QUINTO FABIO MASSIMO E. - Q, FABIUS MAXIMUS AEMILIANUS




Nome: Quintus Fabius Mazimus Aemilianus, ovvero Quinto Fabio Massimo Emiliano 
Nascita: 186 a.c.
Morte: 130 a.c.
Professione: statista e console romano
Padre biologico: Lucius Aemilius Paulus Macedonicus
Madre biologica: Papiria Masonis
Padre adottante: il nipote di Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore 
Zia: Emilia Terzia, figlia di Lucio Emilio Paolo
Fratello minore: Scipio Aemilianus
Figlio: Quinto Fabio Massimo Allobrogico 


Quintus Fabius Mazimus Aemilianus, ovvero Quinto Fabio Massimo Emiliano fu uno statista e console romano (nel 145 a.c.). Quando il padre ebbe da un secondo matrimonio altri due figli, fece passare i due più grandi per adozione in altre gentes, cioè, il secondo nella gente Cornelia, con il nome di Publio Cornelio Scipione Emiliano, e il primo, maggiore di uno o due anni, nella gente Fabia, nel ramo dei Fabî Massimi e nella famiglia di Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore, perché molto probabilmente fu un nipote di questo che adottò il figlio maggiore. 

Dunque Fabius era per adozione un membro della gens patrizia Fabia, da un figlio o da un genero di Quinto Fabio Massimo Verrucoso, ovvero di Quintus Fabius Maximus Verrucosus, ma per nascita era il figlio maggiore di Lucio Emilio Paulo Macedonico, ovvero Lucius Aemilius Paulus Macedonicus, e di Papiria Masonis, la sua prima moglie. Inoltre era il padre di Quinto Fabio Massimo Allobrogico. 



III GUERRA MACEDONICA

Nella III Guerra Macedonica sia lui che Scipione prestarono servizio con distinzione sotto Paolo durante la campagna contro Perseo. Infatti appena diciottenne, Fabius accompagnò il padre biologico nella campagna contro la Macedonia e guidò insieme con Paolo Scipione Nasica l'aggiramento dell'esercito macedone. 

La battaglia di Pydna avvenuta nel 168 a.c., fu lo scontro decisivo della guerra macedonica, conclusa con la netta vittoria delle legioni romane guidate dal console Lucio Emilio Paolo, padre di Quinto Fabio Massimo, sull'esercito macedone del re Perseo. 

Ma Quinto Fabio divenne famoso tra il popolo per avere a proprie spese mostrato varie pitture e aver messo su varie scene che illustrassero le fasi salienti e più drammatiche della III Guerra Macedonica cui egli stesso aveva partecipato.



AMBASCERIA A ROMA

Questa vittoria portò alla fine della guerra e al passaggio di tutta la Grecia sotto il controllo romano, il padre naturale lo inviò a Roma per annunciare la sua vittoria. e visse in quei circoli in cui brillò il fratello, Scipione Emiliano l'Africano, e che accolsero con tanta simpatia Polibio. 



IN GRECIA

Tornato in Grecia, partecipò alle spedizioni punitive del 167 a. c. contro le città ribelli dell'interno della Macedonia e dell'Illiria. 



CONSOLE E PROCONSOLE

Nel 154 a.c. andò ambasciatore in Pergamo. Poi Fabius servì come pretore in Sicilia tra il 149 a.c. e il 148 a.c. e fu eletto console insieme con Lucio Ostilio Mancino per il 145 a.c.. Dopo il consolato si recò come proconsole in Hispania, dove combatté e sconfisse Viriato che aveva fatto prigioniero e fatto uccidere il pretore Caio Vetilio, ma non riuscì a catturarlo. 

Il comando delle due provincie spagnole fu allora riunito nelle mani di Fabius e fu suo merito aver compreso che invece di inseguire grandi successi, conveniva riordinare tutto l'esercito. 
La guerra continuò fino a quando suo fratello, Scipione Emiliano, prese la Numantia un decennio dopo.



AMBASCERIA ROMANA

Fece poi parte di quell'ambasceria romana alla quale fu sottoposta, come è ricordato in epigrafi (Dittenberger, Syll., 3ª ed., n. 6845 e Suppl. Ep. gr., II, 511, cfr. III, 775), una controversia confinaria fra Ierapitna e Itano, e in quello stesso torno di tempo indirizzò agli abitanti di Dime una lettera ordinante la punizione dei capi d'un tentativo rivoluzionario contro la costituzione data alla città dai Romani nel 146 a. C. (Dittenberger, op. cit., n. 684). 

Nel 145 venne eletto console insieme al magistrato e generale Lucius Hostilius Mancinus, insieme a cui illustrò al popolo la guerra macedonica.

Fabius e suo fratello furono allievi e patroni dello storico Polibio, che registrò il forte legame fraterno tra i fratelli, anche dopo la loro adozione in altre case. Nel 133 Fabio fu legato del fratello Scipione nella guerra numantina, e morì sicuramente prima di lui, verso il 130 a.c.


BIBLIO

- Cicero, Marcus Tullius - De Amicitia - Evelyn Shirley Shuckburgh - (ed.) Laelius; Elem. classics series - Oxford University. - 1885 -
- M. Hoffmann - De Viriathi Numantinorumque bello - Greifswald - 1865 -
- F. Münzer - in Pauly-Wissowa - Real-Encycl. - VI - 1791 -
- Harriet I. Flower - The Cambridge Companion to the Roman Republic - Cambridge University Press - 2014 -


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