MICHELE II DETTO L' AMORIANO



L'IMPERO BIZANTINO E MICHELE II
 

Nome: Michael II Balbus
Nascita: 770 in Frigia
Morte; 829 in Amorio in Frigia
Regno: 820 - 829
Prima moglie: Tecla
Seconda moglie: Eufrosina
Figli: Teofilo figlio di Tecla


Michele II Balbo detto l'Amoriano o il Balbuziente (in greco: Μιχαήλ Β', Mikhaēl II) è stato un imperatore e generale bizantino, fu Basileus dei Romei (nome usato dagli storici moderni per definire il monarca dell'Impero romano d'Oriente) e fondatore della dinastia degli Amoriani, vista come la continuazione indiretta della dinastia isauriana; per questa ragione viene talvolta definita come dinastia isauriana-amoriana o seconda dinastia isauriana.



LE ORIGINI

Michele proveniva da una famiglia di contadini-soldati che avevano ricevuto terre dall'Impero come ricompensa per il loro onorevole servizio militare. Essendo di famiglia povera non aveva ricevuto alcuna istruzione tanto che era appena capace a scrivere. Secondo quanto riportato dallo storico e monaco Teofane, la famiglia di Michele era legata alla setta degli Athinganoi, che contava all'epoca di numerosi adepti.

Gli Athinganoi erano una setta eretica nata nell'impero bizantino nei secoli VIII e XI che onorava lo Shabbat come gli ebrei, praticando purtuttavia culti magici e divinazione di origine pagana. Il loro nome in greco significa intoccabile, per le severe regole che proibivano il contatto fisico con le altre persone ritenute “impure”. Gli indovini di questa setta furono al servizio degli imperatori Niceforo I e Michele II. 

MICHELE II


LA CARRIERA

Secondo la tradizione familiare Michele fece carriera nell'esercito e con un certo successo. Da soldato semplice arrivò a ricoprire, durante il regno di Niceforo I, l'incarico di spatharios, cioè guardie del corpo e d'onore del generale Bardanes Tourkos il quale, in segno di stima, gli concesse la mano di sua figlia Tecla, dando in sposa l'altra figlia all'altro spatharios, Leone. 

Tuttavia nell'803 Bardanes Tourkos appoggiò una cospirazione contro l'imperatore Niceforo I, a cui rimasero invece fedeli sia Michele che Leone. Come ricompensa, Niceforo I donò a Leone una lussuosa villa a Costantinopoli nominandolo anche Comes Foederatum, ovvero Capo dei Federati, soldati di origine barbarica ormai integrati nell'Impero e che volontariamente si arruolavano nell'esercito bizantino sotto il comando di un generale bizantino. 

Niceforo I invece ringraziò Michele nominandolo Conte della Tenda, ovvero responsabile notturno della tenda imperiale allestita negli accampamenti militari, in tempi di guerra.

Nell'813 al seguito di numerosi insuccessi contro i Bulgari, il successore di Niceforo I e cioè l'imperatore regnante Michele I abdicò per non mettere in pericolo la propria vita, spinto soprattutto da Michele l'Amoriano, affinché salisse al trono il compagno d'armi Leone che riconoscente e come nuovo imperatore col nome di Leone V lo ricompensò nominandolo patrizio e Domestico degli Excubitori (domestikos tōn exkoubitorōn), ovvero capo di uno dei battaglioni (tagmata) di difesa personale dell'imperatore.

TAGMATA


DALLA CONDANNA AL TRONO

Quando tuttavia Leone V decise di divorziare dalla moglie, cognata di Michele questi si risentì, finchè alla Vigilia di Natale dell'820, l'imperatore, con l'accusa di attentare al suo trono, lo fece arrestare e condannare a morte, posticipando l'esecuzione a dopo Natale, ma Michele riuscì a contattare altri cospiratori ed a farsi liberare la stessa notte. 

Quindi i congiurati si precipitarono nella Cappella di Santo Stefano a Costantinopoli, dove Leone V presenziava alla Santa Messa e lo assassinarono sotto gli occhi di tutti. Sembra che Michele non avesse avuto nemmeno il tempo di rimuovere le catene della prigionia dalle proprie caviglie ma in queste stesse condizioni i cospiratori lo acclamarono imperatore, consacrato dal patriarca Teodoto la mattina stessa del 25 dicembre, col nome di Michele II.

