PUBLIO SERVILIO CASCA - P. SERVILIUS CASCA



P. SERVILIO CASCA

Publio Servilio Casca (in latino: Publius Servilius Casca Longus; Roma, ... – Filippi, 42 a.c.) è stato uno degli assassini di Gaio Giulio Cesare, ucciso il 15 marzo 44 a.c.. Nel dipinto di Karl Theodor von Piloty di cui sotto, Cimbro (al centro) mostra la petizione e tira la tunica di Cesare, mentre uno dei due fratelli Casca si prepara a colpirlo da dietro.


Nome: Publio Servilio Casca Longo, in latino: Publius Servilius Casca Longus
Nascita: 84 a.c.
Morte: 42 a.c. circa 
Gens: Servilia   

Gli assassini di Cesare furono una ventina di senatori i quali si consideravano custodi e difensori della tradizione e dell'ordinamento repubblicani e che, per loro cultura e formazione, erano contrari a ogni forma di potere personale. Spesso però dietro tali ideali si nascondevano le delusioni per non avere ricevuto da Cesare quanto sperato nel sostenerlo come remunerazione di ricchezze e poteri o la semplice invidia.

Servilio viene chiamato "invidioso Casca" da Marco Antonio nell'opera di William Shakespeare "Giulio Cesare" pubblicata nel 1599: "Vedi ciò che di male ha fatto l'invidioso Casca"



I DUE FRATELLI CONGIURATI

Sebbene la sua famiglia fosse fedele a Cesare, Publio Servilio e suo fratello Gaio Servilio Casca, anch'egli amico di Cesare, parteciparono all'assassinio. Dopo che Lucio Tillio Cimbro ebbe distratto  Cesare afferrando la sua toga, Casca sferrò il primo colpo, attaccandolo da dietro e colpendolo sul collo. Cesare rispose gridando: "Casca, cosa stai facendo!?" Intimidito dalla viva reazione di Cesare. Publio gridò a Gaio in greco: "Fratello, aiutami!". Solo allora gli altri assassini si unirono ai due.

Casca, che era già stato eletto dal popolo tribuno della plebe, posizione che non gli era sembrata abbastanza ragguardevole, venne proscritto e privato della sua carica, dovendo pertanto fuggire da Roma perdendo tutti i suoi beni per andare in Oriente presso i pretesi liberatori Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino. Morì suicida nel 42 a.c. in seguito alla comune sconfitta nella battaglia di Filippi.

MONETA DI P. SERVILIO CASCA

MAGISTRATO MONETARIO

Casca è stato magistrato monetario ed ha emesso due monete; un denario e un aureo. Sul primo è raffigurato accanto al suo nome il Dio Nettuno e al rovescio, accanto al nome di Bruto e al titolo di imperator, una Vittoria che cammina sopra uno scettro spezzato. Sull'aureo è presente al dritto il ritratto di Bruto e al rovescio è raffigurato un trofeo militare posto sopra due prore.



I 22 CESARICIDI E LA LORO FINE


CESARIANI

- Servio Sulpicio Galba (pretore 54 a.c.), cesariano, fine ignota (probabilmente assassinato).
Lucio Minucio Basilo, cesariano. Assassinato nel 43 a.c..
Publio Servilio Casca, cesariano. Ucciso nella battaglia di Filippi 42 a.c.
Gaio Servilio Casca (fratello del precedente), cesariano. Fine ignota.
Decimo Giunio Bruto Albino, cesariano. Ucciso in Gallia per ordine di Marco Antonio 43 a.c.
Lucio Tillio Cimbro, cesariano. Ucciso nella battaglia di Filippi 42 a.c.
Gaio Trebonio, cesariano, ucciso in Asia per ordine di Publio Cornelio Dolabella 43 a.c..


REPUBBLICANI

Gaio Cassio Longino, repubblicano, suicida dopo la sconfitta nella battaglia di Filippi.
Marco Giunio Bruto, repubblicano, ucciso o suicida dopo la sconfitta nella battaglia di Filippi.
Quinto Ligario, repubblicano, fine ignota.
Lucio Cassio Longino (fratello di Gaio Cassio Longino) repubblicano.
Gaio Cassio Parmense, repubblicano. Ucciso per ordine di Ottaviano ad Atene (catturato dopo Azio, 31 a.c.).
Domizio Enobarbo, repubblicano.
Cecilio Bucoliano (fratello di Bucoliano), repubblicano. Fine ignota probabilmente assassinato con il fratello.
Bucoliano Cecilio (fratello di Cecilio), repubblicano. Fine ignota (probabilmente assassinato).
Rubrio Ruga, repubblicano. Fine ignota (probabilmente assassinato).
Marco Spurio, repubblicano. Fine ignota (probabilmente assassinato).
Publio Sesto Nasone, repubblicano. Fine ignota (probabilmente assassinato).
Lucio Ponzio Aquila, repubblicano. Ucciso nella battaglia di Modena 43 a.c.
Petronio, repubblicano. Ucciso a Efeso per ordine di Marco Antonio nel 41 a.c.
Publio Decimo Turullio, repubblicano. Ucciso per ordine di Ottaviano dopo Azio nel 31 a.c.
Pacuvio Antistio Labeone, repubblicano. Probabilmente suicida dopo sconfitta battaglia di Filippi.



BIBLIO

- Wayne G. Sayles - Ancient Coin Collecting III: The Roman World-Politics and Propaganda - Krause Publications - 2007 -
- Michael H. Crawford - Roman Republican coinage - Londra - Cambridge University Press - 1974 -
- Appiano di Alessandria - Historia Romana -
- Dione Cassio - Storia romana -
- Floro - Epitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC libri duo -
- Plutarco - Vite parallele -
- Svetonio - De vita Caesarum libri VIII -


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