniores.

Lo scavo all'interno del castro ha messo in luce una costruzione absidata, forse destinata all'amministrazione militare e resti di edifici tardi che sorgono su muri più antichi. Ulmetum alla fine del sec. VI d.c., fu distrutta dagli Avari.



BIBLIO

- V. Pârvan - Cetatea Ulmetum, I. Descoperirile primei campanii de săpături din vara anului - Analele Acad. române - 1912 -
- II, 1-2 - Descoperirile campaniei a doua Şi a treia de săpături din anii 1912 si 1913 - ibid. XXXVI - 1913 -
- III - Descoperirile ultimei campanii de săpături din vara anuli 1914 - ibid. XXXVII - 1915 -
- R. Vulpe - Histoire ancienne e la Dobroudja - Bucarest - 1938 -
- F. F. Russu - Vicus Ultinsium - in Studii Şi cerc. de istoria veche - VIII - 1957 -



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