Nonostante di confessione iconoclasta, l'imperatore si dichiarò da subito tollerante con tutte le fedi professate nell'impero, inclusa quella cristiana iconodula (che ammetteva le immagini sacre), richiamando in patria gli esiliati, ma non ristabilì il culto delle immagini e difendendo con forza i diritti imperiali contro l'invadenza della Chiesa. Con lui ebbe inizio la dinastia detta, dal luogo della sua origine, Amoriana o Frigia, che diede all'impero tre sovrani.



LA RIVOLTA

Dal dicembre dell'821 fu alle prese con il tentativo d'usurpazione messo in atto da Tommaso lo Slavo, che si spacciava per Costantino VI, il figlio detronizzato d' Irene, e si atteggiava a vindice di Leone V e restauratore del culto delle immagini. 

Proclamato imperatore dalle milizie asiatiche, sostenuto anche dal califfo al Ma'mūn, Tommaso, nell'822, dopo aver occupato l'Anatolia, assediò Costantinopoli per terra e per mare. Michele, con l'aiuto del re dei Bulgari Omortag, respinse i ribelli e nell'823 catturò e mandò a morte Tommaso, dopo la decisiva battaglia ad Arcadiopoli (oggi Luleburgaz) dell'ottobre dell'823.

La Basilissa Tecla morì nell'823 e Michele sposò Eufrosina, figlia di Costantino VI. Quando Costantino VI aveva divorziato dalla madre di Eufrosina, costrinse quest'ultima e la figlia a prendere l'abito monacale in convento. Michele II, rimasto vedovo, riuscì a sposare Eufrosina, nell'820, per quanto già monaca.

Il loro matrimonio fu felice e rafforzò la propria legittimità sul trono di Bisanzio. Ma al clero non andò giù l'idea che l'imperatore avesse scelto in sposa una donna che aveva ormai preso i voti, diventando suora.

Intanto le casse statali si erano indebolite così nulla si poté fare per impedire, nell'824, la conquista di Creta per mano degli arabi che conquistarono anche la Sicilia nell'827, sfruttando anche delle temporanee lotte intestine.

MONETA DI MICHELE II E IL FIGLIO TEOFILO


LA MORTE

Michele morì nel suo letto nell'829 e morì in maniera naturale, seppure dopo lunga malattia. Sua moglie Eufrosina chiuse gli occhi all'imperatore con una serenità che, almeno da trenta anni, non si verificava. Egli lasciava un figlio all'impero, un giovane ragazzo di sedici anni e anche questa cosa non si verificava da un trentennio ; gli successe sul trono il figlio Teofilo, frutto del suo primo matrimonio.



CONCLUSIONI

La chiesa accusò pesantemente Michele II:
"Egli si scoprì per Eretico più del suo Predecessore, perseguitò crudelmente i Cattolici, esiliò per il culto delle sacre Immagini Eutimio Vescovo di Sardica, martirizzato poi da Teofilo Imperadore, imprigionò Metodio, imitò in tutto il Copronimo, ed aderendo a’ Giudei, fece digiunare il Sabato, non credeva la resurrezione de’ Morti, né a Profeti, né che la fornicazione fosse peccato, negava esservi i Demonj, riponeva fra’ Beati Giuda, e proibì, che nessuno di quelli venerati da’ Cattolici si chiamassero Santi, asserendo convenire tal titolo al solo Dio."

(Istoria di tutte l'eresie descritta da Domenico Bernino. Compendiata ed accresciuta da Giuseppe Lancisi, Secolo IX, Venezia, 1737)

Invece Michele II donò una maggiore stabilità all'impero, regnando con discreta stabilità fino alla morte. In secondo luogo, Michele II avviò una riorganizzazione dell'esercito bizantino di cui beneficerà suo nipote Michele III, grazie alla quale potrà ottenere numerosi successi contro gli Abbasidi. Fu comunque Michele II a permettere l'ascesa della dinastia macedone, durante la quale ci sarà un'importante fioritura delle arti, delle lettere e della cultura nota come rinascenza macedone.


BIBLIO

- Istoria di tutte l'eresie descritta da Domenico Bernino - a cura di Giuseppe Lancisi - Venezia - 1737 -
- Georg Ostrogorsky - Storia dell'Impero bizantino - Milano - Einaudi - 1968 -
- Gerhard Herm - I bizantini - Milano - Garzanti - 1985 -
- Silvia Ronchey - Lo stato bizantino - Torino - Einaudi - 2002 -
- Giorgio Ravegnani - Imperatori di Bisanzio - Bologna - Il Mulino - 2008 -


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